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Pitti

DICHIARAZIONE DELLE TAVOLE

Tav. 128

TAVOLA CXXVIII.

i.(B,

1. (Discicra, tav. 1). Dentro una sala, posta sopra due
creste di monte, seminata di fiori e sostenuta da colonne
d'ordine composito e illuminata da tre lampade sospese
dalla volta, seggono undici Apostoli in semicerchio, il primo
dei quali a sinistra, determinato dalla soprascritta leggenda,
si appella Petrus. V è di poi un Apostolo, il cui nome non
fu potuto leggere dal Biscioni, che il crede Giuda Taddeo:
indi si legge allato alla terza figura il nome di Giacomo di
Alfeo, che vi si rappresenta barbato e diademato. Era tradi-
zione che Giacomo, fratello del Signore, Vescovo di Gerusa-
lemme, cingesse un diadema, insegna sacerdotale, e l'afferma
Clemente Alessandrino (ap. Epiphan. Haeres. XXIX, § 4); ma
vedi la Teorica libro II, capitolo i5. Il quarto è Bartolomeo,
barbato; il quinto é Andrea, parimente barbato e coi capelli
irti, il qual carattere gli è dato anche nei musaici di Roma
e di Ravenna (tavv. 224, 23g, 246), e però non v' ha dubbio
che sia desso quell'Apostolo così figurato sulle fiaschette di
Monza; il sesto è Giovanni; il settimo è Filippo; l'ottavo è
Matteo ; il nono è Simone, barbato ; il decimo è Giacomo di
Zebedeo, egualmente barbato ; l'undecimo è Tomaso. Av-
verte il Biscioni che i nomi di Simone e di Giacomo sono
incerti, perchè ivi lo scritto è svanito. Chiudono il semi-
cerchio due personaggi stanti in piedi, e questi sono Giu-
seppe, detto Barsaba, e Mattia, sui quali cade la scelta del
duodecimo Apostolo da sostituire a Giuda Iscariote. Tutti
gli Apostoli vestono tunica e pallio di color verde pallido,
tranne soltanto il quarto, il nono, e questo Giuseppe, che
hanno il pallio violaceo ; i due discepoli Giuseppe e Mattia
calzano scarpe, non sandali, come gli Apostoli. S. Pietro
prende a trattare cogli Apostoli la scelta a sorte di uno

d'essi ; e sappiamo che questa cadde a Mattia, che fu però
annoverato fra i dodici Apostoli. Nelle due aree superiori
esterne son dipinte due anitre, presso le quali è uno stru-
mento simile nella forma all'ancora.

2. (Biscioni, tav. 2). Sotto un'abside ornatissima, sostenuta
da quattro colonne, è dipinta la Vergine stante in piedi col
Bambino in braccio, e poggia sopra nobile predella dorata
e ornata di gemme. Ella veste tunica e pallio orlato di oro
e addogato di strisce rosse, ha scarpe di color rosso, e si
copre il capo col velo. Gesù veste tunica talare di color
cilestre. Ambedue poi rifulgono pel nimbo d'oro orlato di
azzurro: il nimbo della Vergine ha di più una seconda zona
esterna, che è di color rosso. Il Bambino è in atto di recar
la sua destra sul volume che stringe nella sinistra, e siede
sul braccio sinistro della Vergine Madre. Ma né l'una né
l'altra particolarità si scorge nelle stampe dell'Assemani e
del Biscioni. Pensando meco qual ragione abbia avuto il
pittore di collocare le pitture degli Apostoli e separatamente
della Vergine in principio del canone evangelico, penso debba
essere stata l'idea di rappresentare i personaggi, ai quali fu
affidata la Chiesa di Cristo dopo la sua risurrezione, la
qual Chiesa hanno gli Apostoli poi nutrita colla predicazione
e cogli scritti, ed edificata cogli esempi, mentre la Vergine
l'ha mantenuta ed ampliata col suo assiduo patrocinio, come
avvocata nostra potentissima. Questa essendo la dottrina
della Chiesa cattolica, non poteva mancare, che non se ne
avesse una valida conferma nelle pitture trattate dai cattolici
Siri. Neil' area esterna un fiore adorna il culmine della
volta, e di qua e di là vedonsi due pavoni che si riguardano.

TAVOLA CXXIX.

. (B.

. (Uiscioni, tav. III). Gli autori dei due canoni, Eusebio
il Cesareense ed Ammonio l'Alessandrino, coi nomi sopra-
scritti, stanno in pie sotto un baldacchino sostenuto da co-
lonne, e sull'esterno della volta, che rappresenta la punta
di un padiglione, é dipinta una croce equilatera fra due pa-
voni messi di fronte e colle teste volte a quel salutifero

segno. I due editori del canone sono vestiti secondo il loro
grado: Eusebio è in tunica podére e penula episcopale, e
reca in pugno un volume; Ammonio indossa tunica ed ha
per sopravvesta il pallio apostolico. Le tuniche di ambedue
sono di color castagno, e così anche il pallio di Ammonio.
Eusebio ha scarpe nere, Ammonio bianche. Il Biscioni crede

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