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Volume V.
STORIA DELL'ARTE CRISTIANA
Monum. IV.
l'altro in prora. Le Sirene unite in un sol gruppo non hanno
le ali, ma la figura mostruosa di piedi d'uccello e in mano
gli strumenti medesimi che nel marmo superiore, cioè la
lira, la doppia tibia, e il volume esprimente il canto.
3. Roma, nel cimitero di Callisto. Frammento di coper-
chio descritto dal De Rossi {Rom. sott. voi. II, pag. 169).
Parte destra. Clipeo con busto sostenuto da due eroti. Di
sotto 11 una bambina siede presso due calati di frutta ",
scrive il De Rossi (l. cit.); ma è a parer mio un giovinetto
sedente sul terreno a cui appoggia la mano sinistra, tenendo
la destra sopra una cesta di pomi: un'altra cesta è ivi presso
i suoi piedi; alle sue spalle una lepre ha poste le zampe
sopra alcuni pomi per farne suo pasto.
Segue dipoi Amore e Psiche i quali si abbracciano: ambe-
due hanno le gambe incrociate in segno di tranquillo riposo:
Psiche è interamente vestita di tunica discinta; Amore ha
la sola clamide; in terra è una cesta ripiena di pomi. " Né
il concetto ne il modo della rappresentanza sono cristiani,
dice il De Rossi (l. cit.). La caducità del corpo e la divina
origine dell' anima qui sono espresse con simboli e miti .
d'ordinario non adoperati in quel modo nei monumenti
cristiani. Né il pastore in siffatta scultura è segno certo di
cristianesimo. Queir imagine rarissima ma non ignota nelle
pitture sepolcrali pagane, essendo assai richiesta dai cri-
stiani, fu riprodotta sovente nelle officine dei sarcofagi, senza
che gli artisti pagani sempre sapessero o pensassero alla
ragione che la faceva prediligere. Il calato di pomi rove-
sciato, simbolo di morte, è sculto tra le gambe del pastore;
e ciò non si vede nelle solenni imagini del pastor bonus
fatte da artefici cristiani, i quali al pastore, che è Cristo,
davano simboli di risurrezione. Dietro Psiche è posata la
faretra e l'arco di Amore legati insieme. » Così egli. Ai pa-
stori che portano la pecora sulle spalle in marmi che non
hanno verun altro indizio di cristianesimo è bene che si
aggiunga un esempio trascurato sinora, che proviene dal
sarcofago stampato dal Mabillon (It. ital. pagg. 221, 222)
il quale n'ebbe il disegno dal Commendatore Del Pozzo.
V'è nella parte principale la caduta di Fetonte, e a destra
e sinistra i due Dioscori: al riverso il cartello nel mezzo e
ai fianchi di esso un pastore con la pecora sulle spalle e un
altro che suona un corno. Ma di questo argomento veg-
gasi ciò che sono per esporre trattando le pietre incise dagli
eretici sincretisti specialmente gnostici (Tav. 492).
Indi il buon Pastore, in tunica e calzari d'ingraticolato
fino alle ginocchia, sta fra due alberi e si reca la pecora
sulle spalle: dappiè ha una pecora e una cesta di pomi
rovescia.
4. Frammento di sarcofago scanalato, nel Museo di Latera-
no. Pescatore in tunica esomide, con cestolina nella sinistra
e canna con lenza nella destra, dalla quale pende il pesce
preso all'amo: la lenza e il pesce sono di restauro.
5. Torres in Sardegna. Frammento di sarcofago scana-
lato, edito dal Can. Spano nel Bull. Ardi, sardo. Ce ne ri-
mane una sola rappresentanza, che era a quanto pare
sul cantone sinistro. Ciò si deduce dall' andamento delle
scanalature sinuose, volte dal lato destro. Questa rappresen-
tanza esprime un marinaro nella sua barca, imberbe, in tu-
nica alla esomide e discinta, con capelli corti e ricci, nell'atto
di tenere per il lembo una rete piena di grossi pesci, tuttavia
galleggiante sulle acque. Egli alza la mano destra tutto stu-
pito della pesca maravigliosa.
