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Guattani, Giuseppe Antonio [Editor]
Memorie enciclopediche romane sulle belle arti, antichita etc — 3.1806 [Cicognara, 1324C]

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Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.8991#0065
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Non istò a riportarvi i passi latini , e le autorità, coir
ibi secondo P uso modernamente introdotto di confermare co*
testi Greci, Latini, Ebraici &c. la menoma cosa, o parola che
sì dice in antiquaria ; mentre dovendo questo articolo inserirsi
nel mi®, giornale de'monumenti inediti di quest" anno 1806-
compariranno dessi, quando sarà còmodo al Sig. Monta guani
eli pubblicarli * ■ ;. ; .

Intanto osservate bene. come combina la figura del vostro
Mosaico con quella di Tiresia pastore , quale era allora il non
per anche indovino Tebano , secondo V autorità chiara d'Igino «'

Vi quadra la_ presenza d' Amore , se volete che quel fan-
ciullo rappresenti Amore; tanto per la quanta uwm disputa,'

guanto perchè avendo una face in mano come la rottura accen-
na, ed è verosimile, poteva illuminare e corteggiare insieme
la celeste brigata : facendosi alto silenzio da mitologi sul luo-
go ove Tiresia fu consultato , e se di giorno, o di notte.
Che. se poi in quello voleste riconoscere un semplice fanciul-
lo , tanto meglio per il mio assunto . Questi ragazzi a guisa di
genietti incontrano bene spesso iiegF antichi monumenti ( in
-specie di plastica ) appresso un uomo , ed una donna ; per de-
notare che quelli sono due conjugi; vi stanno come per sim-
boli del matrimonio ; di cui son frutti, e conseguenze. Una
tal riflessione si propose sul monumento stesso dal eh. Signor
Cavaliere Vivenzio espertissimo indagatore di arcani soggetti in
^gufine come d'altri antichi monumenti in ogni genere .
Dovendomi quindi accordare , che quel fanciullo caratterizza
vieppiù lat figura presso di Giove per quella di Giunone esclu-
sivamente , è trovato tosto il capo al gomitolo . Mentre dove
noverassi nel ciclo mitico Giove con la moglie a quel modo
avanti un Pastore che non sia TIRESIA'1.

Avrebbe potuto pesare il figurone di queir Eroe , atteggia-
to di disprezzo per la conversazione , che vede fra i Numi
* il Sedente , e che mostra d1 andarsene mal contento, come
labbiam detto . Ma seguendo le tracce di Ovidio al luogo cita-
lo , come altresì la lunga diceria , che fa sopra Tiresia il noma-
lo Apollodoro nella sua biblioteca, si viene in chiaro esser0
egli Pentèo Re di Tebe , quel famoso incredulo de' Numi, e di
Tiresia, che mal si rise di lui , quando predissegli, che per
non voler ammettere nel suo regno il culto , e le Orgie «li
 
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