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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,2.1852

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Rucca, Giacomo: Interpretazione di un luogo di Strabone: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14102#0016
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( 8 )

Niun peso fa poi a costoro la prima indicazione delle
due parole disgiunte n<x e tfóki5. Questa disunione, dicono
essi, non dee recar maraviglia : usitata maniera è anzi
presso i Greci scrittori disgiungerle ; e in prova traggono
in mezzo Plutarco, Dione, ed altri, i quali, mentovando
la nostra Napoli, la denominano in due voci distinte vìx
e vrdkis. Dunque....

Dileguiamo tutte queste grammaticali supposizioni, e
rinviando a loro stessi Plutarco, Dione , e cento altri, se
ve ne ha, facciam che torni di nuovo Strabonc a dar luce
alle sue parole. Non verte qui la controversia, se possa o no
dirsi la nostra Napoli in un vocabolo solo v£acroX<s, o in
due vsa tokis. Anche ammettendo per buona in generale
1' una maniera e 1' altra , lo che non è nel nostro parti-
colare , ove si tratta d'indicarla con precisione, asseriamo
e fermamente asseriamo , che fatta per lungo uso vocabolo
proprio di una determinata città la voce viccvro'kig , sia un
mancare alla prccision logica del discorso dividerla in due
vìu e voXts, e con questa divisione risospingerla di nuovo
nella classe de' nomi comuni. Questa ultima forma di dire
non può non andar soggetta ad equivoco , poiché essendo
in arbitrio dello scrittore usare indifferentemente le due
maniere viawoXis e vta 9foX;g, la nostra Napoli, che al tempo
di Strabone numerava di già molti secoli di vita , passe-
rebbe per città recentemente costrutta , ed ogni città di
nuova costruzione assumer dovrebbe il nome caratteristico
di napoli. In tal caso la denominazione napoli a quante
città non andrebbe congiunta? Il Nuovo Mondo massima-
mente, che dall'un capo all'altro fiorisce di città nuove,
 
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