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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 5.1897-1902

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Le Gallerie Italiane
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Venturi, Adolfo: R. Galleria Nazionale d'arte antica in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.17330#0427
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358 LE GALLERIE ITALIANE

tura morta (n. 354) ascritto a Peeter van Overschee' devesi rivendicare
a A. v. Beyeren; l'altro con pastori tra le mandre, supposta copia di Da-
vide Teniers il giovane, è una tra le inferiori ultime opere di questo
maestro, mentre il quadretto (n. 542), che recava il nome di Davide Te-
niers, deve assumere quello suo proprio di Pieter Bloot; e, infine, quello
(n. 497), che fu ascritto a Johan Asselyn, porterà il nome di Johan von
Aken.

Nulla rimane della Collezione Torlonia degno di portare il glorioso
nome di Rembrandt van Rijn: la « Cena in Emaus », pure della Galleria
Torlonia (n. 267), assegnata a Gebrandt van den Eckhout, è una buona
copia antica del dipinto del Rembrandt, recentemente scoperto da Hof-
stede de Groot nel castello di Compiègne.

In generale le denominazioni dei dipinti olandesi della Galleria Tor-
lonia, tutte fatte a caso nel Catalogo, hanno dovuto subire i mutamenti
consigliati e dallo studio che abbiamo fatto delle opere d'arte de' Musei
d'Olanda e dai più esperti conoscitori di esse, tra i quali mi è grato anno-
verare il chiaro storico de' maestri olandesi, dott. Hofstede de Groot. Così
« il tributo al Principe », che andava sotto il nome di Leonardo Bramer,
ha preso il nome di Jacob de Wet; « Ciro e i tesori del tempio di Geru-
salemme » dato a Girolamo Franck è stato classificato come di Frans
Francken (1581-1642); la «Veduta della cattedrale di Reims », già sotto
il nome di Hendrik van Steinwyck il vecchio, ora è sotto quello di Gillis
Neyts; il paese, n. 470, ha assunto la sua propria attribuzione di Jan
Griffier; la scena con animali, n. 962, (proveniente dal Monte di Pietà)
l'altra vera di Gysbert Hondekoeter; i due fini paesi (n. 559 e 561) quelle
di Bout e Boudewyns; la scena con dame e cavalieri assegnata a An-
tonio Palamedes (n. 441) si è ascritta al Van der Laanes; la giovine alla
finestra (n. 560) a A. de Voys.

Lo studio delle sigle, delle marche, delle firme degli artefici ha per-
messo anche di precisare i cartellini d'altri dipinti : quelli apposti ai quadri
del Van der Meiren (nn. 676, 679), e gli altri a quelli di Peter Neefs, che
nella minutissima iscrizione ci rivela il nome del suo socio, dell'esecutore
delle figurine che popolano l'interno delle sue chiese, F. Franck (anno 1660).

Tra tutti i dipinti olandesi della Galleria Nazionale primeg'gia quello
proveniente dalla Galleria Torlonia, che fu già così indicato nel Catalogo :
« Interno d'una caserma coi soldati che giuocano a mora di Antonio Pala-
medes ». Trattasi del ritratto di un lanzo, eseguito nel suo ambiente,
presso la caserma, con la chiesa di Delft per fondo: il colore, l'effetto di
luce, che mostrano l'influsso di Rembrandt, ci avevano persuaso a indicare
il dipinto come di Carel Fabritius, ma tale designazione, benché approvata
da molti conoscitori di cose olandesi, è stata contrastata poi, dobbiamo
 
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