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DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

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città è intimamente connesso con avvenimenti, i
quali non possono non aver esercitato un'azione vigo-
rosa sulle terre vicine. Della quale azione è mestieri
che si mettano in evidenza quei segni che le ricerche
archeologiche ben dirette sono capaci di scoprire,
affinchè al lavoro di reintegrazione storica non manchi
alcuno di quei sussidi che ne costituiscono il fonda-
mento.

5.

A completare adunque la serie ordinata dei docu-
menti storici dell'antica Falerii, conveniva che si
istituissero nuove indagini nel territorio, scegliendo
tra i centri archeologici che lo studio della topografia
ci aveva colà fatto riconoscere, quelli dai quali avremmo
potuto attenderci i documenti più efficaci per la riso-
luzione della nostra tesi.

Ed era chiaro che in questa scelta non avremmo
dovuto rivolgerci al corso inferiore del Treia ed alla
parte più bassa dell'agro falisco, dove ci era noto che
si costituirono vari centri nell'ultimo periodo della
storia della città, distrutta dai Komani nella prima
metà del III secolo avanti Cristo. Quivi in generale
avremmo trovato documenti riferibili alla manifesta-
zione ultima della civiltà locale. Dovevamo invece
risalire il corso del fiume, dove le precedenti inda-
gini ci avevano indicato alcuni luoghi con avanzi
di recinti, e grandiose opere di costruzioni, certo non
posteriori ai recinti di Falerii.

E come primo tema per questo nuovo ordine di
studi ci si presentava l'indagine nel centro archeolo-
gico di Narce (fig. 1, cfr. tav. I, III), a nove chilo-
metri a monte di Palerii, sulla stessa valle del Treia;
alla quale indagine fu volere dell' E. V. che subito
da noi si attendesse.

Non credemmo di divergere dal corso del fiume,
fermandoci sopra località che accennavano a centri
abitati di importanza secondaria, e certamente non
riferibile al periodo a cui ci portavano le nostre ricerche.
D'altra parte l'importanza archeologica di Narce e
dell'agro limitrofo ci si rivelava sempre maggiore,
a mano a mano che le nostre ricerche quivi progre-
divano. E qui è mio dovere il ricordare che al mi-
gliore progresso delle investigazioni nostre contribuì

anche per Narce il favore che trovammo nei muni-
cipi e nei privati (').

Narce è il nome con cui è oggi indicato il colle,
che in età più antica mostrasi essere stato abitato
in questo centro archeologico (fig. 3, cfr. tav. III). E
forse esso stesso è nome antico, che ricorderebbe nomi
di città italiche vetustissime. Ma se veramente questa
fosse stata la sua vera denominazione, è ignoto per noi ;
uè di queste antichità ha mai parlato scrittore alcuno.
Il luogo, che è a 240 metri sul livello del mare,
cioè 95 metri più alto di Falerii, non trovasi segnato
né anche nella carta archeologica dell'agro falisco,
edita dal Deecke pochi anni or sono (-).

Abbiamo una scoperta assolutamente nuova ; e fu
fatta nel primo periodo degli studi per la carta archeo-
logica della bassa Etruria. Allora il eh. comm. Ga-
murrini, il sig. conte Cozza ed il sig. Angelo Pasqui
fermarono l'attenzione loro sopra quel sito, e ne rile-
varono la pianta. Ma fu una semplice indicazione che
ne diedero, e parve si trattasse di un grande fortilizio,
costruito a difesa di Palerii e distrutto in età abba-
stanza remota, in una distruzione violentissima, tro-
vandosi alle falde del colle di Narce tutti spezzati
i grandi blocchi di tufo che ne avevano costituito il
robusto recinto.

Ora le nuove indagini ci hanno dimostrato che non
trattasi di un fortilizio dipendente da Falerii, e stret-
tamente coordinato alla difesa di quella citta, ma trat-
tasi di un considerevole centro abitato, che dovette
avere con Falerii comuni le origini, e, fino ad un certo
tempo, comuni le vicende. Porse furono le famose
arci fescennine che sorsero intorno a questo primitivo
baluardo, e forse fu quivi l'antica Fescennium della
quale non fu ancora con certezza riconosciuta la
sede.

Ma non è questo il luogo per discutere una tale
ipotesi, e basti il dire che anche qui come a Falerii la
città ebbe principio con un piccolo aggregato di capanne,
costruite in questo colle di Narce da genti di stirpe ita-
lica, ed in età relativamente tarda (fig. 3 a, cfr. tav. III).

(') 11 Municipio di Calcata presso Narce ci diede la facoltà
di fare scavi nei terreni comunali. Debbo poi ricordare per ti-
tolo di benemerenza il sig. Annibale Benedetti, che eseguì
scavi in questo territorio, e diede sempre prova del maggiore
interesse pei nostri studi e pel nostro Museo.

(*) Die Falisker, Strassburg, 1888.
 
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