6. Frammento di coperchio trovato a Spoleto e posse-
duto dal De Rossi, che l'ha pubblicato nel Bull. ardi,
crist. anno 1871, tav. VII, nel quale gli Evangelisti in forma
di fanciulli fanno le parti di rematori, e Gesù stando al ma-
neggio del timone comanda e governa. A destra intanto si
vede una parte del faro, simbolo del lido dal quale si allon-
tanano vogando. Essi vedonsi distribuiti coli'ordine della di-
gnità loro ; prima i due Apostoli, poi i due Discepoli. I
nomi loro sono scritti accanto : zb/zANNES, LVCAS, MAR-
CVS, IESVS. E fuor di dubbio che nella parte ora man-
cante era figurato S. Matteo.
7. Ho posto qui un frammento venutomi da Campii presso
Teramo, che fa parte di un sarcofago il quale era scanalato
a spira. È importante perchè ci rappresenta il sonno della
morte sotto le sembianze di un fanciullo alato, con ricca
chioma e vestito di tunica cinta, priva di maniche, in atto
di tenere probabilmente una fiaccola rovescia.
8. Avignone, nel Museo, ma proveniente da Nimes. Fram-
mento di coperchio. A sinistra v'è un avanzo della figura
di Giona sdraiato sotto la cucuzza, che appoggia il gomito
sinistro ad una roccia. Indi è un cartello sostenuto da due
vittorie. A destra è figurato il passaggio del mar Rosso: nelle
onde appare la testa di un Egiziano coperto di elmo, ed
altro uomo a cavallo che tiene tuttavia la briglia.
A destra Mosè stringendo il volume tocca le onde con
la verga. Apresi quindi altra scena : un uomo in tunica e
pallio e un fanciullo in tunica e penula vanno a destra.
Vedesi quivi innanzi a loro la base della colonna che do-
veva aver sopra le fiamme : seguono di poi altre figure, e
tutte stanno sopra un piano, la cui fronte ha scanalature
come sogliono averle i sarcofagi. E dipoi espressa la pioggia
delle quaglie con alcuni Ebrei, fra i quali anche una donna,
che ne fanno la presa.
9. Nel Museo di Arles, frammento di sarcofago che rap-
presentò già il passaggio degli Ebrei pel mar Rosso e il
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STORIA DELL'ARTE CRISTIANA
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l'altro in prora. Le Sirene unite in un sol gruppo non hanno
le ali, ma la figura mostruosa di piedi d'uccello e in mano
gli strumenti medesimi che nel marmo superiore, cioè la
lira, la doppia tibia, e il volume esprimente il canto.
3. Roma, nel cimitero di Callisto. Frammento di coper-
chio descritto dal De Rossi {Rom. sott. voi. II, pag. 169).
Parte destra. Clipeo con busto sostenuto da due eroti. Di
sotto 11 una bambina siede presso due calati di frutta ",
scrive il De Rossi (l. cit.); ma è a parer mio un giovinetto
sedente sul terreno a cui appoggia la mano sinistra, tenendo
la destra sopra una cesta di pomi: un'altra cesta è ivi presso
i suoi piedi; alle sue spalle una lepre ha poste le zampe
sopra alcuni pomi per farne suo pasto.
Segue dipoi Amore e Psiche i quali si abbracciano: ambe-
due hanno le gambe incrociate in segno di tranquillo riposo:
Psiche è interamente vestita di tunica discinta; Amore ha
la sola clamide; in terra è una cesta ripiena di pomi. " Né
il concetto ne il modo della rappresentanza sono cristiani,
dice il De Rossi (l. cit.). La caducità del corpo e la divina
origine dell' anima qui sono espresse con simboli e miti .
d'ordinario non adoperati in quel modo nei monumenti
cristiani. Né il pastore in siffatta scultura è segno certo di
cristianesimo. Queir imagine rarissima ma non ignota nelle
pitture sepolcrali pagane, essendo assai richiesta dai cri-
stiani, fu riprodotta sovente nelle officine dei sarcofagi, senza
che gli artisti pagani sempre sapessero o pensassero alla
ragione che la faceva prediligere. Il calato di pomi rove-
sciato, simbolo di morte, è sculto tra le gambe del pastore;
e ciò non si vede nelle solenni imagini del pastor bonus
fatte da artefici cristiani, i quali al pastore, che è Cristo,
davano simboli di risurrezione. Dietro Psiche è posata la
faretra e l'arco di Amore legati insieme. » Così egli. Ai pa-
stori che portano la pecora sulle spalle in marmi che non
hanno verun altro indizio di cristianesimo è bene che si
aggiunga un esempio trascurato sinora, che proviene dal
sarcofago stampato dal Mabillon (It. ital. pagg. 221, 222)
il quale n'ebbe il disegno dal Commendatore Del Pozzo.
