116 VULPES
La estremità ovale si adoperava tanto ad iscovrire
il cammino delle ulceri e delle ferite , quanto ad applicare
i medicamenti su le piaghe... .Kww&a Xziav £%£ sv (zvró§-t<r.p,
ìy Ss <ni XQticni rtctpxvrrov tvpyivi (iri^-n?, Bsp^ociyaiv qrov vrvpriVtx,. ..
Gallam tritam ac laevigatam in jjromptu repositam ser-
vato , usu vero expetente, cwn specilli nucleo calefacto
adhibeto 1).
Di quello specillo elegantemente cesellato, che termina
in forma di piccola paletta , come vedesi nella lìg. VI,
sembra che se ne servissero gli antichi per investigare le
rime delle ossa del cranio. Il lodatissimo Celso lo scrisse
con la solita sua grafica precisione. Ergo, qua plaga est,
demitti specillimi oportet, neque nimis tenue} neque acu-
tum; ne, cum in quosdam naturales sinus inciderli, opi-
nionem fracti ossis frustra faciat : neque nimis plenum,
ne parvulae rimae fallant. Ubi specillum ad os venit-, si
nihil nisi laeve et lubricum occurrit, inlegrum id videici pot-
esti si quid asperi est, utique qua suiurae non sint, fra-
duni os esse testatur 2). Ed in questa congiuntura piacque-
gli commemorare che il grande Ippocrate confessò 1' errore
per lui commesso pigliando per rima di osso quella che
non era se non una semplice sutura. Ammirata la mo-
destia del venerando vecchio di Coo, vediamo se il nostro
specillo ha le condizioni da Cornelio Celso notate , il quale
lo vuole neque nimis tenue : neque acutum : neque nimis
i) Galen. de composi tione medica- 2) Corn. Celsi de Medie. Lib. Vili,
mentorum Lib. IV. Cap. Vili. Tom. XIII. Cap. 4.
pag. 435. Edit. Carterii.
La estremità ovale si adoperava tanto ad iscovrire
il cammino delle ulceri e delle ferite , quanto ad applicare
i medicamenti su le piaghe... .Kww&a Xziav £%£ sv (zvró§-t<r.p,
ìy Ss <ni XQticni rtctpxvrrov tvpyivi (iri^-n?, Bsp^ociyaiv qrov vrvpriVtx,. ..
Gallam tritam ac laevigatam in jjromptu repositam ser-
vato , usu vero expetente, cwn specilli nucleo calefacto
adhibeto 1).
Di quello specillo elegantemente cesellato, che termina
in forma di piccola paletta , come vedesi nella lìg. VI,
sembra che se ne servissero gli antichi per investigare le
rime delle ossa del cranio. Il lodatissimo Celso lo scrisse
con la solita sua grafica precisione. Ergo, qua plaga est,
demitti specillimi oportet, neque nimis tenue} neque acu-
tum; ne, cum in quosdam naturales sinus inciderli, opi-
nionem fracti ossis frustra faciat : neque nimis plenum,
ne parvulae rimae fallant. Ubi specillum ad os venit-, si
nihil nisi laeve et lubricum occurrit, inlegrum id videici pot-
esti si quid asperi est, utique qua suiurae non sint, fra-
duni os esse testatur 2). Ed in questa congiuntura piacque-
gli commemorare che il grande Ippocrate confessò 1' errore
per lui commesso pigliando per rima di osso quella che
non era se non una semplice sutura. Ammirata la mo-
destia del venerando vecchio di Coo, vediamo se il nostro
specillo ha le condizioni da Cornelio Celso notate , il quale
lo vuole neque nimis tenue : neque acutum : neque nimis
i) Galen. de composi tione medica- 2) Corn. Celsi de Medie. Lib. Vili,
mentorum Lib. IV. Cap. Vili. Tom. XIII. Cap. 4.
pag. 435. Edit. Carterii.