Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti (1.1893-1894)

IV.

R. MUSEO ARCHEOLOGICO DI VENEZIA.

Il Museo archeologico nel palazzo ducale a Venezia serbava commiste
alle monete le medaglie del Rinascimento, che per cura del dott. Clotaldo
Piucco, segretario del R. Ufficio regionale dei monumenti, sono state da
quelle separate e, secondo il catalogo dell'Armand, classificate per autori,
quando essi sono noti, e nell'ordine cronologico combinato con l'ordine
geografico, quando no.

Daremo conto di alcune medaglie inedite indicateci dal signor Piucco,
ordinatore della raccolta. E in primo luogo della medaglia di Roberto dei
Macingni, che ha nel diritto il busto giovanile del personaggio, rivolto
a destra, e con la scritta intorno ROBETUS ■ DE • MACINGNIS • CL ■
Q • ROGE • FIL • MCCCCIIC. Nel rovescio due mani che tengono un
anello col diamante sulla vetta di un monte, mentre intorno all'anello si
volge una banda, con la scritta: VIRTVS ■ SVPERAT (i e ir, tav. XIII).

Questa medaglia ci sembra di Niccolò di Forzore Spinelli fiorentino,
per il modo proprio di quest'artista di tirare capelli grossi come cordoni
e di piegarli in arco sulla guancia. Vi sono gli stessi lineamenti grandiosi,
le stesse grosse teste rettangolari, e si direbbe la stessa aria di famiglia,
come nelle medaglie di quell'artefice per Giovanni Greudner, di Lorenzo
Tornabuoni e di Girolamo Ridolfi.

Di grande importanza è pure l'altra medaglia di Ercole I d' Este,
firmata nel rovescio OPVS SPERAINDEI. Il diritto è simile a quello
dello stesso duca e dello stesso artista, con la medesima scritta DIVVS
HERCVLES • FERRARIAE • AC • MVTINAE • DVX • SECVNDVS
INVICTISSIMVS (2 e 2r, tav. XIII). Simile però, non uguale, perchè
mentre in questa il duca veste un'armatura; in quella no, anzi si presenta
con una collana al collo. Il rovescio della medaglia, simile e conosciuta,
reca una palma con datteri, imitato dai rovesci delle medaglie puniche
sicule, mentre questa presenta dei gemetti alati che stendono le' mani per

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