298 F I N A T I
Questo prezioso monumento fu trasportato al dir di
Plinio dall'isola di Rodi a Roma, e si crede che Asinio
Pollione uomo sommo 1) , guerriero invitto 9) e grande
amatore delle arti del tempo di Augusto avesse comprato
il nostro gruppo insieme con le migliori statue che erano
in Grecia per mostrarle poi tutte riunite al pubblico. Ne
duole che allorquando sotto il pontificato di Paolo III Far-
nese fu tratto dalle terme di Caracalla si rinvenne molto
danneggiato, e che i ristauri praticativi dallo scultor mila-
nese Gio. Battista Bianchi non abbian raggiunto il merito
sorprendente dell'antico che risale a'tempi de'primi suc-
cessori di Alessandro. E qui giova osservare anche una
volta dopo il Winckelmann che questi restauri sian la prin-
cipale c malaugurata cagione che indusse a credere nel
passato secolo che questo monumento non fosse quello men-
zionato da Plinio, perchè non offre gran bellezza nel suo
lavoro; vi sono più cose di quelle ch'esso descrive; ed
è mancante della iscrizione che mosse disputa se i due men-
zionati scultori fosser figli di Artemidoro o di Menecra-
te, i quali quella iscrizione come loro padre egualmente di-
chiara ; ma che fosse bensì un' opera di romano scarpel-
lo , una ripetizione infine di quello di cui ha parlato Pli-
nio. Or per disingannarsi da cosiffatta credenza sarà suf-
ficiente lo esaminare quel che ci è rimasto di antico nel
dimostrando degli altri animali espres- 1) Ingenia hominum rem puhlicam
si intomo al plinto di questo monu- fecit. Plinio L V.
mento. Vedi il gran Musaico pompe- 2) Insigne moeslis praesidium reis —
jano spiegalo, c descrizione , di altri Et consulenti , Pallio, curiae — Cui
capolavori di arie. Napoli dalla Tipo- laurus aeternos àonores — Dalmatico
grafia di Trani 1838. peperìt triump/10. Orazio 1. 11. Ode 1.
Questo prezioso monumento fu trasportato al dir di
Plinio dall'isola di Rodi a Roma, e si crede che Asinio
Pollione uomo sommo 1) , guerriero invitto 9) e grande
amatore delle arti del tempo di Augusto avesse comprato
il nostro gruppo insieme con le migliori statue che erano
in Grecia per mostrarle poi tutte riunite al pubblico. Ne
duole che allorquando sotto il pontificato di Paolo III Far-
nese fu tratto dalle terme di Caracalla si rinvenne molto
danneggiato, e che i ristauri praticativi dallo scultor mila-
nese Gio. Battista Bianchi non abbian raggiunto il merito
sorprendente dell'antico che risale a'tempi de'primi suc-
cessori di Alessandro. E qui giova osservare anche una
volta dopo il Winckelmann che questi restauri sian la prin-
cipale c malaugurata cagione che indusse a credere nel
passato secolo che questo monumento non fosse quello men-
zionato da Plinio, perchè non offre gran bellezza nel suo
lavoro; vi sono più cose di quelle ch'esso descrive; ed
è mancante della iscrizione che mosse disputa se i due men-
zionati scultori fosser figli di Artemidoro o di Menecra-
te, i quali quella iscrizione come loro padre egualmente di-
chiara ; ma che fosse bensì un' opera di romano scarpel-
lo , una ripetizione infine di quello di cui ha parlato Pli-
nio. Or per disingannarsi da cosiffatta credenza sarà suf-
ficiente lo esaminare quel che ci è rimasto di antico nel
dimostrando degli altri animali espres- 1) Ingenia hominum rem puhlicam
si intomo al plinto di questo monu- fecit. Plinio L V.
mento. Vedi il gran Musaico pompe- 2) Insigne moeslis praesidium reis —
jano spiegalo, c descrizione , di altri Et consulenti , Pallio, curiae — Cui
capolavori di arie. Napoli dalla Tipo- laurus aeternos àonores — Dalmatico
grafia di Trani 1838. peperìt triump/10. Orazio 1. 11. Ode 1.