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291

DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

292'

Ma oltre i motivi liberi si ebbero a graffito sui
fittili dell'antica arte anche ornati a foglie ed a fiori,
e talvolta a festoncini assai eleganti, massime nei
vasi che tentavano imitare le forme della figulina
nuova. Così sono ornate alcune oinochoai della tom-
ba 1 del sepolcreto sull'alto della Petrina (N. LXII,
18); così un coperchio ed unaoinochoe della tomba 14

basta confrontare la palma rozzamente incisa nella
tazza di Narce, ove è pure graffito l'alfabeto, con le
palmette finissime incise a punta di bulino, in una delle
tazze fenicie d'argento, scoperte nella necropoli ceretana
(cfr. Grifi, Monumenti di Cere antica, tav. Vili, fig. 2).

La rozzezza con cui non solo fu ornata ma anche
modellata questa tazza di Narce con l'alfabeto, ci porge

Fig. U7.

1 :4

del quinto sepolcreto a sud di Pizzo Piede (N. L, 4).
Molti di questi graffiti conservano gli avanzi del colore
rosso onde erano riempiti.

Talvolta in mezzo a tali motivi ricorre la rappre-
sentanza dell'albero della palma, ultimo ricordo della
patria ove questi ornamenti finissimi ebbero origine.
Ma è un ricordo assai lontano, ed assai svanito ; e

la riprova della tarda età fino a cui si mantenne l'e-
sercizio della rozza tecnica primitiva. La quale cessò
di fornire il vasellame pel corredo funebre non appena
si diffuse l'usanza del bucchero o del cosidetto buc-
chero etrusco; e di questo è ora necessario trattare
brevemente, per quanto giova al soggetto di cui ci
occupiamo.
 
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