Filarete; Oettingen, Wolfgang von [Hrsg.]: Antonio Averlino Filarete's Tractat über die Baukunst: nebst seinen Büchern von der Zeichenkunst und den Bauten der Medici (Quellenschriften für Kunstgeschichte und Kunsttechnik des Mittelalters und der Neuzeit, Wien: Verlag von Carl Graeser, 1890)

Buch XXIII. Zweites Buch von der Zeichenkunst.

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poi non ti parrà così; come fe la uolpe. Alla prima uolta
che uedesse il leone, gli parue molto terribile; poi, accos-
tandosegli un poco, non tanto gli pareua; e cosi, quanto
più se gli appressaua, tanto meno gli pareua. Leggi Esopo
in greco. Così è ogni cosa: i principij paiono ardui; e poi,
quando più l’huomo s’auisagli, è più leggieri.

Tu ai inteso, come questo piano ua per ragione di
disegnio. Egli è ben uero, che in altri luoghi si può ben
fare; ma per non ti tediare troppo, questo modo ti basti
per al presente.
Ora uolendo porre figure su questo piano, che stessine
proprio come dire huomini su una piazza, e cosi uno o
più basamenti, o qualunque cosa porre uolessi, farai in
questo modo. Vedi prima, doue e su quale linea o parelio
tu uuoi mettere questa tua figura; et abbi le seste et
aprile tanto, quanto è uno di quelli parelli per lo trauerso.
E poi con quello e tu misura la figura; la quale tu sai,
che è tre di queste braccia, o uogliono essere delle piccole,
o uogliono essere delle grandi, secondo il parelio, doue
tu le poni. Fa in questa forma, come tu uedi questo sesto
disegniato.

Et poi, se uuoi fare uno casamento, a questo medesimo
modo colle seste fa; e uedi, quanto lo uuoi fare alto e così
largho. E con queste seste, aperte quanto queste et uno
de’ quadretti, e mettigli uno segnio perpendiculare su uno
de’ canti del tuo casamento, et un altro nel medesimo modo
nell’ altro canto, quanto uuoi sia larga la facciata dinanzi.
E così l’altra facciata da canto, guarda quanto uuoi sia
pell' altro uerso. Et una linea tirerai perpendiculare insù

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