e Cflmie.
- fossero
ll(1° (ut.
TAVOLA QUARTA.
59
questo
quella di un arnese atto a riportare al nostr' occhio F im-
magine degli oggetti che gli si pongono avanti, mentre
guardiamo la di lui superficie: e per conseguenza anche
' immagine nostra allorché stando avanti a quello perpen-
dicolarmente forma colla superficie dello specchio angoli
retti. Questa immagine non si riflette egualmente al no-
str' occhio allorché la superficie dello specchio è convessa,
perchè essa sparpaglia i raggi della luce che reflette,, rende
divergenti i paralelli, ed aumenta la divergenza di quei che
divergono per natura. Quindi è che da alcuni di coloro,
ai quali ho comunicate queste mie idee sugli antichi Dischi
di bronzo manubriati da me creduti Specchi , mi è stato
obiettato che la convessità di varj di loro li rendeva inca-
paci d' essere adoprati a tale ufizio, non potendo render
l'immagine quale dall' oggetto reale la ricevevano \ Questa
obiezione potrebbesi diriger contro F opinione di un gran
Letterato dei nostri giorni, il quale ha creduto che molti
di questi Dischi sieno specchi sotterrati con belle donne in
fresca età rapite dalla morte 2 : ma fa d' uopo intendere
che questa congettura gli si è presentata nelF osservare, che
varj di essi essendo di una bellissima pulitura, sono affatto
piani. E così par che da questa categoria ne eccettui quei
che hanno una superficie non piana del tutto. Né già esclu-
de questi dal genere degli specchi, ma dottamente fa ve-
dere per le autorità eli Clemente Alessandrino e di Arno-
bio che anche nei misteri Bacchici si aclopravan gli Spec-
chi : del qual genere par che supponga esser quei che ora
esamino. Da queste varie opinioni declucesi che F ignorar
1 Lettera ms, a me diretta dall'Or-»
marmi, nel 1817.
2 Akerblad, Dissert. sópra due lami-
nette di bronzo, in fine.
- fossero
ll(1° (ut.
TAVOLA QUARTA.
59
questo
quella di un arnese atto a riportare al nostr' occhio F im-
magine degli oggetti che gli si pongono avanti, mentre
guardiamo la di lui superficie: e per conseguenza anche
' immagine nostra allorché stando avanti a quello perpen-
dicolarmente forma colla superficie dello specchio angoli
retti. Questa immagine non si riflette egualmente al no-
str' occhio allorché la superficie dello specchio è convessa,
perchè essa sparpaglia i raggi della luce che reflette,, rende
divergenti i paralelli, ed aumenta la divergenza di quei che
divergono per natura. Quindi è che da alcuni di coloro,
ai quali ho comunicate queste mie idee sugli antichi Dischi
di bronzo manubriati da me creduti Specchi , mi è stato
obiettato che la convessità di varj di loro li rendeva inca-
paci d' essere adoprati a tale ufizio, non potendo render
l'immagine quale dall' oggetto reale la ricevevano \ Questa
obiezione potrebbesi diriger contro F opinione di un gran
Letterato dei nostri giorni, il quale ha creduto che molti
di questi Dischi sieno specchi sotterrati con belle donne in
fresca età rapite dalla morte 2 : ma fa d' uopo intendere
che questa congettura gli si è presentata nelF osservare, che
varj di essi essendo di una bellissima pulitura, sono affatto
piani. E così par che da questa categoria ne eccettui quei
che hanno una superficie non piana del tutto. Né già esclu-
de questi dal genere degli specchi, ma dottamente fa ve-
dere per le autorità eli Clemente Alessandrino e di Arno-
bio che anche nei misteri Bacchici si aclopravan gli Spec-
chi : del qual genere par che supponga esser quei che ora
esamino. Da queste varie opinioni declucesi che F ignorar
1 Lettera ms, a me diretta dall'Or-»
marmi, nel 1817.
2 Akerblad, Dissert. sópra due lami-
nette di bronzo, in fine.