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Donna Signora Mafia Cavaicanti di Siena tuttora vivente propagö
1a discendenza di questo distinto Ramo deila famigiia Soldani oggidi
stabiiito in Firenze. Francesco altro Hglio di Massimiliano parimente
ebbe moglie, che gii partori un maschio e una femina, i quali abbracciano
10 stato reiigioso. Luca, il terzo, fu Sacerdote Secoiate.
Fra i suoi Aliievi, che per brevitü si tratasciano, Lorenzo Veber fu que-
gii che gii successe nelia medesima abitazione e ofHcina aila Zecca
Vecchia; ed il piü celebre si conta Giovanni Baratta da Massa Carrara,
stato prima deiia scuota di Gio. Battista Foggini. Questi fece grande
onore al suo Maestro, e di sua mano sono i beilissimi Gruppi di Figure
al naturaie; e di meravigliosaieggiadria neila sopraiiodata Capeila (sic!)
deila Collegiata di Montevarchi, pe' quaii ebbe di Regato Scudi Cento e
gii compi in meno di tre mesi colla presenza Continua di Massimiliano.
Una gran quantitü di modelli e Gruppi di terra cotta lasciö il Soldani
dopo la sua morte, de' quali per la maggior parte fece acquisto il Sena-
tore Carlo Ginori giusto stimatore d'ogni opera bella, e si veggono al
presente in alcune stanze deila sua celebre Fabbrica delle Porcellane alla
Villa di Doccia. Altri poi esistenti gi& neila Casa di Montevarchi e nelia
villa di Petrolo con danno irreparabile si sono dispersi o malmenati per
la trascuratezza somma di chi gii doveva gelosamente custodire.
Se troppo mi son diHuso in parlare di questo illustre soggetto, l'impegno
di vendicar tanta Gloria a Montevarchi ne fu la Cagione, ne credo sarö
biasimato da' Paesani, in grazia de' quali principalmente ho scritto le
presenti memorie, onde abbiano forti stimoü d'imitare i belli esempi de'
loro Antenati, giacchb non mancano in ogni stagione i buoni talenti,
che Coltivati, e protetti produrrebbero ottimi frutti per onore e Vantag-
gio deila Patria, la quäle aspetta soltanto de' Mecenati amorosi per
l'indirizzo e Sussidio delle gioventü neila buona educazione e nell'acqui-
sto delle Scienze e dell'Arti piü utili alla Civile Societü.
ARCHIVIO COLLEGIATA MONTEVARCHI, NOTIZIE B RIFLESSIONI PER SER-
VIRE ALL'lSTORIA NATURALE DEL VALDARNO DI SOPRA E ALLA CIVILE ED
ECCLESIASTICA DELLA TERRA DI MONTEVARCHI OPERA POSTUMA DEL
PROPOSTO PROSPERO MARIA CONTI RACCOLTA, RIORDINATA, ED ILLU-
STRATA DA UN AMMIRATORE DELLE DI LUI VIRTÜ... UOMINI ILLUSTRI DEL
SECOLOXVII. CAP. 5, PP. 339-360
;a L. M. WEBER, TEILE DER AUTOBIOGRAPHIE, UND A.F.GORI,
VlTA DES L. M. WEBER
Lorenzo Maria di Weber nacque in Firenze il di iz dicembre 1697, e
due anni dopo in circa nacque Antonio Filippo suo fratello. 11 Padre
fu Giovanni Zanobi, nato anch'egli in Firenze di Vito Tedesco, venuto
qua d'Elevang neila Svevia, che come buon soldato fu arruolato al
servizio del Gran Duca Ferdinando II e dipoi, formata la Compagnia
delle Corazze, n'ebbe in essa la carica di Furiere, che passö poi, come
per dis[c]endenza, al Hgliuolo e al nipote Antonfilippo e terminö per
la riforma di quella compagnia. La Madre fu la Mariangiola del giä
Lorenzo Biscioni, sorella del Dottore Anton Maria, prima Cappellano
e poi Canonico di S. Lorenzo e Bibliotecario Regio deiia Mediceo-
Laurenziana, famiglie l'una e l'altra ascritte alla Fiorentina cittadinanza.
Sul principio dell'Adolescenza questi due fratelli, sempre uniformi nelia
ioto conversazione, frequentando le stanze del loro Zio nel Chiostro di
San Lorenzo, e veduto ch'egli si divertiva neila pittura, venutogli gran
desiderio d'imparare il disegno, ebbero da lui tutti i suoi studi, per
arrivare in breve a disegnare il Naturale. Nel 171; studiö Lorenzo in
Galleria sotto Iacopo Mariani la Geometria pratica, Prospettiva, Archi-
tettura e levar di pianta; e nel 1717 dal Dottore Giovanni Bottari
impatö le Mattematiche insieme col fratello. In questi tempi seguitarono
11 Disegno appresso Giovan Battista Foggini, celebre scultore, e nel
1720 presso Massimiliano Soldani conista deila Zecca, dove si messero
a studiare di proposito dalla mattina alla sera il disegno, modellare,
toccare in penna, l'Anatomia, la Simetria, procurando d'inventare nuove
regole, e la maniera d'aggruppare le iigure, e la degradazione de' bassi
rilievi, e l'intagliare in rame; e Lorenzo in quel tempo cavö da un pezzo
di bronzo il Tiberio e Livia di Galleria, facendo grande Studio nelle

medaglie, ne' coni, punzoni e sigilli. 11 dl 3 dicembre 1722, a petizione
di Massimiliano, ottenne dal Gran Duca Cosimo III la sopravvivenza di
conista, il quäl lavoro ha egli sempre esercitato sino al presente. Nel 1723
fece il maraviglioso Ritratto d'Anna Maria Luisa, Blettrice Palatina del
Reno, cavato di riiievo da una piastra di Hnissimo acciaio in forma d'una
Medaglia, maggiore di diametro piü di due soldi, con vago ornamento
di bronzo dorato: la quäl vedutasi dal Gran Duca Cosimo suo padre,
disse ad un Cavalier, Cortigiano de' suoi piü conhdenti: Aver anch'egli
girato il mondo, e molte rarissime cose vedute; ma una cosa tanto bella
e singolare non aver egli veduta giammai. Questa medaglia si conserva
adesso appresso l'Autore. Con lavoro simile levö da un pezzo d'acciaio
un Baccanale di propria invenzione, di grandezza d'un soldo, con
ornamento di bronzo dorato, e rapporto di pampani e uve d'acciaio.
