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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Comparetti, Domenico: Iscrizioni arcaiche di Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0276
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- 264 -

Col. II, 1. 36 Ismvxi, da questa iscrizione qualcosa
di nuovo rileviamo su questo verbo in essa fre-
quente, da aggiungere a quanto nota Ahrens,
D. D. p. 347. Principalissimo fatto è questo
lei- che or viene a luce in parecchie forme non
contratte, mentre abbiamo poi anche il congiun-
tivo sing. Irji (plur. leCcavxi) e se ho ben sup-
plito a col. Vili, 16 secondo lo spazio, anche lfti
indie, pres. Forse altri può pensare a scrivere
sempre Irji- anziché lei-; ma ritengo che, al-
meno in questo dialetto, il verbo fosse Isa (lieo)
e non làco e divenisse Isi'm per un fatto simile
a quello che ha luogo in %qsTog per xqsog cne tro-
veremo anche in questa epigrafe. Per questo
avremmo invece che Ila, letw con leggera ano-
malia, giacché vediamo che si poteva arrivare
a scrivere ttqsìv per ttqCv VII, 40.

1. 36-45. Non era impossibile che alcuno per aver
danaro tendesse l'agguato a cui qui si allude. La
legge non dice qual punizione si dovesse inflig-
gere a chi veramente tendeva agguati tali, ma si
limita a dire con quali forme si dovesse provare
che l'agguato non fu teso. E questa forma è molto
notevole poiché ci offre esempio fra i greci di quei
conjuratores che ben più frequentemente troviamo
nelle leggi barbariche ved. G-rimm Deutsche Bechts-
alterthùmer p. 859 sgg. L'offeso produce un certo
numero di persone che, anche senza esser testi-
timoni del fatto, sulla fede sua giurano del fatto
con lui, che giura per ultimo dopo di loro. Quindi
ttsvxov avxóv va inteso egli quinto dopo altri quat-
tro, tqìtov avxóv, egli terzo dopo altri due; e se
l'offeso è un servo, essendo egli in giudizio rap-
presentato dal rrdaxag o proprietario, questi giura
arsQog avróg egli secondo dopo un altro ; tutto ciò
secondo il rango e quindi secondo la multa cor-
rispondente. L'uso, facoltativo, eli aggiungere al
proprio il giuramento altrui trovasi anche fra gli
Ateniesi ; cfr. Meier u. Schòmann Att. Proc. p. 687 sg.

1. 39 nsvxov per nsfinxov o névnxov è un effetto
della solita assimilazione che dava névxxov.

1. 40. Veggasi su di un altro esempio epigrafico
di fiv Riv. di fil. class. XI, p. 6. — 'EnaQió^isvov
ci riconduce alla forma creduta fin qui jonica
aQéofiai per aQaofiai. S'intende che ognuno giu-
rando deve dare maggior forza al giuramento ag-
giungendovi quelle imprecazioni contro sé stesso
di cui ci dan saggio tante forinole di giuramenti

antichi a noi pervenuti e fra le iscrizioni cre-
tesi anche quella del patto dei Gortynii pubbli-
cata da Bergmann.

1. 45 — col. Ili, 16. Qui si entra a parlare del
diritto privato in quanto concerne la proprietà e
prima di tutto della proprietà della donna quando
si separi dal marito. Cfr. Meier u. Schòm. Att. Proc.
p. 413 sgg. e 419 sg.

1. 46 sg. Fà ctvxàg, così è usato il possessivo quasi
sempre in tutta l'iscrizione.

1. 47 a xt, così sempre, rimanendo %i come nel sin-
golare o xi, e non mai declinato né l'uno né
l'altro.

1. 49 xàv rnuvav, così sempre per xò i'hui<rv; non
mancava qualche accenno a . tal significato di
quella voce e i lessici lo registrano.

ib. ig per sxg, ossia per sag colla solita assimi-
lazione; cfr. (jvvsaaaxam III, 16; frequente, ma
anche spesso sxg.

1. 51 ìvvTtuvrji, ricorre la menzione di ciò in tutti
i luoghi dove si tratta delle sostanze della ma-
dre di famiglia e vediamo che questo vcpaCvsiv
era allora principale occupazione della matrona
cretese che come l'antica romana " clomum man-
sit, lanam fecit. „

l._ 53 (x)s[l]sv(riog, non altra parola greca che
questa mi riesce cavare dalla incerta e monca
lezione; è nuova, ma possibile e si può tra-
durre semplicemente fatto; malgrado le appa-
renze del disegno è impossibile pensare a leg-
gere fs[l]evaiog.

Col. III, 6, dobbiamo certamente intendere sl-ag-
vrfirjxm 6 óixacfxàg dixà'§ai.

1. 7-8. Già sapevamo che Gortyna fu colonia di
Amyklei (cfr. Miiller, Die Dorier I, 33, Orchomenos,
p. 316 sg.) e questo luogo lo conferma. Il culto
di Apollo in Amyklae è ben noto, nè può sorpren-
dere il trovare dov'esso è quello di Artemis.

1. 8 sg. Ttàq xàv x"0'§iàv, trattandosi di Artemis
vien fatto di pensare a leggere xo'iiav, ma la
voce sarebbe nuova e forse troppo nuova ed
inoltre converrebbe eliminare tcùq come una er-
ronea ripetizione, presso a poco come il nm che
leggesi a col. Vili, 9; ma oltre alle 'O^sìai vft<soi,
alle quali forse non convien qui pensare, abbiam
notizia di una isoletta del mar cretese assai
 
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