I FUNERALI DI ARCHEMORO 201
pittura potrà sentirsi quasi oppresso dal peso di che costui
è gravato. Ed il modo come son tratteggiati i suoi contorni,
e Ja purità del disegno che vi ravvisiamo, sopratutto nei
piedi, soliti a trascurarsi ne'vasi del più gran valore, ed
il modo con che tutte ne son distinte le parti, arguiscono
gran conoscenza di anatomia , non già di quella che seca
i corpi col ferro, bensi di quella che 1' occhio esercita senza
abbisognar di coltello, osservando ripetute volte i movi-
menti nel nudo e dividendo le parti esattamente fra loro
secondo le varie pruove che fanno. Di che le palestre, i
bagni, le feste, ed il costume di andare scoverti, sommini-
stravano ai Greci modelli squisiti. Quivi studiarono essi
P armonia che regna nella struttura dell' uomo. Quivi os-
servarono che la forza risulti da movimenti principali di
piegar le membra del corpo e di allontanarle dal centro
di gravità ; e scelte le più belle parti de' corpi più belli
negli atteggiamenti più belli, ne formarono quella bellezza
ideale che nobilitò l'arte, che insegnò a creare cose so-
vraumane, e fece de'Grcci il primo popolo del mondo. E
quest' arte depositaria di tutta la greca sapienza, rappre-
sentando coli'angosciosa mestizia de'riti funebri la viva
ilarità de'giuochi, metteva in mostra i veri più importanti
della moral filosofia con passare dalla contemplazione della
morte alla vita, e percorrere tutto lo stadio dell'umanità.
Questa arte insomma , nel dipinto vaso con che erasi ri-
munerato un vincitore di nobilissima gara, additava l'ori-
gine del premio, e gli esempi per non arrestarsi alla prima
gloria, per rinnovare l'onor de'padri, e trarne augurio
ad altre corone.
roi ir. 26
pittura potrà sentirsi quasi oppresso dal peso di che costui
è gravato. Ed il modo come son tratteggiati i suoi contorni,
e Ja purità del disegno che vi ravvisiamo, sopratutto nei
piedi, soliti a trascurarsi ne'vasi del più gran valore, ed
il modo con che tutte ne son distinte le parti, arguiscono
gran conoscenza di anatomia , non già di quella che seca
i corpi col ferro, bensi di quella che 1' occhio esercita senza
abbisognar di coltello, osservando ripetute volte i movi-
menti nel nudo e dividendo le parti esattamente fra loro
secondo le varie pruove che fanno. Di che le palestre, i
bagni, le feste, ed il costume di andare scoverti, sommini-
stravano ai Greci modelli squisiti. Quivi studiarono essi
P armonia che regna nella struttura dell' uomo. Quivi os-
servarono che la forza risulti da movimenti principali di
piegar le membra del corpo e di allontanarle dal centro
di gravità ; e scelte le più belle parti de' corpi più belli
negli atteggiamenti più belli, ne formarono quella bellezza
ideale che nobilitò l'arte, che insegnò a creare cose so-
vraumane, e fece de'Grcci il primo popolo del mondo. E
quest' arte depositaria di tutta la greca sapienza, rappre-
sentando coli'angosciosa mestizia de'riti funebri la viva
ilarità de'giuochi, metteva in mostra i veri più importanti
della moral filosofia con passare dalla contemplazione della
morte alla vita, e percorrere tutto lo stadio dell'umanità.
Questa arte insomma , nel dipinto vaso con che erasi ri-
munerato un vincitore di nobilissima gara, additava l'ori-
gine del premio, e gli esempi per non arrestarsi alla prima
gloria, per rinnovare l'onor de'padri, e trarne augurio
ad altre corone.
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