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all' uno venti libbre, all' altro cinquanta d'incenso , che
forse in maggior copia si commerciava in Ostia eh' era
1' emporio Romano ; nella nostra poi insiem col funerale
pubblico si mandano a Gavia dieci libbre di Folio , il
quale per esser di maggior costo e più prezioso formava
forse l'onore de'depositi dell'emporio Puteolano, frequen-
tato, come diceva , da Mercanti Siri, Tirii , e dell'Asia
minore *), ed ancor da quei di Alessandria, ove facevasi
gran commercio di aromi e composizioni odorose 2). Seb-
ben questo confronto possa sembrar sufficiente per illustrare
la parte del nostro monumento , nel quale di siffatto stra-
ordinario onore conceduto a Gavia si parla , pure io ho
voluto ricercare se altro ve ne fosse che più da vicino
desse lume, e mostrasse più chiaramente V uso di siffatta
sostanza odorosa ne' funerali. Se non m' inganno credo di
averlo trovato nella iscrizione metrica di Urso Togato, la
quale benché rinomata per la menzione della Pila vitrea,
di cui egli si dice inventore, ho osservato con meraviglia,
di non essere stato avvertito da coloro che mi han preceduto
nel trattar del monumento istesso. Ecco la iscrizione secondo
1' apografo del Morcelli 3)
1) Lucignano ìhid. p. 42 in uot.
2) Ancor ne" mezzi tempi, cioè nel
secolo XI quando viaggiava l'Ebreo Be-
niamino deTudela era ancora un grande
emporio di commercio e specialmente di
aromi Indiani. Così egli si esprime nel
suo Itinerario tradotto ed illustrato dal-
l'Empereur Lugduni Batav. i633. p.
129. Quo edam multi ( cioè i Mercanti
delie varie nazioni Orientali) merces ex
India, hoc est omnia aromatum genera
deferunt, quae ab istis Cliristìuni mer*
calores coemunt.
3) Morcelli De Styl. antiqu. inscr.
ediz. del 1785. p. 277.
all' uno venti libbre, all' altro cinquanta d'incenso , che
forse in maggior copia si commerciava in Ostia eh' era
1' emporio Romano ; nella nostra poi insiem col funerale
pubblico si mandano a Gavia dieci libbre di Folio , il
quale per esser di maggior costo e più prezioso formava
forse l'onore de'depositi dell'emporio Puteolano, frequen-
tato, come diceva , da Mercanti Siri, Tirii , e dell'Asia
minore *), ed ancor da quei di Alessandria, ove facevasi
gran commercio di aromi e composizioni odorose 2). Seb-
ben questo confronto possa sembrar sufficiente per illustrare
la parte del nostro monumento , nel quale di siffatto stra-
ordinario onore conceduto a Gavia si parla , pure io ho
voluto ricercare se altro ve ne fosse che più da vicino
desse lume, e mostrasse più chiaramente V uso di siffatta
sostanza odorosa ne' funerali. Se non m' inganno credo di
averlo trovato nella iscrizione metrica di Urso Togato, la
quale benché rinomata per la menzione della Pila vitrea,
di cui egli si dice inventore, ho osservato con meraviglia,
di non essere stato avvertito da coloro che mi han preceduto
nel trattar del monumento istesso. Ecco la iscrizione secondo
1' apografo del Morcelli 3)
1) Lucignano ìhid. p. 42 in uot.
2) Ancor ne" mezzi tempi, cioè nel
secolo XI quando viaggiava l'Ebreo Be-
niamino deTudela era ancora un grande
emporio di commercio e specialmente di
aromi Indiani. Così egli si esprime nel
suo Itinerario tradotto ed illustrato dal-
l'Empereur Lugduni Batav. i633. p.
129. Quo edam multi ( cioè i Mercanti
delie varie nazioni Orientali) merces ex
India, hoc est omnia aromatum genera
deferunt, quae ab istis Cliristìuni mer*
calores coemunt.
3) Morcelli De Styl. antiqu. inscr.
ediz. del 1785. p. 277.