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era da trovarla quando si parlava di Napoli. E veramente
ve la troviamo, senza che in quel luogo si accenni all'au-
tore di essa con molto giudizio anticipato innanzi , ed è
questa l): Eri t& xxi évùxdi hwpvìi xpvtfrri <rou (jarot%u opovg <rrs
<ra Atxocnx.px.ias xm <rr,g 'Nsa.^oXicog, vvrtpyc&cròii7a, òy.ùi(og, totronp
im Tyjv ~K.viJt.yv, oììov <re avoi^ducr-ns ivxvnoig %-vyiTi tfopivrns ixt
vroWous Txdtous. E tal luogo per punto corrisponde a ciò che
il Geografo avea detto innanzi : Tot; Koxxuov <rov <Toirtcrxvrog
<rry licopvyct txtivnv <r£ xoci evi Nex<roXiy tx. AtX7.i%p%io>g evi rais
Botwuq» Imperciocché 1' autore che compendiò il Geografo ,
dopo aver parlato della grotta Cumana, parla della Napo-
litaua così: To h xuro (pounrou tpyov , xoti <xipi <rw tXw/ov
Queste sono le ragioni geografiche per cui Strabone
univa le due grotte ; ma i motivi logici vengono opportu-
namente rivelati dalle due particelle grammaticali, dalle rs
xxi, le quali arguiscono essersi congiunta la menzione di esse
grotte per afforzare sempreppiù gli argomenti contro le sotter-
ranee stanze dei Cimmerii. Se Cocceio, per mettere in cor-
rispondenza le città vicine all'Averno, come Napoli, Poz-
zuoli e Curaa, e gli abitanti de'luoghi che le tramezzavano,
andò facendo ancor esso cunicoli, o per aver creduto di sco-
vrire gli aperti da quei popoli tenebrosi, o quelli che ab an-
tico vi avevano praticati i popoli della contrada j se quei
cunicoli ebbe scavati tanto lungi dall' Averno, quanto lo
era la grotta napolitana, la quale non cominciava dal!'Aver-
no come l'altra di Cuma , ma era all' estremo della terra
de'Cimmerii , perchè nell'ingente giogo che circondava la
1) Lib. V, pag. 126, Cas.
era da trovarla quando si parlava di Napoli. E veramente
ve la troviamo, senza che in quel luogo si accenni all'au-
tore di essa con molto giudizio anticipato innanzi , ed è
questa l): Eri t& xxi évùxdi hwpvìi xpvtfrri <rou (jarot%u opovg <rrs
<ra Atxocnx.px.ias xm <rr,g 'Nsa.^oXicog, vvrtpyc&cròii7a, òy.ùi(og, totronp
im Tyjv ~K.viJt.yv, oììov <re avoi^ducr-ns ivxvnoig %-vyiTi tfopivrns ixt
vroWous Txdtous. E tal luogo per punto corrisponde a ciò che
il Geografo avea detto innanzi : Tot; Koxxuov <rov <Toirtcrxvrog
<rry licopvyct txtivnv <r£ xoci evi Nex<roXiy tx. AtX7.i%p%io>g evi rais
Botwuq» Imperciocché 1' autore che compendiò il Geografo ,
dopo aver parlato della grotta Cumana, parla della Napo-
litaua così: To h xuro (pounrou tpyov , xoti <xipi <rw tXw/ov
Queste sono le ragioni geografiche per cui Strabone
univa le due grotte ; ma i motivi logici vengono opportu-
namente rivelati dalle due particelle grammaticali, dalle rs
xxi, le quali arguiscono essersi congiunta la menzione di esse
grotte per afforzare sempreppiù gli argomenti contro le sotter-
ranee stanze dei Cimmerii. Se Cocceio, per mettere in cor-
rispondenza le città vicine all'Averno, come Napoli, Poz-
zuoli e Curaa, e gli abitanti de'luoghi che le tramezzavano,
andò facendo ancor esso cunicoli, o per aver creduto di sco-
vrire gli aperti da quei popoli tenebrosi, o quelli che ab an-
tico vi avevano praticati i popoli della contrada j se quei
cunicoli ebbe scavati tanto lungi dall' Averno, quanto lo
era la grotta napolitana, la quale non cominciava dal!'Aver-
no come l'altra di Cuma , ma era all' estremo della terra
de'Cimmerii , perchè nell'ingente giogo che circondava la
1) Lib. V, pag. 126, Cas.