Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia (4,1.1852)

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alpestri rupi, e da una folta boscaglia espresse nel fondo
del quadro. Dirce vestita da Baccante è ancora coronata
di edera : al moto irregolare della persona di volersi slac-
ciare dal toro , facendo leva col braccio destro sul suolo
ed elevando la sinistra sino ad immetterla nella correggia,
si sapre il sottil manto cilestro , di cui era ricoperta, e
lascia comparire il nudo del corpo dalla metà in su. An-
tiope è vestita di lunga sistide verdina ricoperta da sinuoso
manto rossiccio : l'attitudine di volere spinger la mano del
figlio a vicmaggiormente incitare il toro le fa scoprire il
* -destro braccio ornato al polso di una smaniglia di oro. Zeto
ha una corta tunica succinta ed un piccolo mantello , es-
sendo rivestite le sue gambe di calzari formati da pelle di
fiera a testimonianza della sua vita pastorale. Amfione in
sembianze atletiche non ha altre vestimenta che tm sem-
plice manto paonazzo avvolto alla cinta che gli passa per
di sopra al sinistro braccio proteso, la di cui mano stringe
un pugnale nel fodero , al quale è pur raccomandato il
baltco , reggendo nella dritta una lunga asta, consueta in-
segna degli eroi. Il pastore, o pedagogo che voglia dirsi,
è vestito di lungo abito giallastro ricoperto da un manto
rosso affibbiato al davanti dell' omero dritto. Egli ap-
pressa P indice della destra alla bocca volgendosi ad Am-
fione , e nella sinistra stringe il pedo, attributo caratte-
ristico de' pastori.

Variamente gli antichi scrittori narrano il modo onde
Dirce fu avvinta all'indomito toro: molti convengono che
lo fosse stata alle corna , ed altri alla coda ; niuno però
con precisione ricorda che fosse stata legata al corpo del