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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0239
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TAVOLA LH.

APPRESENTA quefta pittura ^ , chiù-
fa da una cornice , il di cui giro inte-
riore è nero, le lift e di mezzo km. bian-
che , e la fa/eia efteriore è rojfa , f inter-
no di una ftanza , con due donne ^ ve-
fìite tutte di bianco , e con /carpe an-
che bianche . Quella , che fta in piedi
accanto a un poggio , fui quale fono alcune vitte , e fa-
/ce gialle, ed ha in tefta una cuffia anche bianca ^ , è
in atto di parlare all' altra, che fìede fopra un letto cover-
to da un panno verde , e tiene colla mano fmiftra un
va/o a color di metallo (*) , e fi appoggia fui letto colla

deftra

(1) Fu trovata nelle fcavazioni di Civita. elle il determinarla. Vi fu chi "pensò «Fedra, e al-

(2) Può crederfi una Serva. Così nelle pitture di U fua Nutrice , la quale procura prima dijfuaderla
Volignoto deferitte da Vaufanìa ( V. 19. ) fi vedeano dall' in' ejluofo amore concepito per Ippolito fuo figlia-
affi/e in un cocchio Naulicaa , che guidava colle re- Jlro ; e poi , vedendola ornatamente difpofta anzi a
dine le mule , e la Serva sniy.si[jJvyiv Y.dhvyu^ fot- morire , che a lafiiar quella paJJJone , le promette di
7yj xs0a^.yj , colla cuffia in tefta. aiutarla. Comlinerelie per altro ajfai iene la nofira

' (3) Tutto quello, che fi vede in quefia pittura, pittura colla definizione, che ne fa Seneca ^//'Ippo-
dimojira una donna , che alzandofi dal letto fi difpo- lito . Primieramente così parla la Nutrice al Coro
ne a raffazzonarfi , e allellirfi , ma, non femha fa- ( v.369, ffegg-) narrando lo fiato inquieto di Fedra:

Nunc
 
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