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confessare la propria ignoranza. Il ripiego è conforme ai
principi! dell' amor di sè stesso ; e non è nuovo in passi
difficili accusar piuttosto la negligenza altrui, che la pro-
pria insufficienza. E vada pur così nelle difficoltà reali. Ma
quando queste fossero chimeriche ? Quando s'immaginas-
sero tenebre colà , dove splende il più fitto meriggio ? e
si brancolasse nel piano ? e s' implicasse nel semplice ?
Giustizia vuole, che si raddrizzino le ragioni, e s' abbia
il torto a chi cade. Veniamo al proposito.
Strabone nel 5.° libro della sua geografia, dove par-
ticolareggia minutamente ed esattamente la nostra Campa-
nia , dopo aver navigato con la sua descrizione da Sinuessa
( oggi Torre di Mondragone ) infino a Miseno, raddop-
piato il promontorio, incomincia a favellar di tutte le no-
vità , che fatte si erano a suoi dì nella spiaggia, che giace
tra Baja e Pozzuoli. Recisa, egli narra, per ordine di
Agrippa la selva che ombrava 1' Averno, occupatene le
sponde da edificii, e tirato un cunicolo da questo lago in-
fino a Cuma, erasi renduto manifesto esser mere favole
le tradizioni del paese intorno ai Cimmerii, alle loro abi-
tazioni sotterranee, all'oracolo de'Morti, ed altre siffatte
imposture, facili a nascere in una contrada , la quale col
silenzio delle acque, con 1' ombra dei boschi, con la fre-
quenza delle caverne incavate ne*monti, e con quel tetro
• religioso che inspiravano tutte queste concause, prcstavasi
opportunissima alla superstizione, e all' avidità de' sacer-
doti del paganesimo. Traduce Coccejo, che avea cavato
il detto cunicolo dall' Averno a Cuma, e l'altro da Poz-
zuoli verso la nuova città in Baja, come o troppo corrivo
confessare la propria ignoranza. Il ripiego è conforme ai
principi! dell' amor di sè stesso ; e non è nuovo in passi
difficili accusar piuttosto la negligenza altrui, che la pro-
pria insufficienza. E vada pur così nelle difficoltà reali. Ma
quando queste fossero chimeriche ? Quando s'immaginas-
sero tenebre colà , dove splende il più fitto meriggio ? e
si brancolasse nel piano ? e s' implicasse nel semplice ?
Giustizia vuole, che si raddrizzino le ragioni, e s' abbia
il torto a chi cade. Veniamo al proposito.
Strabone nel 5.° libro della sua geografia, dove par-
ticolareggia minutamente ed esattamente la nostra Campa-
nia , dopo aver navigato con la sua descrizione da Sinuessa
( oggi Torre di Mondragone ) infino a Miseno, raddop-
piato il promontorio, incomincia a favellar di tutte le no-
vità , che fatte si erano a suoi dì nella spiaggia, che giace
tra Baja e Pozzuoli. Recisa, egli narra, per ordine di
Agrippa la selva che ombrava 1' Averno, occupatene le
sponde da edificii, e tirato un cunicolo da questo lago in-
fino a Cuma, erasi renduto manifesto esser mere favole
le tradizioni del paese intorno ai Cimmerii, alle loro abi-
tazioni sotterranee, all'oracolo de'Morti, ed altre siffatte
imposture, facili a nascere in una contrada , la quale col
silenzio delle acque, con 1' ombra dei boschi, con la fre-
quenza delle caverne incavate ne*monti, e con quel tetro
• religioso che inspiravano tutte queste concause, prcstavasi
opportunissima alla superstizione, e all' avidità de' sacer-
doti del paganesimo. Traduce Coccejo, che avea cavato
il detto cunicolo dall' Averno a Cuma, e l'altro da Poz-
zuoli verso la nuova città in Baja, come o troppo corrivo