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Inghirami, Francesco [Editor]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 2,1): Specchi mistici — [s.l.], 1824 [Cicognara, 2591-3]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.4311#0137
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TAVOLA SETTIMA. ^7

quali non è da sperare che noi possiamo di tutti ugual-
mente trovare un felice sviluppo.

E che mai dunque vorranno significare nel mostro di
questo mistico Specchio, come in tutti i Tritoni ed altri
mostri marini, quelle code di pesce voltate sempre in aria,
e sempre fuori dell' acqua mentre galleggiano sdì' onde ?
Leggesi nei trattati d' astronomia dei Lalande, e Bailly
che la mitologia può essere in gran parte originata dalle
osservazioni astronomiche delle costellazioni, e di ogni al-
tro corpo celeste ». Né io credo spregevole quel sistema,
purché si limiti al semplice parallelo fra alcune favole o
rappresentanze dell' arte, ed alcune astrologiche osservazio-
ni. Ammesso un tal metodo e volendolo applicare in par-
ticolare a spiegar questo Disco, è a proposito il dividere
un planisfero celeste in due sezioni al circolo dell'Eclittica,
quale suol suddividersi in dodici parti che comprendono le
dodici costellazioni del Zodiaco, e di nuovo aggruppar que-
ste in due divisioni di sei costellazioni per ciascheduna,
nominando per comodo 1' una di esse parti Y emisfero lu-
minoso che comprende l'Ariete, il Toro, i Gemini, il Can-
cro, il Lione, la Vergine; l'altra l'emisfero tenebroso che
comprende le Bilance, lo Scorpione, il Sagittario, il Ca-
pricorno, l'Aquario e i Pesci. Accenno per luminoso quel-
1' emisfero compreso fra i due equinozi che ha i giorni più
lunghi delle notti; e per tenebroso quello che trovasi al
disotto della linea equinoziale, e che contenendosi in esso
le due stagioni autunnale ed iemale, ha le notti più lun-
ghe dei giorni.

,86.

p 101.

i Bailly, Histoire de FAstronomi, ancienne, livr. iv, § ìv, p. g3.
 
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