OSSERVAZIONI SUL TIPO DELL' ERCOLE GRECO. 255
Archeologo francese ? Esso li riduce a quattro lasciando
tutto il lunghissimo mito di Ercole, che pur avrebbe dovuto
esser messo a contribuzione, ed esaminando 1. il nome, che
abbinivi visto quanto poco possa convenire al greco Eroe ,
che non fu mai s/zcropos nel senso di mercatante , e molto
meno a Melkarth sia come Sole , sia come emanazione ,
o incarnazione di sole invernale indirizzilo dal freddo ,
engourdi par V hiver* 2. I legami , che nella interpreta-
zione datane dal eh. Archeologo abbiati) di sopra visto pa-
rimenti quanto insufficienti , e non accettabili conseguenze
partoriscono. 3. le colonne di oro, e di smeraldo nel tem-
pio di Tiro, e di Gadir. 4. La Pira. Dirò brevemente del
5 e del 4 avendo già accennato quanto basta de' due primi.
E per verità nel confronto delle colonne la cosa sembra
giusta a prima vista , e le idee convergenti , perocché co-
lonne abbiam nell' uno, colonne nell' altro. Ma queste
stesse idee ben tosto divengono divergenti , poiché le co-
lonne dell' Ercole greco né di oro , né di abra pietra
qualunque lucida , e preziosa , son sempre indicate come
limiti ultimi, in qualunque luogo, o paese vogliano collo-
carsi : al contrario quelle di Melkarth lucide, e splendenti
anche nella notte sono secondo l'A. simbolo di stabilità, e
di fuoco, e questo fuoco stesso si deve riferire al domina
Caldeo della purificazione di questo mondo per mezzo di tal
elemento. E sia pur cosi , quantunque io non comprenda
che rapporto poss' avere la luce di una pietra preziosa con
un fuoco distruttore del mondo , nò che conseguenza possa
trarsi da un dogma Caldeo ad un dogma Fenicio; ma vedia-
mo un poco quanto questa stessa interpretazione, e questa
Archeologo francese ? Esso li riduce a quattro lasciando
tutto il lunghissimo mito di Ercole, che pur avrebbe dovuto
esser messo a contribuzione, ed esaminando 1. il nome, che
abbinivi visto quanto poco possa convenire al greco Eroe ,
che non fu mai s/zcropos nel senso di mercatante , e molto
meno a Melkarth sia come Sole , sia come emanazione ,
o incarnazione di sole invernale indirizzilo dal freddo ,
engourdi par V hiver* 2. I legami , che nella interpreta-
zione datane dal eh. Archeologo abbiati) di sopra visto pa-
rimenti quanto insufficienti , e non accettabili conseguenze
partoriscono. 3. le colonne di oro, e di smeraldo nel tem-
pio di Tiro, e di Gadir. 4. La Pira. Dirò brevemente del
5 e del 4 avendo già accennato quanto basta de' due primi.
E per verità nel confronto delle colonne la cosa sembra
giusta a prima vista , e le idee convergenti , perocché co-
lonne abbiam nell' uno, colonne nell' altro. Ma queste
stesse idee ben tosto divengono divergenti , poiché le co-
lonne dell' Ercole greco né di oro , né di abra pietra
qualunque lucida , e preziosa , son sempre indicate come
limiti ultimi, in qualunque luogo, o paese vogliano collo-
carsi : al contrario quelle di Melkarth lucide, e splendenti
anche nella notte sono secondo l'A. simbolo di stabilità, e
di fuoco, e questo fuoco stesso si deve riferire al domina
Caldeo della purificazione di questo mondo per mezzo di tal
elemento. E sia pur cosi , quantunque io non comprenda
che rapporto poss' avere la luce di una pietra preziosa con
un fuoco distruttore del mondo , nò che conseguenza possa
trarsi da un dogma Caldeo ad un dogma Fenicio; ma vedia-
mo un poco quanto questa stessa interpretazione, e questa