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DEI FITTILI SCOPERTI NELLA NECROPOLI DI NARCE
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necessità concludere che il grado del calorico al quale
furono sottoposti questi nostri vasi non solo fosse stato
debolissimo, ma fosse stato tale da non nuocere punto
a questi bottoni sottilissimi, fatti a stampo, sovente
anche più sottili delle capsule di rame, usate sino a
poco fa per lo sparo dei fucili, e di grandezza non
maggiore del fondo di una di tali capsule. Essi sotto
l'azione diretta della fiamma non si sarebbero man-
tenuti. La qual cosa ci offre la prova migliore per
farci riconoscere che nella cottura di questi vasi a
fuoco libero, la fiamma doveva ardere intorno al fit-
tile bene asciutto, senza toccarlo, nel modo che si usa
fare da genti barbariche nella cottura dei fìttili, come
sopra abbiamo avuto occasione di ricordare.
La moda degli ornati a chiodetti conficcati sulla
superficie dei vasi fittili dell'arte paesana, cominciata
in età remotissima, come abbiamo detto, fu in voga
durante il primo periodo della costituzione dei nuovi
centri di Narce e di Falerii, cioè nella prima metà
dell'Vili secolo avanti Cristo.
Ciò è provato dal fatto che i vasetti così ornati
si trovarono principalmente nelle tombe a fossa con
sarcofago a coperchio testudinato, che in generale ri-
salgono al tempo in cui non erano incominciati
ancora i primi segni del commercio coi greci "delle
isole. Nelle tombe a fossa con grande loculo sepolcrale
rarissimi esempi se ne ebbero; anzi in tutta la nume-
rosa serie delle tombe di Narce non ne potrei citare
che il solo esempio di un'anfora a bulla, trovata nella
tomba 1 del secondo sepolcreto a sud di Pizzo Piede
(fig. 3 I, tav. Ili I ; N. XLV, 10). È la tomba a
fossa con grande loculo sepolcrale, di cui fu data la
pianta nella fig. 59, e che va attribuita all' ultimo
periodo del commercio fenicio, quando le relazioni
cogl'isolani dell' arcipelago cominciavano a prevalere.
Nondimeno questo raro esempio ci ha portato a
riconoscere un fatto non immeritevole di essere espo-
sto, relativo ad un rito che le ulteriori scoperto e gli
ulteriori studi potranno meglio spiegare.
L'ornato dew chiodetti fu solo per via eccezionale
aggiunto ai fittili delle antiche forme, secondo l'esem-
pio che ce ne fu dato dalla suppellettile della tomba
di Montarano (fig. 99). Per contrario fu caratteristico
per le anforette a bulla, che riproducono la forma
dell'originale metallico, rappresentato nella fig. 95.
Un'anforetta fittile di questa forma, ed ornata di bot-
toni metallici è qui rappresentata nella fig. 101. Pro-
viene dallo stesso sepolcreto della Petrina, ove fu
trovato il prototipo sopra ricordato (N. XXVII, 18).
Fig. 101. 1:2
Servivano tali anforette per cibi o per condimenti;
e furono rinvenute sopra tripodi o sostegni, cioè nel
luogo ove in altre tombe si trovarono le bacinelle
ed i vasi di lamina metallica coi resti del cibo.
E pare formassero una categoria a parte, poiché co-
stituiscono 1' utensile di cui per lunghissimo tempo
durò l'uso nel rito sepolcrale, e che a mano a mano
riprodotto in metallo prezioso, ed in impasto ceramico
meno imperfetto, finì per diventare uno dei più comuni
utensili del corredo funebre dei buccheri fini.
Infatti nella piccola anfora, rappresentata dalla
fig. 101, abbiamo negli ornati un doppio procedi-
mento, cioè la indicazione delle costole lungo il corpo,
col bottone rilevato e chiuso da arco nel centro ; inoltre
l'applicazione dei chiodetti metallici sulla superficie.
Questi due procedimenti rivelano il proposito che
ebbe il rozzo vasaio di rappresentare i due motivi
che si alternano nell'ornamentazione a sbalzo, cioè i
ricorsi di linee ed i bottoni, o soli o chiusi tra cer-
chietti. Ed è ciò tanto vero che mancando talora i
chiodetti da applicare, si ebbe il vasetto soltanto
preparato, cioè con le costole solamente e col bottone
nel centro, come vedesi nella figura clic qui si ag-
giunge (fig. 101 a). Rappresenta un'anforetta di forma
uguale alla precedente, trovata nella tomba 18 del
quinto sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 L.
