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nestra . Ha la tunica ben addossata , e gentilmente piegata 5
e le maniche a bottoncini : la scoltura è buona ; vi è molta
verità, e tutta quella conservazione, che può desiderarsi .
Al numero 3. si vede altro busto di Lucio Manilio Primo
son il solito Dìis manibus . Questo pezzo supera nelTeccel-
lenza del lavoro tutti gli altri della raccolta . Anche il marmo
di questo è greco-duro a specchi, ma così ben patinato, dal
tempo , e di bella qualità , che pare un palombino , ed imita
la vera carne . Sembra nel volto più provetto dell’ altro : ha
fattezze minute , ma rotonde , e grata fisonomia . I capelli son
ricci , incavati negli angoli della fronte , come è proprio di
quel?età. La morbidezza del lavoro, lo stile ed il gusto che
vi si scorge pretenderebbe agli ^ottimi tempi dell’ arte j se in
fatto di ritratti anche ne’tempi della decadenza non se ne fos-
sero farti degli eccellenti. Ha questo busto oltre il pieduccio
lo zoccolo, in cui sta l’iscrizione , di caratteri più rotondi,
e ben formati degli altri . Abbiamo osservato, che nell'elenco
de’ Manilii, che da il citato Glandorpio nel suo Onomastico,
Ve ne sono appunto due , e non più con il pronome di Lucius,
L’uno è certo Lucio Manilio , che insieme con Lucio Minuto
furono consegnati ai Cartaginesi secondo Livio lib. 6. cap. 6.
l’altro è Lucio Manilio Mancino, tribuno della Plebe le-
gato di Mario di cui parla Plinio lib. 33. cap. 1. La combi-
nazione nel numero farebbe venir voglia a chicchesia di cre-
dere , che questi siano i ritratti di quelli ; ma resti la cosa
indecisa . s
Viene appresso al numero 6. altro busto di vecchio col
suo pieduccio , e conservatissimo , non mancandogli che la
punta del naso , e piccola parte di una orecchia , eh’è molto
bella' . Ne’ suoi capelli vi è forse più lavoro , che in quelli
degli altri . La .sua grandezza sta al vero : il marmo è Lunen-
se : per difetto di caratteri non sapendosi chi sia, dovrà dirsi
ritratto di qualche altro Manilio , o congiunto della famiglia
Anche il ritratto muliebre al naturale , che siegue al nu-
mero 7. è anonimo . Forse ebbe il suo nome scritto ne] pie-
duccio , che manca . Ha lo stesso abbigliamento dell altra, né
l’acconciatura del capo se ne allontana , se non che nel nu-
mero dei boccoli che sono tre, e non cinque, ed hanno sotto
due ciocche di capelli divise sulla fronte 3 ma stese ? ed appe-
nestra . Ha la tunica ben addossata , e gentilmente piegata 5
e le maniche a bottoncini : la scoltura è buona ; vi è molta
verità, e tutta quella conservazione, che può desiderarsi .
Al numero 3. si vede altro busto di Lucio Manilio Primo
son il solito Dìis manibus . Questo pezzo supera nelTeccel-
lenza del lavoro tutti gli altri della raccolta . Anche il marmo
di questo è greco-duro a specchi, ma così ben patinato, dal
tempo , e di bella qualità , che pare un palombino , ed imita
la vera carne . Sembra nel volto più provetto dell’ altro : ha
fattezze minute , ma rotonde , e grata fisonomia . I capelli son
ricci , incavati negli angoli della fronte , come è proprio di
quel?età. La morbidezza del lavoro, lo stile ed il gusto che
vi si scorge pretenderebbe agli ^ottimi tempi dell’ arte j se in
fatto di ritratti anche ne’tempi della decadenza non se ne fos-
sero farti degli eccellenti. Ha questo busto oltre il pieduccio
lo zoccolo, in cui sta l’iscrizione , di caratteri più rotondi,
e ben formati degli altri . Abbiamo osservato, che nell'elenco
de’ Manilii, che da il citato Glandorpio nel suo Onomastico,
Ve ne sono appunto due , e non più con il pronome di Lucius,
L’uno è certo Lucio Manilio , che insieme con Lucio Minuto
furono consegnati ai Cartaginesi secondo Livio lib. 6. cap. 6.
l’altro è Lucio Manilio Mancino, tribuno della Plebe le-
gato di Mario di cui parla Plinio lib. 33. cap. 1. La combi-
nazione nel numero farebbe venir voglia a chicchesia di cre-
dere , che questi siano i ritratti di quelli ; ma resti la cosa
indecisa . s
Viene appresso al numero 6. altro busto di vecchio col
suo pieduccio , e conservatissimo , non mancandogli che la
punta del naso , e piccola parte di una orecchia , eh’è molto
bella' . Ne’ suoi capelli vi è forse più lavoro , che in quelli
degli altri . La .sua grandezza sta al vero : il marmo è Lunen-
se : per difetto di caratteri non sapendosi chi sia, dovrà dirsi
ritratto di qualche altro Manilio , o congiunto della famiglia
Anche il ritratto muliebre al naturale , che siegue al nu-
mero 7. è anonimo . Forse ebbe il suo nome scritto ne] pie-
duccio , che manca . Ha lo stesso abbigliamento dell altra, né
l’acconciatura del capo se ne allontana , se non che nel nu-
mero dei boccoli che sono tre, e non cinque, ed hanno sotto
due ciocche di capelli divise sulla fronte 3 ma stese ? ed appe-