dato le occorse mutazioni temendo hi grave taccia di troji-
pa incuria o almanco di poca diligenza.
CAPITOLO. II.
Condizione di quegli luoghi e prima, e dopo del Celano.
Quando Napoli si reggeva in comune , venula per quella
lede che volle serbare a’ Romani , a sialo siorente di tras-
sichi , ebbe a crescere ancor più , dopo una lunga quieto
di nuovi commerci e di abitatori. Ma non pare che avesse
allargalo quelle salde sue mura , che Annibaie non valse
ad assalire , se non dopo un volgere di molti tempi all’ e-
tà riposata di Augusto. Nell’anno poi 538. dell’era volga-
re su presa per inganno da Bellisario e distrulla : e intor-
no all’ anno 54>6- si rese di nuovo a palli dopo un’ asse-
dio assai lungo e molla ostinazione a quel Tolda, che sallo
umano restò conlento di abbatterne solo le mura , che Nar-
sele ebbe tosto a rialzare. In una relazione salla al Viceré
Toledo dall’ architetto Lettieri , che il Giustiniani (i)
riporta per intiero, si ha le ampliazioni che in vari tempi
ebbe la città di Napoli con più certezza isterica. Fu la pri-
ma nell’ anno 1180. nel regno di Guglielmo il malo : il se-
roce Corrado abbattè nuovamente le mura, che Papa Inno-
cenzio IV. venuto in Napoli fece riedisicare circa T anno
i23g. Sieguono di poi le ampliazioni Angioine , quelle di
Carlo I.nell’anno 1270. e l’altra di Carlo II. nell’anno i3oo-
c da ultimo quella di Giovanna II.nell’anno Ma sopra
ogni altra notevole fu questa di Ferdinando di Aragona
nell’ anno i484- le cui maestose vestigia sono quelle vec-
chie mura, che da porta S. Gennaro terminano nella por-
ta e castello del Carmine. E sinalmente sotto Carlo V. Im-
(1) V. Dizionario Geograsico Ragionato del Regno di Napoli ,
di Lorenzo Giustiniani — Sulla sine del Titolo , Napoli.
pa incuria o almanco di poca diligenza.
CAPITOLO. II.
Condizione di quegli luoghi e prima, e dopo del Celano.
Quando Napoli si reggeva in comune , venula per quella
lede che volle serbare a’ Romani , a sialo siorente di tras-
sichi , ebbe a crescere ancor più , dopo una lunga quieto
di nuovi commerci e di abitatori. Ma non pare che avesse
allargalo quelle salde sue mura , che Annibaie non valse
ad assalire , se non dopo un volgere di molti tempi all’ e-
tà riposata di Augusto. Nell’anno poi 538. dell’era volga-
re su presa per inganno da Bellisario e distrulla : e intor-
no all’ anno 54>6- si rese di nuovo a palli dopo un’ asse-
dio assai lungo e molla ostinazione a quel Tolda, che sallo
umano restò conlento di abbatterne solo le mura , che Nar-
sele ebbe tosto a rialzare. In una relazione salla al Viceré
Toledo dall’ architetto Lettieri , che il Giustiniani (i)
riporta per intiero, si ha le ampliazioni che in vari tempi
ebbe la città di Napoli con più certezza isterica. Fu la pri-
ma nell’ anno 1180. nel regno di Guglielmo il malo : il se-
roce Corrado abbattè nuovamente le mura, che Papa Inno-
cenzio IV. venuto in Napoli fece riedisicare circa T anno
i23g. Sieguono di poi le ampliazioni Angioine , quelle di
Carlo I.nell’anno 1270. e l’altra di Carlo II. nell’anno i3oo-
c da ultimo quella di Giovanna II.nell’anno Ma sopra
ogni altra notevole fu questa di Ferdinando di Aragona
nell’ anno i484- le cui maestose vestigia sono quelle vec-
chie mura, che da porta S. Gennaro terminano nella por-
ta e castello del Carmine. E sinalmente sotto Carlo V. Im-
(1) V. Dizionario Geograsico Ragionato del Regno di Napoli ,
di Lorenzo Giustiniani — Sulla sine del Titolo , Napoli.