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a ricavarne il nome d'un cerco , V epoca del viver suo 5 e V im-
piego di un sacerdozio : eccola..
B . M
>HINVS . G . JS
EPV . E . COSE
3 . M
Non esitiamo di qui riportare la restituzione da nei fat-
tane, con dire , che dopo le molte combinate secondo i pre-
cetti deir arte critico-lapidaria , la seguente ci è sembrata la,
più corrente 3 facile 5 e naturale.
Diis Manlbus
Wuphinus Gnei filius *,
Mptdo fecìt conjugi suce-
Benemerenti.
Notisi per prima cosa che il carattere rozzo ed-uncinata
della lapide la dichiara a prima vista per una di quelle dei;
basso Impero . Se trovansi talvolta degli arbitrj ,. e degli er-
rori de' scarpellini , nelle sigle, e nelle interpunzioni sulle la-
pidi de1 buoni tempi , avremo molto meno a fidarci dell'orto-
grafia lapidaria del terzo secolo. La sigla G. N. suole costan--
temente interpretarsi Caj Nepos ; ma non essendo preventi-
vamente fatta menzione del- figlio , il salto è del tutto irre>-
golare : seppure la lettera , come non terminata, non volesse-
prendersi per una F. maP espressa o fallata dallo scarpeliino ,
inconveniente • che spesso incontrasi : ed allora ne verrebbe in
regola la leggenda ordinaria Caj Filius . Avremmo ben desiderato ■
potere, anziché alla moglie di /tif/mo , tutto a lui medesimo:
riferire il significato deir iscrizione , interpetrando la E. isolata
per Eques éòcx:gm$ e il COSE per l' iniziale del suo Paese-,
o di crualche Municipio , Colonia, Tribù ec. terminando di spie-
gare T accenno - del B... per D. con farne Di^nusmernoria e più ■
volohncri anche-Dornus Mortai-, per quel takjuale sospetto che
P epigrafe possa risguardare il cadavere di colui , che vedesi ef-
figiato nel mosaico del pavimento, da noi riputalo o il-padrone •
delia, casa., o un rispettabile; membro .della famiglia.. lux oltreché.-
a ricavarne il nome d'un cerco , V epoca del viver suo 5 e V im-
piego di un sacerdozio : eccola..
B . M
>HINVS . G . JS
EPV . E . COSE
3 . M
Non esitiamo di qui riportare la restituzione da nei fat-
tane, con dire , che dopo le molte combinate secondo i pre-
cetti deir arte critico-lapidaria , la seguente ci è sembrata la,
più corrente 3 facile 5 e naturale.
Diis Manlbus
Wuphinus Gnei filius *,
Mptdo fecìt conjugi suce-
Benemerenti.
Notisi per prima cosa che il carattere rozzo ed-uncinata
della lapide la dichiara a prima vista per una di quelle dei;
basso Impero . Se trovansi talvolta degli arbitrj ,. e degli er-
rori de' scarpellini , nelle sigle, e nelle interpunzioni sulle la-
pidi de1 buoni tempi , avremo molto meno a fidarci dell'orto-
grafia lapidaria del terzo secolo. La sigla G. N. suole costan--
temente interpretarsi Caj Nepos ; ma non essendo preventi-
vamente fatta menzione del- figlio , il salto è del tutto irre>-
golare : seppure la lettera , come non terminata, non volesse-
prendersi per una F. maP espressa o fallata dallo scarpeliino ,
inconveniente • che spesso incontrasi : ed allora ne verrebbe in
regola la leggenda ordinaria Caj Filius . Avremmo ben desiderato ■
potere, anziché alla moglie di /tif/mo , tutto a lui medesimo:
riferire il significato deir iscrizione , interpetrando la E. isolata
per Eques éòcx:gm$ e il COSE per l' iniziale del suo Paese-,
o di crualche Municipio , Colonia, Tribù ec. terminando di spie-
gare T accenno - del B... per D. con farne Di^nusmernoria e più ■
volohncri anche-Dornus Mortai-, per quel takjuale sospetto che
P epigrafe possa risguardare il cadavere di colui , che vedesi ef-
figiato nel mosaico del pavimento, da noi riputalo o il-padrone •
delia, casa., o un rispettabile; membro .della famiglia.. lux oltreché.-