XV.
MUSEO CIVICO DI MODENA.
Un capitello romanico.
Tra le sculture romaniche della Toscana, tra le figure piene di remi-
niscenze etnische, degli architravi delle chiese, con le facce larghe, gli
occhi profondamente incassati e le forti mandibole, si distinguono quelle
a Sant'Andrea di Pistoia con personaggi dalle teste allungate, eseguite
dal Gruamonte e da suo fratello Adeodato, e le altre dello scultore En-
rico, aiuto loro, che lavorò i capitelli nella porta della chiesa stessa,
rappresentando l'Annunciata senza grazia alcuna, e gli angeli veduti sotto
un incubo. Gruamonte, Adeodato ed Enrico hanno un'evidente affinità
con un altro scultore che lavorava nello stesso tempo al duomo di Mo-
dena, ornandone di bassorilievi il piano superiore,
cioè il presbiterio e il coro, detto « il pontile ».
Quattro colonne sotto al parapetto poggiavano
sopra leoni che tengono tra gli artigli animali e
guerrieri; e i loro capitelli, meno uno a fogliami,
sono figurati con le rappresentazioni di Daniele
nella fossa dei leoni, il Sacrificio di Abramo e i
fatti della vita di un Santo, San Lorenzo forse.
Abbiamo dato in una tavola lo sviluppo dei
tre capitelli figurati, e riproduciamo qui accanto
quello a foglie grandi, compresse, schematiche.
Due de' capitelli figurati mostrano le istorie svol- TT7 * . „
x ° iv Capitello
gentisi sotto ad archi, tra i cui pennacchi stanno, del « p°»t!le » del Duomo di Modena
come in antichi sarcofaghi e in avori medioevali, scolpiti frontoni di edifici
triangolari retti da arcate a pieno centro, chiuse da porte bucherellate ;
le figure sono intagliate come a colpi di accetta; hanno teste lunghe,
sviluppati zigomi, il mento grosso, chiome a cordoni e a mo' di perrucca,
MUSEO CIVICO DI MODENA.
Un capitello romanico.
Tra le sculture romaniche della Toscana, tra le figure piene di remi-
niscenze etnische, degli architravi delle chiese, con le facce larghe, gli
occhi profondamente incassati e le forti mandibole, si distinguono quelle
a Sant'Andrea di Pistoia con personaggi dalle teste allungate, eseguite
dal Gruamonte e da suo fratello Adeodato, e le altre dello scultore En-
rico, aiuto loro, che lavorò i capitelli nella porta della chiesa stessa,
rappresentando l'Annunciata senza grazia alcuna, e gli angeli veduti sotto
un incubo. Gruamonte, Adeodato ed Enrico hanno un'evidente affinità
con un altro scultore che lavorava nello stesso tempo al duomo di Mo-
dena, ornandone di bassorilievi il piano superiore,
cioè il presbiterio e il coro, detto « il pontile ».
Quattro colonne sotto al parapetto poggiavano
sopra leoni che tengono tra gli artigli animali e
guerrieri; e i loro capitelli, meno uno a fogliami,
sono figurati con le rappresentazioni di Daniele
nella fossa dei leoni, il Sacrificio di Abramo e i
fatti della vita di un Santo, San Lorenzo forse.
Abbiamo dato in una tavola lo sviluppo dei
tre capitelli figurati, e riproduciamo qui accanto
quello a foglie grandi, compresse, schematiche.
Due de' capitelli figurati mostrano le istorie svol- TT7 * . „
x ° iv Capitello
gentisi sotto ad archi, tra i cui pennacchi stanno, del « p°»t!le » del Duomo di Modena
come in antichi sarcofaghi e in avori medioevali, scolpiti frontoni di edifici
triangolari retti da arcate a pieno centro, chiuse da porte bucherellate ;
le figure sono intagliate come a colpi di accetta; hanno teste lunghe,
sviluppati zigomi, il mento grosso, chiome a cordoni e a mo' di perrucca,