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Gervasio, Agostino: Intorno ad una iscrizione onoraria di C. Celio Vero questore alimentario: osservazioni; lette nella Reale Accademie Ercolanese
DOI Page / Citation link:https://doi.org/10.11588/diglit.14102#0220
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Del rimanente che dopo i nomi de' Decurioni è scritto
nel marmo nostro, io non ho potuto ricavarne che quanto
di sopra vi ho recitato , essendo in quelle parti da me
lasciate in laguna, in alcune svanite le lettere ed in altre
assai danneggiate dal tempo. Dalle monche espressioni del
marmo medesimo pare, che'l decurionato di Avella decre-
tasse la onorificenza del pubblico funerale a C. Celio Ve-
ro , del quale non v' ha altra ricordanza nelle iscrizioni
della sudetta città e delle sue vicinanze perchè essendo
Questore degli alimenti meritò la stima e la riconoscenza
de] pubblico di Avella pe' benefizii fatti a que'poveri co-
loni neir esercizio di tale carica.
II.
Dell'antica Avella, Abella, Bella detta da' Latini 2)
scarse son le notizie e queste ancora involte in grandi in-
certezze.
Da Virgilio il più antico tra que'che ne favellarono,
abbiamo un cenno di talune particolarità intorno al di lei
a) In una iscrizione Nolana cono-
sciuta dal Grillerò p. CCCCLXV1II,
g , e che ora esiste nel museo del Se-
minario Nolano, incontrasi un L. Petro-
nio Vero della tribù Falcria Decurione
Nolano. Nel Muratori poi p. DCXCII,
2 ho letto in un marmo Piacentino no-
minarsi un C. Colio Vero della tribù
Trementina e due suoi figli L. e C.
Celii Veri ; e questi forse è colui che
vien rammentato nella celebre tavola
alimentaria T^elcjate illustrata da tanti,
e specialmente dal de Lama.
2) Vedi le note dell' Heinisio al
v. 740 ylenaid. VII. a png. 238 tom.
3 del Virgilio del Burmanno ; c quanto
annoto Servio al citato verso. Nell'iscri-
zione di Barbano Pompeiano, che ripor-
terò qui appresso, leggcsi Civitalem
Bellam.
Del rimanente che dopo i nomi de' Decurioni è scritto
nel marmo nostro, io non ho potuto ricavarne che quanto
di sopra vi ho recitato , essendo in quelle parti da me
lasciate in laguna, in alcune svanite le lettere ed in altre
assai danneggiate dal tempo. Dalle monche espressioni del
marmo medesimo pare, che'l decurionato di Avella decre-
tasse la onorificenza del pubblico funerale a C. Celio Ve-
ro , del quale non v' ha altra ricordanza nelle iscrizioni
della sudetta città e delle sue vicinanze perchè essendo
Questore degli alimenti meritò la stima e la riconoscenza
de] pubblico di Avella pe' benefizii fatti a que'poveri co-
loni neir esercizio di tale carica.
II.
Dell'antica Avella, Abella, Bella detta da' Latini 2)
scarse son le notizie e queste ancora involte in grandi in-
certezze.
Da Virgilio il più antico tra que'che ne favellarono,
abbiamo un cenno di talune particolarità intorno al di lei
a) In una iscrizione Nolana cono-
sciuta dal Grillerò p. CCCCLXV1II,
g , e che ora esiste nel museo del Se-
minario Nolano, incontrasi un L. Petro-
nio Vero della tribù Falcria Decurione
Nolano. Nel Muratori poi p. DCXCII,
2 ho letto in un marmo Piacentino no-
minarsi un C. Colio Vero della tribù
Trementina e due suoi figli L. e C.
Celii Veri ; e questi forse è colui che
vien rammentato nella celebre tavola
alimentaria T^elcjate illustrata da tanti,
e specialmente dal de Lama.
2) Vedi le note dell' Heinisio al
v. 740 ylenaid. VII. a png. 238 tom.
3 del Virgilio del Burmanno ; c quanto
annoto Servio al citato verso. Nell'iscri-
zione di Barbano Pompeiano, che ripor-
terò qui appresso, leggcsi Civitalem
Bellam.