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DEGÙ SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

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Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A), la cui suppellettile fu
esposta col n. I nella serie delle tombe di Narce.

b) Se l'ossuario era custodito nella cavità infe-
riore, lasciata vuota e chiusa superiormente da un la-

Fig. 44.

strone, erano depositati sopra questo lastrone di coper-
tura (fig. 47). L'esempio ci è dato dalla tomba 7 del

1 : l'I

Fig. 45.

sepolcreto della Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A), i cui vasi
di corredo portano il n. XI nella serie delle tombe
di Narce. Vi manca l'ossuario, perchè essendo di sot-

tilissima lamina di rame, si ridusse in minutissimi
frammenti.

c) Se finalmente il cinerario era chiuso entro
custodia di nenfro o di tufo, gli utensili di corredo
giacevano sopra e fuori il coperchio di tale custodia
(fig. 48). Ne togliamo l'esempio dalla tomba 25 del
sepolcreto della Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A), la cui sup-
pellettile è segnata col n. V, nella serie delle tombe
di Narce.

In tutti e tre i casi i vasi di corredo rimanevano
compresi e cementati entro la terra fine, che ponevasi
nel basso strato del riempimento.

8. Pozzetto come il precedente, con la differenza
che in uno dei lati, e ad una certa altezza aprivasi una
cavità, in cui si deponevano i vasi del corredo funebre.
Questa cavità, nella quale devesi riconoscere l'inizio
del loculo, veniva poi riempita con terra come il resto
della tomba (fig. 49). Così era fatta la tomba 11 del
sepolcreto della Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A), la cui sup-
pellettile fu esposta sotto il n. VII nella serie delle
tombe di Narce.

9. Pozzetto come il precedente con la differenza
che in uno dei lati ad un certa altezza aprivasi un
loculo, entro cui si depositavano i vasi del corredo fu-
nebre. Generalmente il loculo era protetto da una pietra
che ne chiudeva tutta l'apertura (fig. 50). L'esempio
è tolto dalla tomba 6 del secondo sepolcreto a sud di
Pizzo Piede (fig. 3 J, tav. III J), la cui suppellettile è
esposta sotto il n. XVIII nella serie delle tombe di
Narce.

Questi oggetti di corredo depositati nel loculo, erano
vasi di uso domestico, cioè da conserve, da cucina e
da tavola.

10. Pozzetto rettangolare, in fondo a cui apresi una
cavità pure rettangolare, ma minore nelle tre dimen-
sioni. Dentro questa era collocato il vaso ossuario col
suo coperchio, protetto da due tegole, appoggiate l'una
all'altra nel senso della loro lunghezza, in modo da
formare un piccolo tetto, sormontato da un embrice.
L'esempio ci fu dato dalla tomba di Monte s. Pietro
(tav. Ili X, tav. IV, fig. 11).

Di queste tombe non si ebbe che qualche raro
esempio, e sempre senza loculi. Gli oggetti dell'ornato
 
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