DOI Heft:
Le Gallerie Italiane
DOI Artikel:Le Gallerie fidecommissarie romane
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.17326#0109
VI.
LE GALLERIE FIDECOMMISSARIE ROMANE.
Il Ministero della pubblica istruzione ha compiuto il catalogo delle
Gallerie vincolate per fidecommesso. Il cav. Giulio Cantalamessa, che de-
scrisse i dipinti delle varie raccolte, diede conto dell'opera sua con la
seguente relazione riassuntiva:
Dopo aver presentato all'È. V. i volumi dei cataloghi descrittivi
delle Gallerie fidecommissarie romane e le relazioni parziali intorno a
ciascuna di esse, presento anche una relazione riassuntiva, che sarà l'ul-
tima occhiata al lungo cammino percorso, alle difficoltà che hanno incep-
pato le mie fatiche, agli aiuti che le hanno favorite; e sarà ancora, spero,
una giustificazione dei possibili errori, ad evitare i quali non v' era, io
penso, procedere circospetto che bastasse. Dico : possibili errori, perchè
la pura indicazione degli elenchi fidecommissari non avrebbe mai guidato
chicchessia, in certi casi, al sicuro discoprimento della verità; tanto che,
se errori vi sono, essi resteranno quasi sempre inverificabili, salvo che
non intervenga il soccorso inaspettato di qualche commento agli elenchi,
dissepolto dagli archivi principeschi.
Qualche Galleria, come la Borghese, ho trovata ordinatissima, tanto
che il mio lavoro è stato assai facile. Cambiati i numeri dell'elenco pri-
mitivo, ma con buona ragione ; giacché, avendo voluto il sig. Giovanni
Piancastelli, che degnamente presiede a quella preziosa collezione, avvi-
cinarsi, se non assoggettarsi del tutto, ad una logica divisione delle opere
per iscuole, ossia, avendo voluto alterare la disposizione di prima, diveniva
intollerabile la discontinuità della numerazione. Ma in un recente elenco,
di cui, per gentilezza dello stesso sig. Piancastelli, ho potuto valermi, i
numeri vecchi ed i nuovi sono messi a riscontro ; e quelli oltracciò sono
stati lasciati dietro alle tele e alle tavole nei cartellini autentici apposti
fin dalla fondazione, o, meglio, rinnovazione fidecommissaria, successiva
allo scioglimento che di tali istituzioni aveva fatto il Governo napoleo-
LE GALLERIE FIDECOMMISSARIE ROMANE.
Il Ministero della pubblica istruzione ha compiuto il catalogo delle
Gallerie vincolate per fidecommesso. Il cav. Giulio Cantalamessa, che de-
scrisse i dipinti delle varie raccolte, diede conto dell'opera sua con la
seguente relazione riassuntiva:
Dopo aver presentato all'È. V. i volumi dei cataloghi descrittivi
delle Gallerie fidecommissarie romane e le relazioni parziali intorno a
ciascuna di esse, presento anche una relazione riassuntiva, che sarà l'ul-
tima occhiata al lungo cammino percorso, alle difficoltà che hanno incep-
pato le mie fatiche, agli aiuti che le hanno favorite; e sarà ancora, spero,
una giustificazione dei possibili errori, ad evitare i quali non v' era, io
penso, procedere circospetto che bastasse. Dico : possibili errori, perchè
la pura indicazione degli elenchi fidecommissari non avrebbe mai guidato
chicchessia, in certi casi, al sicuro discoprimento della verità; tanto che,
se errori vi sono, essi resteranno quasi sempre inverificabili, salvo che
non intervenga il soccorso inaspettato di qualche commento agli elenchi,
dissepolto dagli archivi principeschi.
Qualche Galleria, come la Borghese, ho trovata ordinatissima, tanto
che il mio lavoro è stato assai facile. Cambiati i numeri dell'elenco pri-
mitivo, ma con buona ragione ; giacché, avendo voluto il sig. Giovanni
Piancastelli, che degnamente presiede a quella preziosa collezione, avvi-
cinarsi, se non assoggettarsi del tutto, ad una logica divisione delle opere
per iscuole, ossia, avendo voluto alterare la disposizione di prima, diveniva
intollerabile la discontinuità della numerazione. Ma in un recente elenco,
di cui, per gentilezza dello stesso sig. Piancastelli, ho potuto valermi, i
numeri vecchi ed i nuovi sono messi a riscontro ; e quelli oltracciò sono
stati lasciati dietro alle tele e alle tavole nei cartellini autentici apposti
fin dalla fondazione, o, meglio, rinnovazione fidecommissaria, successiva
allo scioglimento che di tali istituzioni aveva fatto il Governo napoleo-