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cosa comune ad amendue, e non per anco finora avvertita?
11 dirò francamente : mi è avviso che abbisogniamo qui lo
stesso rimedio già adoperato con soverchio di profitto dai
più valenti filologi, or per liberare i classici dalle antiptosi,
da'solecismi e dagli anacoluti, ora per ispiegare in essi quel
che altrimenti non potevano. Penso dunque appianarsi tutte
queste difficoltà con solo un disillabo, e suppongo esservi
l'ellissi d'o&oy innanzi all's* òLixóuapxfois, ellissi che ad ogni piò
sospinto ne' greci scrittori occorre come quella di via presso
i latini Dice dunque Strabone, essere di Cocceio non sola-
mente la grotta che daJl'Averno usciva a Cuma, ma ancora
quella che, dalla via di Pozzuoli inoltrandosi, a Napoli con-
duceva. Ma nè così pure le sue parole sarebbero rigorosa-
mente esatte; perciocché per quale direzione avanzata sa-
rebbesi questa via, potendo esservene di molte ? Andava ella
per la parte marittima, o per la mediterranea? e, se per
questa, qual era il punto di Pozzuoli donde muovere uom
dovea per incontrare quella grotta ? Epperò alle parole ix
Aixcuapx'xs r equivalenti ad s? òfov Aixàiapxiocs , dalla via
che stendesi da Pozzuoli, aggiungeva eri <ruig Boc'mg, la-
sciala Baia ; il che in altri termini importava un come
dire, la grotta che menava a Napoli nè cominciare da Poz-
zuoli, nè finire con Napoli, formare bensi l'unico passaggio
da battersi da coloro che dalla via di Pozzuoli volevano
per quel cunicolo a Napoli andare. Poiché Pozzuoli era sul
monte, e chi di là voleva passare a Napoli doveva ripigliar
i) Comprendesi facilmente che óhu nella stessa maniera che troviamo in
potrebbe assumere wop<LTr,s ovvero avo/- Ardano j4nab. Lib. Ili, c. 5, Kar»
yjìitar,; come leggesi nello stesso Strato- rriv ct^agirov es mpaa; tyipov<r>xy.
ne , o potrebbe Lrpriina voce situarsi
cosa comune ad amendue, e non per anco finora avvertita?
11 dirò francamente : mi è avviso che abbisogniamo qui lo
stesso rimedio già adoperato con soverchio di profitto dai
più valenti filologi, or per liberare i classici dalle antiptosi,
da'solecismi e dagli anacoluti, ora per ispiegare in essi quel
che altrimenti non potevano. Penso dunque appianarsi tutte
queste difficoltà con solo un disillabo, e suppongo esservi
l'ellissi d'o&oy innanzi all's* òLixóuapxfois, ellissi che ad ogni piò
sospinto ne' greci scrittori occorre come quella di via presso
i latini Dice dunque Strabone, essere di Cocceio non sola-
mente la grotta che daJl'Averno usciva a Cuma, ma ancora
quella che, dalla via di Pozzuoli inoltrandosi, a Napoli con-
duceva. Ma nè così pure le sue parole sarebbero rigorosa-
mente esatte; perciocché per quale direzione avanzata sa-
rebbesi questa via, potendo esservene di molte ? Andava ella
per la parte marittima, o per la mediterranea? e, se per
questa, qual era il punto di Pozzuoli donde muovere uom
dovea per incontrare quella grotta ? Epperò alle parole ix
Aixcuapx'xs r equivalenti ad s? òfov Aixàiapxiocs , dalla via
che stendesi da Pozzuoli, aggiungeva eri <ruig Boc'mg, la-
sciala Baia ; il che in altri termini importava un come
dire, la grotta che menava a Napoli nè cominciare da Poz-
zuoli, nè finire con Napoli, formare bensi l'unico passaggio
da battersi da coloro che dalla via di Pozzuoli volevano
per quel cunicolo a Napoli andare. Poiché Pozzuoli era sul
monte, e chi di là voleva passare a Napoli doveva ripigliar
i) Comprendesi facilmente che óhu nella stessa maniera che troviamo in
potrebbe assumere wop<LTr,s ovvero avo/- Ardano j4nab. Lib. Ili, c. 5, Kar»
yjìitar,; come leggesi nello stesso Strato- rriv ct^agirov es mpaa; tyipov<r>xy.
ne , o potrebbe Lrpriina voce situarsi