V'è nella parte principale la caduta di Fetonte, e a destra
e sinistra i due Dioscori: al riverso il cartello nel mezzo e
ai fianchi di esso un pastore con la pecora sulle spalle e un
altro che suona un corno. Ma di questo argomento veg-
gasi ciò che sono per esporre trattando le pietre incise dagli
eretici sincretisti specialmente gnostici (Tav. 492).
Indi il buon Pastore, in tunica e calzari d'ingraticolato
fino alle ginocchia, sta fra due alberi e si reca la pecora
sulle spalle: dappiè ha una pecora e una cesta di pomi
rovescia.
4. Frammento di sarcofago scanalato, nel Museo di Latera-
no. Pescatore in tunica esomide, con cestolina nella sinistra
e canna con lenza nella destra, dalla quale pende il pesce
preso all'amo: la lenza e il pesce sono di restauro.
5. Torres in Sardegna. Frammento di sarcofago scana-
lato, edito dal Can. Spano nel Bull. Ardi, sardo. Ce ne ri-
mane una sola rappresentanza, che era a quanto pare
sul cantone sinistro. Ciò si deduce dall' andamento delle
scanalature sinuose, volte dal lato destro. Questa rappresen-
tanza esprime un marinaro nella sua barca, imberbe, in tu-
nica alla esomide e discinta, con capelli corti e ricci, nell'atto
di tenere per il lembo una rete piena di grossi pesci, tuttavia
galleggiante sulle acque. Egli alza la mano destra tutto stu-
pito della pesca maravigliosa.
6. Frammento di coperchio trovato a Spoleto e posse-
duto dal De Rossi, che l'ha pubblicato nel Bull. ardi,
crist. anno 1871, tav. VII, nel quale gli Evangelisti in forma
di fanciulli fanno le parti di rematori, e Gesù stando al ma-
neggio del timone comanda e governa. A destra intanto si
vede una parte del faro, simbolo del lido dal quale si allon-
tanano vogando. Essi vedonsi distribuiti coli'ordine della di-
gnità loro ; prima i due Apostoli, poi i due Discepoli. I
nomi loro sono scritti accanto : zb/zANNES, LVCAS, MAR-
CVS, IESVS. E fuor di dubbio che nella parte ora man-
cante era figurato S. Matteo.
7. Ho posto qui un frammento venutomi da Campii presso
Teramo, che fa parte di un sarcofago il quale era scanalato
a spira. È importante perchè ci rappresenta il sonno della
morte sotto le sembianze di un fanciullo alato, con ricca
chioma e vestito di tunica cinta, priva di maniche, in atto
di tenere probabilmente una fiaccola rovescia.
8. Avignone, nel Museo, ma proveniente da Nimes. Fram-
mento di coperchio. A sinistra v'è un avanzo della figura
di Giona sdraiato sotto la cucuzza, che appoggia il gomito
sinistro ad una roccia. Indi è un cartello sostenuto da due
vittorie. A destra è figurato il passaggio del mar Rosso: nelle
onde appare la testa di un Egiziano coperto di elmo, ed
altro uomo a cavallo che tiene tuttavia la briglia.
A destra Mosè stringendo il volume tocca le onde con
la verga. Apresi quindi altra scena : un uomo in tunica e
pallio e un fanciullo in tunica e penula vanno a destra.
Vedesi quivi innanzi a loro la base della colonna che do-
veva aver sopra le fiamme : seguono di poi altre figure, e
tutte stanno sopra un piano, la cui fronte ha scanalature
come sogliono averle i sarcofagi. E dipoi espressa la pioggia
delle quaglie con alcuni Ebrei, fra i quali anche una donna,
che ne fanno la presa.
9. Nel Museo di Arles, frammento di sarcofago che rap-
presentò già il passaggio degli Ebrei pel mar Rosso e il
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