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paratore fu munita la città ed ampliata dal lato opposto;
che passato egli in regno volle la rocca di S. Elmo con-
giunta alle fortisicazioni di basso , perchè quella fosse di
propugnacolo alle vaste sue mura.
I borghi intanto che erano rimasti sempre di suori e an-
davano vieppiù crescendo di belle casine, e di nuove Chie-
se e di monasteri stettero lungamente in quella condizione
campestre quasi fino a noi, che vedemmo queste contrade
suori le mura dimettere a poco a poco il loro aspetto vil-
lereccio , che lasciato il nome pure di borghi sono oggi
tanta parte della città. E qui non temiamo di andar lungi
dal vero se diciamo, che sin da’ tempi remotissimi gli abi-
tatori delia vicina Partenope dovettero esser presi dalla va-
ghezza di questi ridenti colli, quando 1’ amenità del luogo
e tanta benignità di cielo invitavano potentemente ai gra-
ti diporti della villa. Le rovine di antiche case di campa-
gna che s’incontrano di continuo su i bei poggi c le sre-
sche valli ce ne persuadono più che non fanno quelle
moderne casine le quali, pur sono la più parte poste sopra
i resti di antiche fabbriche romane.
Ma d’ altra parte non vogliamo opporci e dire che qui-
vi non fossero pure i pubblici Sepolcreti degli antichi, quan-
do da per ogni dove allo smuovere di ogni zolla che si sa,
non si rinviene altro che sepolcri.
Fu antichissima usanza de’popoli, e segnatamente di quel-
li, a cui era grata opera ed ultimo conforto di averea seppel-
lire integri i cadaveri de’maggiori e de’ loro più cari, sar
le tombe fuori di città , in quelle parli settentrionali, ove
fosse alcuna collina o luogo appariscente , o lungo le pub-
bliche strade come sono i monumenti de’ romani. Dappoiché
non pare presso di noi si fosse incominciato a seppellire, en-
tro le Chiese della città prima del 8." secolo o al prin-
cipio del 9.° Contro all’ autorità del Celano che riporla il
primo esempio nel 13.” secolo , noi troviamo sepolto nel-
la Chiesa di S- Giovanni c Paolo ora Donnaromita un
paratore fu munita la città ed ampliata dal lato opposto;
che passato egli in regno volle la rocca di S. Elmo con-
giunta alle fortisicazioni di basso , perchè quella fosse di
propugnacolo alle vaste sue mura.
I borghi intanto che erano rimasti sempre di suori e an-
davano vieppiù crescendo di belle casine, e di nuove Chie-
se e di monasteri stettero lungamente in quella condizione
campestre quasi fino a noi, che vedemmo queste contrade
suori le mura dimettere a poco a poco il loro aspetto vil-
lereccio , che lasciato il nome pure di borghi sono oggi
tanta parte della città. E qui non temiamo di andar lungi
dal vero se diciamo, che sin da’ tempi remotissimi gli abi-
tatori delia vicina Partenope dovettero esser presi dalla va-
ghezza di questi ridenti colli, quando 1’ amenità del luogo
e tanta benignità di cielo invitavano potentemente ai gra-
ti diporti della villa. Le rovine di antiche case di campa-
gna che s’incontrano di continuo su i bei poggi c le sre-
sche valli ce ne persuadono più che non fanno quelle
moderne casine le quali, pur sono la più parte poste sopra
i resti di antiche fabbriche romane.
Ma d’ altra parte non vogliamo opporci e dire che qui-
vi non fossero pure i pubblici Sepolcreti degli antichi, quan-
do da per ogni dove allo smuovere di ogni zolla che si sa,
non si rinviene altro che sepolcri.
Fu antichissima usanza de’popoli, e segnatamente di quel-
li, a cui era grata opera ed ultimo conforto di averea seppel-
lire integri i cadaveri de’maggiori e de’ loro più cari, sar
le tombe fuori di città , in quelle parli settentrionali, ove
fosse alcuna collina o luogo appariscente , o lungo le pub-
bliche strade come sono i monumenti de’ romani. Dappoiché
non pare presso di noi si fosse incominciato a seppellire, en-
tro le Chiese della città prima del 8." secolo o al prin-
cipio del 9.° Contro all’ autorità del Celano che riporla il
primo esempio nel 13.” secolo , noi troviamo sepolto nel-
la Chiesa di S- Giovanni c Paolo ora Donnaromita un