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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0331
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TAVOLA LXXII.

UTTA quefta architettura ^ è di-
pinta a chiarofcuro giallo -, e così anche
è il Satiro , che tiene con una mano
un cembalo, e colf altra un canefiro ri-
pieno & frutti (2). Il paefino di fopra,
con veduta di edificii\ di alberi , di
mare, tutto è dipinto co' colori corri-
fpondenti al naturale, e le barche fono tinte di rofso, le
figure fono ombreggiate.

(1) Fu ritrovata quejla pìttma. nene fcavazioni
di Civita.

(2) Non è nuovo il vederJì Satiri, e Uauni con
canejìri di uva , e frutta, e altri prodotti dell*cam-
pagna nel Teforo Brandeburgico , nel ^ Mufeo Kirche-
riano , e in altre fimilì raccolte ài antichità In
fatti a quejli numi rujlici Jì attribuiva la fertilità
delle vigne, de* camp a e degli alberi : Nemejìano
( Ecl. I. 66. ):

Dant Fauni , quod quifque valet, de vite racernos,
De campo culmos, omnique ex arbore fruges.

J)ove è notabile la parola fruges per fru&us ; come

ancora in Columella (X. 39. ):

Mitis adoptatis curvetur frugibus arbor »

Si veda anche Ovidio ( Nuc. 19- e ivi VFinJìo , e
il Burmanno ; e'l Broukujvo a Tibullo I. ELI. 5.),
che chiama gli alberi frugiferi , come ambe fon det-
ti nella L. 16. §. 4. de Ufufr. e nello fiejfo Jignifi-
cato generale è ufata la voce fruges nella L. 77. de
V. S. e nella h. 84. §- l. de Furt. Sebbene fretta-
mente quejla parola dinoti i frumenti , e i legumi
( Paolo Sent. Ili- 6. §> 7$- ) • Siccome all'incontro
poma Lyaei fon dette le uve da Nemejìano (Ecl.III.
38.) ; e da' Giureconfulti ( L. 205. de V. S.) /'uva
da mangiare è comprefa fotto nome di pomi ; non già
la- ' vendemmia . Del reflo è noto , che a Bacco Jì at-
tribuivano generalmente tutti i frutti ( Tibullo 1. El
Vili. 32. e gli altri).

TAV. LXXIII.
 
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