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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Milani, Luigi Adriano: Monumenti etruschi iconici d'uso cinerario: illustrati per servire a una storia del ritratto in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0310
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- 298 -

2. Teste cinerarie e vasi a maschera, testa e busto umano.

In ordine di tempo e di sviluppo, alla descrizione
delle maschere dovremmo far seguire immediata-
mente quelle di alcuni vasi antichissimi a faccia
o per dir meglio a maschera umana, i quali rap-
presentano il vero intermedio fra le maschere cine-
rarie e gli ossuari a testa umana, chiamati volgar-
mente canopi. ') Prima però di ragionare intorno
ai detti vasi vogliamo richiamare l'attenzione so-
pra un monumento di scoltura etrusca primitiva,
unico nel suo genere, il quale semhra aver origine
anch'esso dalle maschere cinerarie e si collega ai
vasi-canopi in nesso strettissimo. Trattasi di una
testa tufacea maggiore del vero, appartenente
alla collezione di etnische antichità, che il beneme-
rito barone Foucques de Vagnonville legò per te-
stamento alla città di Firenze,2) e che il Muni-
cipio, con liberale disposizione, ha depositato fin
dal 1882 nel R. Museo Archeologico.

La testa cui ci riferiamo facendo parte di una tale
collezione, e la pietra ond'è fatta essendo tufo bian-
castro di cava chiusina, possiamo esser certi che pro-
viene da Chiusi.3) Nella nostra riproduzione tav. X
n. 4, è ridotta a circa un quarto della grandezza
originale; misura in circonferenza m. 1,36; e 0,48
in altezza; di cui 0,26 riferentisi alla testa e 0,22
al pileo che la sormonta. La testa è vuota inter-
namente siccome destinata all'uso cinerario, con
una cavità per le ceneri larga 0,23, profonda 0,21.
Il pileo è mobile a base piana (diam. 0,32) con
un risalto circolare corrispondente al diametro
della cavità della testa a cui fa da coperchio.
Questo pileo di forma conica alto ed acuminato
parmi tenere piuttosto al tipo di un berretto di
dignità, che a quello di un elmo guerresco; e,
come tale viene da me riscontrato piuttosto con

!) Il nome di canopo fu dato a questi vasi per l'analo-
gia coi canopi egizi {campus). Introdotto nel Chiusino da-
gli archeologi del principio del secolo (Inghirami, Dorow,
Micali ecc.), è ormai divenuto comune in questa contrada.

2) Nella occasione in cui questa collezione fu per la
prima volta esposta nel Palazzo Vecchio di Firenze, fu
pronunciato dal chiarissimo Gian Francesco Gamurrini
un discorso inaugurale, reso quindi di pubblica ragione
sotto questo titolo : Per l'inaugurazione del Museo Etrusco
Vagnonville. Orazione di G. F. Gamurrini. Firenze, tipo-
grafia Kicci 1877.

3) Il primo nucleo della collezione Vagnonville fu la col-
lezione Lunghini di Sarteano, dove non mi consta che
figurasse questa testa (cfr. Bull. Ist. 1859, p. 27 e Dennis,

quello del cadavere nella prothesis mortuaria della
tomba cornetana cosidetta del morto *) che con il
noto pileo di Oppeano 5) e coi simili pilei di al-
cuni guerrieri etruschi (?) della situla della Cer-
tosa 6) Ma un riscontro ancora più istruttivo ci
viene offerto dalla testa di cui esibiamo il disegno,

ripetuta quattro volte in rilievo sopra un coperchio
di un vaso funebre di bucchero arcaico (YI-V sec.
a. C), esistente nella stessa collezione Vagnon-
ville. 7) Qui non è solamente il pileo che corri-
sponde assai da vicino con quello della testa ci-
neraria in tufo, ma altresì la peculiare acconciatura
della chioma, e, per quanto stia la comparazione
fra due teste di natura diversissima, l'artificio con
cui sono trattate ed espresse. Si noti la roton-
dità delle gote grosse e paffute facienti sottogola
al mento, la forma della bocca e quella del naso
a larga narice posto sulla cadente obliqua della
fronte ; si noti la forma schematica delle orecchie,

o. c. II, 366). Tutte le antichità che il barone Vagnonville
acquistò dipoi paiono di provenienza chiusina (cfr. Ga-
murrini, 1. c. p. 9).

*) Mon. Ist. II, tav. II; Mus. Greg. I, tav. XCIX. In-
torno al senso di questo pileo e al suo uso generale
cfr. Helbig, Ueber den Pileus der alteri Italiken nei Sitzbr.
d. Munch. Akad. 1880, p. 498 sgg.

3) Pigorini, Oggetti della prima età del ferro scoperti in
Oppeano nel Veronese, nel Bull, di Paletnologia, anno IV,
tav. VI.

6) Zannoni, Scavi della Certosa, tav. XXXV, n. 7.

7) È un vaso di egual forma e del medesimo genere
di quello edito dal Micali, Storia, tav. XXVI, n. 5, col
ventre ornato di sfingi invece che di pegasi.
 
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