Un Ritratto parimente d'Acciaio come il sopradetto fece per la Gran
Principessa Violante Beatrice di Baviera, con ornamento di bronzo
dorato e molto ricco di rapporti, cioe cartelle e iscrizioni e due Leoni che
reggono la corona; e vi fece anco il rovescio, in cui, per esser Ella
Governatrice di Siena, rappresentö i due Sumi l'Arno e l'Arbia, quello
col Leone e questa colla Lupa, col motto GRATA VICE, e con 2 Aquile
reggenti la Corona. Questa medaglia la Gran Principessa la regalö,
quando andö a Roma, al Cardinale Ottobuoni. Al S.r Cav.re Francesco
Gabburri fece una Testina d'un soldo di grandezzo(sicl). Volendosi
ancora provare a scolpire, fece pel S.r Niccolö Panciatichi il modello
di due Putti, d'un braccio e mezzo, di terracotta, che uno dalla bocca
d'un Pesce, l'altro d'una Testuggine gettano acqua, e di poi gii scolpl
in pietra; e furono posti nel cortile deila sua Villa detta «La Torre degli
Agli)>; ed i modelli neila sala terrena deila Villa detta «La Loggia
de' Pazzi»; e riuscirono a maraviglia belli, talmente che ebbe a fare pel
medesimo alcune urne di terracotta, e restaurare molti Busti di marmo,
e ad uno d'essi rifare la Testa col collo. Fece ancora il di lui ritratto di
terracotta somigliantissimo, che e neila detta Villa. Al Principe Don
Carlo di Spagna, ora Re delle Due Sicilie, fece un gruppo ed un cavallo
di Bronzo. Fece la medagli[a] al Granduca Giovan Gastone; e gii
ordinö che gliela facesse d'oro, ma ciö non ebbe effetto. Gii diede perö
una piazza di Corazza coll'esenzione dalle fazioni; essendo stati egli
col fratello, Hno da giovanetti dal padre loro instruiti neila milizia e
neila Cavallerizza. 11 Senator Giuseppe Ginori gii ordinö una statua di
San Francesco di Paola d'argento, d'altezza d'un Braccio colla Base,
la quäle volle fare il suo proprio Maestro. Fece ancora un reliquiario di
piastra d'argento rilevata con i ceselli, alquanto ricco, con ornati di
grottesca, rose e teste di SeraHni ed altri lavori. Ed ancora fece un
Oriuolo a Sole, che serve per tutto il mondo, avendone avuto uno in
presto dal celeberrimo Benedetto Bresciani, che lo consigliö a farlo
maggiore, come fece. Nel 1739 fece la Medaglia per la prima venuta del
nostro nuovo Granduca a Firenze, dove espresse nel rovescio la veduta
dell'Arco trionfale alzato per tale occasione, quel sovrano a cavallo, e
la Toscana genuHessa in atto di riceverlo. A Bandino Panciatichi fece
un Gruppo e due figure di Bronzo e 3 putti di pietra, e il Ritratto deila
Marchesa Giulia Corsi sua moglie defunta, che e nel Palazzo di Firenze.
1 Padre che era Professore, e studiato l'Artiglicria, fatti disegni
acquerellati, modelli, e getti di Bronzo. 11 S.e Senator Giuseppe Ginori
m'ordinö un San Francesco di Argento sodo, alto un Braccio con laBase,
la quäl Base fu fatta dal Sig.re Massimiliano Soldani, mio stimatissimo
Maestro: la quäl cosa mi fu di non piccolo onore, che l'istesso Maestro
volesse ornare un'opera dello scuolare. Feci ancora un Reliquiario
di Piastra d'Argento rilevata con i ceselli, alquanto ricco, con ornati di
grottesca, rose e Teste di Serafini et altri Lavori dell'istessa sfera. Feci
ancora un Oriuolo a sole, il quäle b setvibile per tutto il Mondo, aven-
done visto un simile dal Sig.re Benedetto Bresciani, il quäle si degnö
prestarmelo, consigliandomi a farlo maggiore, come feci. Nel 1739
feci la Medaglia di S.M.C., e nel roverscio la veduta dell'Arco con la
Toscana genuHessa e il Gran Duca a cavallo, e questa Medaglia poi mi
fu ordinata d'Oro dall'Eccellenza il Sig. Conte de Richcurt(sic!\ dal
' Ab «Padre» von anderer Hand; Anfang fehlt.

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