282 LE GALLERIE ITALIANE
Solo una coppa a vernice giallognola ha nel concavo, dipinto con
linee nere, uno stemma gentilizio di forma triangolare, con cinque linee
disposte in sbarra, e che richiama la più antica forma dello scudo nel-
1' arte del blasone.
Le stoviglie rinvenute sono di due qualità : alcune di fabbrica isolana,
e sono terrecotte ordinarie a vernice di galena (vernice di uso il più
antico e più comune in Europa), similissime a quelle che anche attual-
mente si fabbricano in Sardegna per uso pratico, non artistiche ed altre
molte di fabbrica di oltremare, verniciate o smaltate coll'ossido di stagno,
decorate con rosoni e con fiorami di un bell'azzurro, su fondo bianco,
e con palmette ed altri disegni svariatissimi a riflessi metallici di un bel-
1' oro rosso.
Infatti quest'ultimo genere di stoviglie o di maioliche è quello che
si conosce per ispano-moresco e di cui gli architetti delle chiese pisane
dell'isola dal 1200 in poi si servivano per decorare le facciate e le absidi
delle chiese, incassando, nel centro dei rosoni a musaico sedile orientale,
quei piatti o scodelle dei più bei riflessi metallici, caratteristici delle fab-
briche di Malaga e di Majorca. Altro segno caratteristico di fabbrica mo-
resca è la forma di boccali fini, che, come le coppe, sono verniciati o
smaltati con lo stagno e sono dipinti a striscie azzurre, su fondo bianco.
Rimane quindi accertato che il vasellame componente questo ripo-
stiglio è di epoca medievale, giacché anche le stoviglie ordinarie si pos-
sono ritenere di pari antichità, quantunque di forme poco dissimili da
quelle che si fabbricano oggi, massime nel Campidano d'Oristano.
Solo una coppa a vernice giallognola ha nel concavo, dipinto con
linee nere, uno stemma gentilizio di forma triangolare, con cinque linee
disposte in sbarra, e che richiama la più antica forma dello scudo nel-
1' arte del blasone.
Le stoviglie rinvenute sono di due qualità : alcune di fabbrica isolana,
e sono terrecotte ordinarie a vernice di galena (vernice di uso il più
antico e più comune in Europa), similissime a quelle che anche attual-
mente si fabbricano in Sardegna per uso pratico, non artistiche ed altre
molte di fabbrica di oltremare, verniciate o smaltate coll'ossido di stagno,
decorate con rosoni e con fiorami di un bell'azzurro, su fondo bianco,
e con palmette ed altri disegni svariatissimi a riflessi metallici di un bel-
1' oro rosso.
Infatti quest'ultimo genere di stoviglie o di maioliche è quello che
si conosce per ispano-moresco e di cui gli architetti delle chiese pisane
dell'isola dal 1200 in poi si servivano per decorare le facciate e le absidi
delle chiese, incassando, nel centro dei rosoni a musaico sedile orientale,
quei piatti o scodelle dei più bei riflessi metallici, caratteristici delle fab-
briche di Malaga e di Majorca. Altro segno caratteristico di fabbrica mo-
resca è la forma di boccali fini, che, come le coppe, sono verniciati o
smaltati con lo stagno e sono dipinti a striscie azzurre, su fondo bianco.
Rimane quindi accertato che il vasellame componente questo ripo-
stiglio è di epoca medievale, giacché anche le stoviglie ordinarie si pos-
sono ritenere di pari antichità, quantunque di forme poco dissimili da
quelle che si fabbricano oggi, massime nel Campidano d'Oristano.