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Assicurata 1' esistenza del marino ancor sullo stato di
perdizione in cui è, e liberatolo della taccia di sospetto ,
quale il dichiarò il Cardinali , o di supposto dal famoso
Pirro Ligorio , mi torna in mente V egregio dettato del
P. Antonio Lupi della Compagnia di Gesù J), dettato che
non può abbastanza esser ripetuto: Experientia saepe docuit
caute procedeaduni ubi de antìquis saxis agitur, facile
namque est supposìtionis notarti appùigere documentis
quae tameii falsa non sunt ce.
,E per dire qualche cosa ad illustrazione del nostro
«ìarmo , osserverò pria d'ogni altro, che'1 decreto decurio-
naie in esso scolpito, il quale, come dissi, si riferisce per
la data Consolare al 908 di Roma e al 155 di G. C. , cioè
nel XVIII anno dell' impero di Antonino Pio 2) , abbia
molta somiglianza con un altro Suessauo ad onore di un
C. Tizio Cresimo già da gran tempo distrutto, e che mal-
concio e lacero vien soltanto dal Grutero riferito dalle
schede dello Smezio e di Antonio Agostino 3). E desso
1) F.pìth. I). Sev. Martyr. p. ig.
a) Relandi Fasti ce. p. 371. Pa-
ragona il Tillemònt Ilisloi?: des Emper.
toni. 2. p. 583.
3) p. CCCLXXV, 5. Ex Smethii
ut ^éntonii Auguslini Schedis. Aveva-
no riferita la sola iscrizione senza far
parola del decreto decurionale 1' Apia-
no f'ol. CVI col lemma Suessae inter
duas porlas , lo Smezio Ibi. LXX111,
5. e '1 nostro Capaccio Hist. Nisap. p.
ni. 623. lo sospetto che Antonio Ago-
stino crealo Vescovo di Alife , quando
visitò la sua diocesi nel i55g ( vedi la
sua lettera al Patròni? Epist. Lat. et
Italie, ec. Parinae 1804 p. 36i ) , abbia
trascrìtto in Sessa insicm colla iscrizio-
ne il decreto decurionale , e quella sua
copia forse fu al Grutero comunicata.
L' Ab. Lucio Sacco nel Discorso Sto-
rico dell' antica Sessa ec. impresso in
Napoli nel 1640 in 4-° atya p:<g- 21 ri-
porta com' esistente al suo tempo la sola
iscrizione in mezzo della Città. 11 Pra-
tilli Fia Appia p. 227 dopo la iscri-
zione ; accenna soltanto la data del de-
★
Assicurata 1' esistenza del marino ancor sullo stato di
perdizione in cui è, e liberatolo della taccia di sospetto ,
quale il dichiarò il Cardinali , o di supposto dal famoso
Pirro Ligorio , mi torna in mente V egregio dettato del
P. Antonio Lupi della Compagnia di Gesù J), dettato che
non può abbastanza esser ripetuto: Experientia saepe docuit
caute procedeaduni ubi de antìquis saxis agitur, facile
namque est supposìtionis notarti appùigere documentis
quae tameii falsa non sunt ce.
,E per dire qualche cosa ad illustrazione del nostro
«ìarmo , osserverò pria d'ogni altro, che'1 decreto decurio-
naie in esso scolpito, il quale, come dissi, si riferisce per
la data Consolare al 908 di Roma e al 155 di G. C. , cioè
nel XVIII anno dell' impero di Antonino Pio 2) , abbia
molta somiglianza con un altro Suessauo ad onore di un
C. Tizio Cresimo già da gran tempo distrutto, e che mal-
concio e lacero vien soltanto dal Grutero riferito dalle
schede dello Smezio e di Antonio Agostino 3). E desso
1) F.pìth. I). Sev. Martyr. p. ig.
a) Relandi Fasti ce. p. 371. Pa-
ragona il Tillemònt Ilisloi?: des Emper.
toni. 2. p. 583.
3) p. CCCLXXV, 5. Ex Smethii
ut ^éntonii Auguslini Schedis. Aveva-
no riferita la sola iscrizione senza far
parola del decreto decurionale 1' Apia-
no f'ol. CVI col lemma Suessae inter
duas porlas , lo Smezio Ibi. LXX111,
5. e '1 nostro Capaccio Hist. Nisap. p.
ni. 623. lo sospetto che Antonio Ago-
stino crealo Vescovo di Alife , quando
visitò la sua diocesi nel i55g ( vedi la
sua lettera al Patròni? Epist. Lat. et
Italie, ec. Parinae 1804 p. 36i ) , abbia
trascrìtto in Sessa insicm colla iscrizio-
ne il decreto decurionale , e quella sua
copia forse fu al Grutero comunicata.
L' Ab. Lucio Sacco nel Discorso Sto-
rico dell' antica Sessa ec. impresso in
Napoli nel 1640 in 4-° atya p:<g- 21 ri-
porta com' esistente al suo tempo la sola
iscrizione in mezzo della Città. 11 Pra-
tilli Fia Appia p. 227 dopo la iscri-
zione ; accenna soltanto la data del de-
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