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245

STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

24G

Este, ma a quelli ancora rinvenuti altrove, fu scoperto
recentemente nella tomba n. II del cortile della casa
Morosin nel sobborgo di s. Stefano (')• È un vaso di
bronzo, alto m. 0,32, con un diam. sup. di circa 0.24,
(fig. 25), il quale si discosta tanto dai tipi esaminati

Fig. 25. — Da fotografia.

sin qui, che a rigore non parrebbe neppure potersi met-
tere insieme con le situle ; ma noi ve lo collochiamo in
ogni modo per la forma che si riconduce pur sempre in
sostanza al tronco di cono rovescio, e per la tecnica, che
è la medesima delle situle. Fatto di una sola lamina coi
margini addoppiati e inchiodati l'uno sull'altro ha il
corpo un po' panciuto, che si assottiglia assai verso la
parte inferiore, ma finisce allargandosi orizzontalmente
per formare un piede o base circolare, mentre nell'alto si
restringe leggerissimamente e forma l'orificio coli' orlo
acuto, invece che arrotolato, come suol essere, attorno a
un'asticciuola metallica. Manca una buona porzione del
vaso dall'alto al basso con tutto il fondo. Una fonditura
presso l'orlo superiore è stata anticamente raggiustata
con due toppe di lamina inchiodata. Caratteristici sopra
tutto in questo vaso sono sette cordoni, che lo ricingono
orizzontalmente e che ricordano quelli propri delle ciste
bolognesi. Questo è l'unico esempio che io conosca d'una
sitala così conformata. I cordoni ricorrono, è vero, in

(') V. sopra, col. 176.

esemplari della necropoli di S. Lucia ('), come nelle
situle della Certosa, del predio Àrnoaldi, di Watsch e
di Kuffarn (2); ma ivi sono in minor numero, variamente
disposti, e compiono l'ufficio di sceverare e limitare
le decorazioni delle situle ; laddove in questo vaso ate-
stino i cordoni, oltre ad essere più numerosi e più fitti,
stanno di per sè soli, mancando il vaso di qualsiasi
ornamento geometrico o figurale.

E evidentissimo il rapporto fra questo vaso e gli
ossuari fittili, ornati appunto di cordoni e dipinti a zone
rosse e nere, propri del terzo periodo. Sebbene quegli
ossuari sogliano avere il collo, che si restringe come
nelle più comuni situle, tuttavia il sig. Alfonsi me ne
fece notare taluni, che somigliano anche per la confor-
mazione della parte superiore all'esemplare di bronzo
qui descritto. Uno di questi, n. 4296, alto m. 0,188,
col diam. dell'orificio di 0,152, (fig. 26) spetta alla
tomba n. 148 della casa di Ricovero (3).

Fig. 26. — Da fotografia.

Per la storia della situla in Este giova ricordare
ch'essa oltrepassò i limiti della civiltà puramente e
schiettamente veneta (terzo periodo) e perdurò dopo
ch'eran penetrate nel paese le industrie galliche
(quarto periodo). La tomba di villa Benvenuti n. 69,
altra volta da me analizzata e illustrata minuta-
mente (4), conteneva due situle (5), l'ima, n. 1377,

(!) V. sopra, col. 186.

(2) V. sopra, col. 172, 173, 189.

(3) Nella fig. 26 sono riesciti poco visibili alcuni dei cor-
doni che cingono il vaso. Altri vasi fittili più o meno simili
sono quelli, che portano i n. 4539, 4144, 4388, 4646.

(*) Notizie 1883, p. 396-404 (= Necrop. del Veneto, p. 75-83).
(5) V. sopra, col. 175.
 
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