tav. Ili L; N. XXXIX, 17). Nella prominenza cen-
trale avrebbe dovuto essere conficcato un chiodetto o
DEI FITTILI SCOPERTI NELLA NECROPOLI DI NARCE
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necessità concludere che il grado del calorico al quale
furono sottoposti questi nostri vasi non solo fosse stato
debolissimo, ma fosse stato tale da non nuocere punto
a questi bottoni sottilissimi, fatti a stampo, sovente
anche più sottili delle capsule di rame, usate sino a
poco fa per lo sparo dei fucili, e di grandezza non
maggiore del fondo di una di tali capsule. Essi sotto
l'azione diretta della fiamma non si sarebbero man-
tenuti. La qual cosa ci offre la prova migliore per
farci riconoscere che nella cottura di questi vasi a
fuoco libero, la fiamma doveva ardere intorno al fit-
tile bene asciutto, senza toccarlo, nel modo che si usa
fare da genti barbariche nella cottura dei fìttili, come
sopra abbiamo avuto occasione di ricordare.
La moda degli ornati a chiodetti conficcati sulla
superficie dei vasi fittili dell'arte paesana, cominciata
in età remotissima, come abbiamo detto, fu in voga
durante il primo periodo della costituzione dei nuovi
centri di Narce e di Falerii, cioè nella prima metà
dell'Vili secolo avanti Cristo.
Ciò è provato dal fatto che i vasetti così ornati
si trovarono principalmente nelle tombe a fossa con
sarcofago a coperchio testudinato, che in generale ri-
salgono al tempo in cui non erano incominciati
ancora i primi segni del commercio coi greci "delle
isole. Nelle tombe a fossa con grande loculo sepolcrale
rarissimi esempi se ne ebbero; anzi in tutta la nume-
rosa serie delle tombe di Narce non ne potrei citare
che il solo esempio di un'anfora a bulla, trovata nella
tomba 1 del secondo sepolcreto a sud di Pizzo Piede
(fig. 3 I, tav. Ili I ; N. XLV, 10). È la tomba a
fossa con grande loculo sepolcrale, di cui fu data la
pianta nella fig. 59, e che va attribuita all' ultimo
periodo del commercio fenicio, quando le relazioni
cogl'isolani dell' arcipelago cominciavano a prevalere.
Nondimeno questo raro esempio ci ha portato a
riconoscere un fatto non immeritevole di essere espo-
sto, relativo ad un rito che le ulteriori scoperto e gli
ulteriori studi potranno meglio spiegare.
L'ornato dew chiodetti fu solo per via eccezionale
aggiunto ai fittili delle antiche forme, secondo l'esem-
pio che ce ne fu dato dalla suppellettile della tomba
di Montarano (fig. 99). Per contrario fu caratteristico
per le anforette a bulla, che riproducono la forma
dell'originale metallico, rappresentato nella fig. 95.
Un'anforetta fittile di questa forma, ed ornata di bot-
toni metallici è qui rappresentata nella fig. 101. Pro-
viene dallo stesso sepolcreto della Petrina, ove fu
trovato il prototipo sopra ricordato (N. XXVII, 18).
Fig. 101. 1:2
Servivano tali anforette per cibi o per condimenti;
e furono rinvenute sopra tripodi o sostegni, cioè nel
luogo ove in altre tombe si trovarono le bacinelle
ed i vasi di lamina metallica coi resti del cibo.
E pare formassero una categoria a parte, poiché co-
stituiscono 1' utensile di cui per lunghissimo tempo
durò l'uso nel rito sepolcrale, e che a mano a mano
riprodotto in metallo prezioso, ed in impasto ceramico
meno imperfetto, finì per diventare uno dei più comuni
utensili del corredo funebre dei buccheri fini.
Infatti nella piccola anfora, rappresentata dalla
fig. 101, abbiamo negli ornati un doppio procedi-
mento, cioè la indicazione delle costole lungo il corpo,
col bottone rilevato e chiuso da arco nel centro ; inoltre
l'applicazione dei chiodetti metallici sulla superficie.
Questi due procedimenti rivelano il proposito che
ebbe il rozzo vasaio di rappresentare i due motivi
che si alternano nell'ornamentazione a sbalzo, cioè i
ricorsi di linee ed i bottoni, o soli o chiusi tra cer-
chietti. Ed è ciò tanto vero che mancando talora i
chiodetti da applicare, si ebbe il vasetto soltanto
preparato, cioè con le costole solamente e col bottone
nel centro, come vedesi nella figura clic qui si ag-
giunge (fig. 101 a). Rappresenta un'anforetta di forma
uguale alla precedente, trovata nella tomba 18 del
quinto sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 L.
tav. Ili L; N. XXXIX, 17). Nella prominenza cen-
trale avrebbe dovuto essere conficcato un chiodetto o