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consorte di quest'ultimo. 1 Esse sono attribuite a Giovanni Candida fioren-
tino, indicate anzi come una riduzione della grande medaglia di Luigi XII
e di Anna di Bretagna, eseguita nel 1499 a Lyon, sui disegni di Jean
Peréal. Questa potrebbe invece essere, in qualche modo, un plagio fatto
allo Sperandio ; e che le medaglie dei Canacci non sieno da attribuirsi a
Giovanni Candida, basti il saggio di questo maestro, ben più diligente
di Sperandio, la medaglia inedita qui riprodotta (n. 4 della tav. XII), fine
come una gemma incisa, che rappresenta l'artefice stesso, e che pure si
conserva nel medagliere estense. L'Armane! e A. Heiss citano una me-
daglia, come questa, senza rovescio, ma essa è di maggiori proporzioni,
elittica, e ci mostra l'artista rivolto a sinistra e con un berretto in capo.
Accenniamo anche ad un'altra medaglia inedita (benché sia una prova
•certamente non primitiva) di Giuliano de' Medici, che si vede raffigurato nel
diritto con la scritta intorno : IVLIANVS MEDICES . X\ci2trentii). ¥{ilius).
¥{ater) . ^kicipablicaè) ; e nel rovescio una figura di donna seduta sotto un
albero, appoggiato allo stemma mediceo, con l'iscrizione in giro : MAGXI-
FICEXTIA E PIETATE . RECOXCILIATIS CIVIBUS. (n. 5, tav. XII)
La medaglia fu eseguita probabilmente dopo il 1512, tornato Giuliano a
Firenze ; e benché manchino sicure prove per affermare che questa fu la
medaglia fatta eseguire dal cardinale Giovanni de' Medici, figlio di Cosimo I,
a Giovan Battista di Bernardo senese, per
Giuliano creato duca di Xemours, richiamiamo
questa notizia d'archivio, che potrebbe ad-
divenire fonte di più concrete conchiusioni.
E infine citiamo un'altra medaglia inedita
del secolo XV, verosimilmente fiorentina, raffi-
gurante Venere con un elmetto alato nel di-
ritto, secondo il tipo di monete di tribù romane
della fine della Repubblica, e Cupido, nel ro-
vescio, con un piede sul globo e con la faretra
nella sinistra. Si legge la parola dedicatoria
YEXERI di fronte al profilo della donna rap-
presentata, forse la bella a cui si dava quel
tributo d'onore e di amore (n. 6 e 6 r, tav. XII).
Insieme con il medagliere del Rinasci-
spina. Verona, 15S5). Che sieno una ricostruzione, si
può arguire anche dai rovesci delle medaglie di Al-
fonso e di Mario qui contrapposti.
1 A. Heiss, Jean de Candida, médailleur et di-
plomate sous Louis XI, Charles ì III et Louis XI//.
(Révue numismatique, III, 8, Paris, 1S90).
consorte di quest'ultimo. 1 Esse sono attribuite a Giovanni Candida fioren-
tino, indicate anzi come una riduzione della grande medaglia di Luigi XII
e di Anna di Bretagna, eseguita nel 1499 a Lyon, sui disegni di Jean
Peréal. Questa potrebbe invece essere, in qualche modo, un plagio fatto
allo Sperandio ; e che le medaglie dei Canacci non sieno da attribuirsi a
Giovanni Candida, basti il saggio di questo maestro, ben più diligente
di Sperandio, la medaglia inedita qui riprodotta (n. 4 della tav. XII), fine
come una gemma incisa, che rappresenta l'artefice stesso, e che pure si
conserva nel medagliere estense. L'Armane! e A. Heiss citano una me-
daglia, come questa, senza rovescio, ma essa è di maggiori proporzioni,
elittica, e ci mostra l'artista rivolto a sinistra e con un berretto in capo.
Accenniamo anche ad un'altra medaglia inedita (benché sia una prova
•certamente non primitiva) di Giuliano de' Medici, che si vede raffigurato nel
diritto con la scritta intorno : IVLIANVS MEDICES . X\ci2trentii). ¥{ilius).
¥{ater) . ^kicipablicaè) ; e nel rovescio una figura di donna seduta sotto un
albero, appoggiato allo stemma mediceo, con l'iscrizione in giro : MAGXI-
FICEXTIA E PIETATE . RECOXCILIATIS CIVIBUS. (n. 5, tav. XII)
La medaglia fu eseguita probabilmente dopo il 1512, tornato Giuliano a
Firenze ; e benché manchino sicure prove per affermare che questa fu la
medaglia fatta eseguire dal cardinale Giovanni de' Medici, figlio di Cosimo I,
a Giovan Battista di Bernardo senese, per
Giuliano creato duca di Xemours, richiamiamo
questa notizia d'archivio, che potrebbe ad-
divenire fonte di più concrete conchiusioni.
E infine citiamo un'altra medaglia inedita
del secolo XV, verosimilmente fiorentina, raffi-
gurante Venere con un elmetto alato nel di-
ritto, secondo il tipo di monete di tribù romane
della fine della Repubblica, e Cupido, nel ro-
vescio, con un piede sul globo e con la faretra
nella sinistra. Si legge la parola dedicatoria
YEXERI di fronte al profilo della donna rap-
presentata, forse la bella a cui si dava quel
tributo d'onore e di amore (n. 6 e 6 r, tav. XII).
Insieme con il medagliere del Rinasci-
spina. Verona, 15S5). Che sieno una ricostruzione, si
può arguire anche dai rovesci delle medaglie di Al-
fonso e di Mario qui contrapposti.
1 A. Heiss, Jean de Candida, médailleur et di-
plomate sous Louis XI, Charles ì III et Louis XI//.
(Révue numismatique, III, 8, Paris, 1S90).