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orice , che praticandosi anche nei retri, non si allontana molto
dui giusta .
Lo 1’ ho obbedita, e con ingenuità le ho accennato il mio
parere : se lo trova giusto , lo segua ; quando nò , m’illumi-
ni, e le sarò tenuto . Se appieno poi non ho corrisposto ai
suoi desideri , la colpa è della sua scelta , non della mia vo-
lontà , sempre pronta a contestarle quei sentimenti di amici-’
zia, e di stima, con cui sono , e sarò sempre .
Li 13. Settembre i§o6o
Suo Devino, ed O bino Servii, ed Amico
Andrea Vici ..
; . ; NOTIZIE ROMANE.
<>' Necrologia .
Corre già il quinto anno, che Mario Asprucci Architetto
figlio dì Antonio , di cui parlammo nell’ultima distribuzione più
non esiste . Nella primavera de’ suoi giorni, nella quasi piena
cognizione dell’Arte , che professava , nel momento , in cui rac-
coglier poteva uberroso frutto delle somme fatiche, che soste-
nuto avea, una immatura morte Io rapì . Nato Egli in Roma
ai io. Decembre del 1764., e sortito avendo dallaNatura in-
dole soavissima, naturale pieghevole, ingegno penetrante, fu
dal suo Padre assai di buon’ ora occupato nello studio, prima
delle belle lettere , onde formargli lo spirito , indi sotto la dì
lui direzione in quello deU’Architettura , e del disegno . Ra-
pidi furono i progressi , eh’ egli fece , grandi le speranze che
dette di se medesimo . Dopo soli sei anni , che nello studio
dell’Architettura applicavasi , fu da questa Insigne Accademia
di 8. Luca , della quale in progresso divenne Accademico , ripu-
tato degno del primo premio nel Concorso così detto Balestra
celebrato nel 1786., e questo Lugli a pieni voti aggiudicato. Il
premio , che in tale occasione riportò C il più decoroso che
possa da un giovane Architetto qui in Roma ottenersi anzi
eh* gonfiare il di lui cuore, ad altro non servì, che a viep-
più infervorarlo nello studio , e può veracemente dirsi , che
fosse per lui un nuovo stimolo , che Limpegnò a trascorrere colla
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orice , che praticandosi anche nei retri, non si allontana molto
dui giusta .
Lo 1’ ho obbedita, e con ingenuità le ho accennato il mio
parere : se lo trova giusto , lo segua ; quando nò , m’illumi-
ni, e le sarò tenuto . Se appieno poi non ho corrisposto ai
suoi desideri , la colpa è della sua scelta , non della mia vo-
lontà , sempre pronta a contestarle quei sentimenti di amici-’
zia, e di stima, con cui sono , e sarò sempre .
Li 13. Settembre i§o6o
Suo Devino, ed O bino Servii, ed Amico
Andrea Vici ..
; . ; NOTIZIE ROMANE.
<>' Necrologia .
Corre già il quinto anno, che Mario Asprucci Architetto
figlio dì Antonio , di cui parlammo nell’ultima distribuzione più
non esiste . Nella primavera de’ suoi giorni, nella quasi piena
cognizione dell’Arte , che professava , nel momento , in cui rac-
coglier poteva uberroso frutto delle somme fatiche, che soste-
nuto avea, una immatura morte Io rapì . Nato Egli in Roma
ai io. Decembre del 1764., e sortito avendo dallaNatura in-
dole soavissima, naturale pieghevole, ingegno penetrante, fu
dal suo Padre assai di buon’ ora occupato nello studio, prima
delle belle lettere , onde formargli lo spirito , indi sotto la dì
lui direzione in quello deU’Architettura , e del disegno . Ra-
pidi furono i progressi , eh’ egli fece , grandi le speranze che
dette di se medesimo . Dopo soli sei anni , che nello studio
dell’Architettura applicavasi , fu da questa Insigne Accademia
di 8. Luca , della quale in progresso divenne Accademico , ripu-
tato degno del primo premio nel Concorso così detto Balestra
celebrato nel 1786., e questo Lugli a pieni voti aggiudicato. Il
premio , che in tale occasione riportò C il più decoroso che
possa da un giovane Architetto qui in Roma ottenersi anzi
eh* gonfiare il di lui cuore, ad altro non servì, che a viep-
più infervorarlo nello studio , e può veracemente dirsi , che
fosse per lui un nuovo stimolo , che Limpegnò a trascorrere colla