Lìh. VIII. Cap. IV. 87
s°no menuti per dria , come Abacuc in Babìloniay c come Thubal in Spa-
gna tr Così si dice, e si oppone. Ma eiTendo appnnto venuta per Ma-
re la prima Colonia Japetica popolatrice di tutta Tltalia, ne siegue,
cha non posssono eOTere mai primitivi i Circompadani, se colle istetre
parole non sono <venuti pr aria> e prima di Jafet. Si sono osiservate
con più precise autorità le antiche navigazioni, per vedere se altre
Colonie oltramarine posifono eisere sbarcate in Italia, ii che per aU
tro poco conclude pei nostro Argomento, ogni qualvoha abbiamo
3a detca vera, e prima Colonia Japetica genitrice di tutti gl* Italici,
ie non si vogliono proscrivere affatco (come pur troppo si fa in con-
trario) e la Scrittura così spiegata dai più dotti, e più vecchi in«
terpreti, e tutci gli autori profani, che in cento passi, e con indi-
yiduazìoni manifeste Tadditano,
Parmi, che in oggi riconosca ognuno il falso impegno di Dìoo
nisio d’ AIicarnaiTo, circa al volerci far derivare di Grecia; impe-
gno smentito da tutti gli altri Greci, e che perciò elso più tenace-
mente intende di soltenerlo contro tutti i Greci, e tutti i Latini an-
tichi, che a questo esifetto così malamente deride, gloriandosi espreisa-
mente d» dire il contrario di tutti gli altri, e il contrano di tutte
Je prische memorie, e tradizioni ItalicheDionisio adunque in senso
suo può dirsi in qualche moda scusabile, se impegnato in questo as«
sunto è andato avanci, ed ha inventate altre cose a questo suo fine
confacenci. Fralle alcre cose ha inventato, il suo preteso Giano Isso-
rtio, e |o fia collocato soli 150 anni prima d*Enea. Dico che l’ha
inventato in questa sua ipotesi di farlo distante dal detto Enea per
questi soli 150» anni, attribuendoli insieme quei simboli convenienti
a Noè di vero Propagatore delì’uman genere. Poichè in altra for-
ma in venerazione di Lui, e di tutta la Turba, che lo siegue, porreb-
be accordarsi, che fra i prischi Re Latini ci foise stato unocon que-
lto nome di Giano ; ma questo non sarà mai con tanta proscnzione
di secoli quel Giano (che vuol dir Noè) salvato divinamente neli' Ar-
ca per dover poi elsere ii nostro universale propagatore. Così Paltra
Turba intenta solo a magnificare la Greca antichità per farla gran-
de fin da principio, in cui fu povera, e meschina, comincia ogni
racconto da Deucalione (perchè supposto Greco affatto) e dal suo
favoloso Diluvio; e si fa cominciare per così dire ii Mondo in Ita-
lia
s°no menuti per dria , come Abacuc in Babìloniay c come Thubal in Spa-
gna tr Così si dice, e si oppone. Ma eiTendo appnnto venuta per Ma-
re la prima Colonia Japetica popolatrice di tutta Tltalia, ne siegue,
cha non posssono eOTere mai primitivi i Circompadani, se colle istetre
parole non sono <venuti pr aria> e prima di Jafet. Si sono osiservate
con più precise autorità le antiche navigazioni, per vedere se altre
Colonie oltramarine posifono eisere sbarcate in Italia, ii che per aU
tro poco conclude pei nostro Argomento, ogni qualvoha abbiamo
3a detca vera, e prima Colonia Japetica genitrice di tutti gl* Italici,
ie non si vogliono proscrivere affatco (come pur troppo si fa in con-
trario) e la Scrittura così spiegata dai più dotti, e più vecchi in«
terpreti, e tutci gli autori profani, che in cento passi, e con indi-
yiduazìoni manifeste Tadditano,
Parmi, che in oggi riconosca ognuno il falso impegno di Dìoo
nisio d’ AIicarnaiTo, circa al volerci far derivare di Grecia; impe-
gno smentito da tutti gli altri Greci, e che perciò elso più tenace-
mente intende di soltenerlo contro tutti i Greci, e tutti i Latini an-
tichi, che a questo esifetto così malamente deride, gloriandosi espreisa-
mente d» dire il contrario di tutti gli altri, e il contrano di tutte
Je prische memorie, e tradizioni ItalicheDionisio adunque in senso
suo può dirsi in qualche moda scusabile, se impegnato in questo as«
sunto è andato avanci, ed ha inventate altre cose a questo suo fine
confacenci. Fralle alcre cose ha inventato, il suo preteso Giano Isso-
rtio, e |o fia collocato soli 150 anni prima d*Enea. Dico che l’ha
inventato in questa sua ipotesi di farlo distante dal detto Enea per
questi soli 150» anni, attribuendoli insieme quei simboli convenienti
a Noè di vero Propagatore delì’uman genere. Poichè in altra for-
ma in venerazione di Lui, e di tutta la Turba, che lo siegue, porreb-
be accordarsi, che fra i prischi Re Latini ci foise stato unocon que-
lto nome di Giano ; ma questo non sarà mai con tanta proscnzione
di secoli quel Giano (che vuol dir Noè) salvato divinamente neli' Ar-
ca per dover poi elsere ii nostro universale propagatore. Così Paltra
Turba intenta solo a magnificare la Greca antichità per farla gran-
de fin da principio, in cui fu povera, e meschina, comincia ogni
racconto da Deucalione (perchè supposto Greco affatto) e dal suo
favoloso Diluvio; e si fa cominciare per così dire ii Mondo in Ita-
lia