IL SUPPLIZIO DI DIRCE. 297
che dovevan pollare dal foro che quegli artefici praticarono
su questo incomparabile gruppo. Restava infine ad esprimere
il teatro ove ebbe luogo la tremenda scena; si avvisarono di
rappresentar la base artificiosamente dirupata e scoscesa, il
che ad un tempo presenta l'idea del Citerone, e di un luogo
disastroso e più atto a quel dolentissimo supplizio. Nè a caso
sembrano scolpiti i bassorilievi intorno al plinto (Tav. V.) di
questo gruppo, nel cui lato destro sono espressi due cinghiali
uscenti dalla lor tana , una serpe che sbucando da un
tronco di albero viene abbrancata dall' artiglio di un avol-
tojo , un cane che corre, ed un piccolo falco signoreggian-
te sulla preda che rovesciata giace sul suolo j nel Iato po-
steriore un orso che abbatte un toro, un caprone, una lu-
maca, una serpe, una testuggine, un leone inferocito che
già s'impadronisce di un cavallo nel sinistro finalmente
un daino, un cervo , un leopardo appiattato nella sua tana,
poiché tutti supponghiamo introdotti in questa scena come
altrettanti geroglifici che concorrer dovevano alla spiega-
zione della parte morale del subietto principale , secondo
i sentimenti che si volevano inspirare da quo' valentissimi
artefici di Traili
(1) Merita qui d'esser rammentata senta la costellazione della vergine; Bac-
l'opinione del signor Sanchez, il quale co che la punisce il supplizio di Dirce;
ravvisa in tutta la composizione di il toro è una costellazione da sè stesso ;
questo monumento un geroglifico astro- Amfione e Zeto sono le due costellazioni
«omico, cioè le rispettive posizioni, la della Lira e di Orione , tutte queste
elevazione ed il tramonto di quegli favole in somma non rappresentano che
astri, che annunciano la bella slagio- parte del sistema mito-astronomico e
ne dell' anno quando la terra è ricca formavano il linguaggio figurato pri-
delle sue produzioni ; Antiope , egli ma scrittura de' popoli di recente usciti
dice , di cui Giove s'invaghì, rappre- dalle selve ; e collo stesso sistema va
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che dovevan pollare dal foro che quegli artefici praticarono
su questo incomparabile gruppo. Restava infine ad esprimere
il teatro ove ebbe luogo la tremenda scena; si avvisarono di
rappresentar la base artificiosamente dirupata e scoscesa, il
che ad un tempo presenta l'idea del Citerone, e di un luogo
disastroso e più atto a quel dolentissimo supplizio. Nè a caso
sembrano scolpiti i bassorilievi intorno al plinto (Tav. V.) di
questo gruppo, nel cui lato destro sono espressi due cinghiali
uscenti dalla lor tana , una serpe che sbucando da un
tronco di albero viene abbrancata dall' artiglio di un avol-
tojo , un cane che corre, ed un piccolo falco signoreggian-
te sulla preda che rovesciata giace sul suolo j nel Iato po-
steriore un orso che abbatte un toro, un caprone, una lu-
maca, una serpe, una testuggine, un leone inferocito che
già s'impadronisce di un cavallo nel sinistro finalmente
un daino, un cervo , un leopardo appiattato nella sua tana,
poiché tutti supponghiamo introdotti in questa scena come
altrettanti geroglifici che concorrer dovevano alla spiega-
zione della parte morale del subietto principale , secondo
i sentimenti che si volevano inspirare da quo' valentissimi
artefici di Traili
(1) Merita qui d'esser rammentata senta la costellazione della vergine; Bac-
l'opinione del signor Sanchez, il quale co che la punisce il supplizio di Dirce;
ravvisa in tutta la composizione di il toro è una costellazione da sè stesso ;
questo monumento un geroglifico astro- Amfione e Zeto sono le due costellazioni
«omico, cioè le rispettive posizioni, la della Lira e di Orione , tutte queste
elevazione ed il tramonto di quegli favole in somma non rappresentano che
astri, che annunciano la bella slagio- parte del sistema mito-astronomico e
ne dell' anno quando la terra è ricca formavano il linguaggio figurato pri-
delle sue produzioni ; Antiope , egli ma scrittura de' popoli di recente usciti
dice , di cui Giove s'invaghì, rappre- dalle selve ; e collo stesso sistema va
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