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Guattani, Giuseppe Antonio [Editor]
Memorie enciclopediche romane sulle belle arti, antichita etc — 4.1806 [Cicognara, 1324D]

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Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.8992#0045
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37


della moglie consiste in due tortiglioni di capelli sovrapposti
l’un l’altro, a cono , con canestra all’indietro , sul gusto di
quelle che vedonsi in capo alle Sabine , Piotine , Giulie Pie ec.,
solo che per darle maggior vaghezza propria delle Veneri, il
saggio artista glie ne ha fatto scendere qualche treccia sul petto,
con salvare così il costume del tempo , e il carattere della Dea
figuratavi . Posano ambedue le figure su di un plinto , nè è
facile il decidere che avessero piedistalli con iscrizione . Forse
i simulacri erano collocati in nicchie , e non ebbero basi;
mentre se vi fossero state , chi queste tolse, si avrebbe tolte
\ anche le figure .
A voler risapere l’epoca di queste sculture , non v’ è
altra via che cfosservarne io stile , e riconoscere la materia
in cui sono fatte. Però, quanto al primo, poco vi è da spe-
rare . Qualche certa secchezza , rozzezza , durezza che vi si
scorga , tanto può convenire ai primi , che agii ultimi tempi
z dell’Arte; vedendosi colfatto, che le arti declinanti somigliano
alle nascenti , cosicché sembrano tornare indietro per la me-
desima strada . Non è così della materia . Attestano i periti
Marmisti e Scultori , che ambedue le statue sono in marmo
Greco-duro . Or’è certo , che i Romani non ebbero Marmi Greci,
che dopo aver conquistata la Sicilia . I primi che ne facessero
venire in Roma furono Claudio Marcello, dopo aver espugnato
Siracusa , il che avvenne circa la metà del sesto Secolo ab V.G.,
e Marco Fulvio Censore, allorché tolse al celebre Tempio di
Giunone a Crotone nella magna Grecia le tegole marmoree.,
per coprirne un Tempio ch’ebbe in animo di alzare in Roma
per adempimento di un suo voto Qcf) . Che anzi il marmo in
Roma non fu comune sino a che non si scoprì il Garrarino
in Etruria ; e di questo parlando Plinio il naturalista , che scri-
vea la sua storia verso la pietà del primo secolo cristiano , Io
dice poc’anzi scoperto , servendosi della parola nuper Qb^) ,
Fin a quel tempo convien dire, che gli scultori etruschi , o
quelli del Lazio £ se ve ne furono 3 non eseguirono i loro lavori
che in legno, in bronzo, in argilla, o ne’marmi Gabini, 11-
burtini, Albani (c) .
(4) Winkelmann Stor. deli’Art. (7) Lib.36. cap. 15.
ediz. Mil» Tom. II. pa^. 28. e seg. (0 Wlnkelmaun loc. cit.
 
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