FORCIPE E CANNELLI CHIRURGICI iOI
in mezzo una interpetrazione migliore. Intanto conchiudo
col Venosino Poeta :
................Si quid novisti rectius istisf
Candidus imperli: si non , his utere mecum.
Lo strumento ercolanese per tirar 1' acqua dall' ad-
domine dpgl' idropici consiste ( come si vede a grandezza
del medesimo nella Fig. III.* ) in un piccolo cannello di
bronzo AB avendo a qualche distanza da una delle sue
estremità una lamina circolare di bronzo EF. Questa la-
mina divide il tubo in due parti disuguali, una più lunga
AC, e l'altra più corta DB la quale termina come la
punta di una penna da scrivere. Vedendo questo strumento
come un tubolino, a chicchessia tosto sorge il pensiero
che fosse destinato a dar uscimento a qualche umore dal
corpo umano. Ma da qual parte di questo, ed in quale
congiuntura ? Riflettendo alla lamina circolare rilevata po-
sta in vicinanza di una delle estremità del tubolino, pare
servisse a far penetrare una porzione in qualche cavo
sino a data profondità , 1' altra al di fuori restando per
dar esito all' umore. In pari tempo emmisi presentato alla
mente il metodo descritto da Cornelio Celso per cavar
l'acqua dall'addomine degl'idropici. Questo accurato medico
propone di praticare un' incisione circa a quattro dita al
disotto dell'ombelico a sinistra sino a penetrare nella ca-
vità del peritoneo, e quindi soggiunge : Eo tum plumbea
aut aenea fìstula conjicienda est, vel recurvatis in exte-
riorem partem labris, vel in media circumsurgente qua-
dam mora, ne loia intus delabi possit. Hujus ea pars
quae intra }paullo longior esse debel, quam quae extra; ut
in mezzo una interpetrazione migliore. Intanto conchiudo
col Venosino Poeta :
................Si quid novisti rectius istisf
Candidus imperli: si non , his utere mecum.
Lo strumento ercolanese per tirar 1' acqua dall' ad-
domine dpgl' idropici consiste ( come si vede a grandezza
del medesimo nella Fig. III.* ) in un piccolo cannello di
bronzo AB avendo a qualche distanza da una delle sue
estremità una lamina circolare di bronzo EF. Questa la-
mina divide il tubo in due parti disuguali, una più lunga
AC, e l'altra più corta DB la quale termina come la
punta di una penna da scrivere. Vedendo questo strumento
come un tubolino, a chicchessia tosto sorge il pensiero
che fosse destinato a dar uscimento a qualche umore dal
corpo umano. Ma da qual parte di questo, ed in quale
congiuntura ? Riflettendo alla lamina circolare rilevata po-
sta in vicinanza di una delle estremità del tubolino, pare
servisse a far penetrare una porzione in qualche cavo
sino a data profondità , 1' altra al di fuori restando per
dar esito all' umore. In pari tempo emmisi presentato alla
mente il metodo descritto da Cornelio Celso per cavar
l'acqua dall'addomine degl'idropici. Questo accurato medico
propone di praticare un' incisione circa a quattro dita al
disotto dell'ombelico a sinistra sino a penetrare nella ca-
vità del peritoneo, e quindi soggiunge : Eo tum plumbea
aut aenea fìstula conjicienda est, vel recurvatis in exte-
riorem partem labris, vel in media circumsurgente qua-
dam mora, ne loia intus delabi possit. Hujus ea pars
quae intra }paullo longior esse debel, quam quae extra; ut