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Gamurrini, Gian F.: Dei fittili iscritti scoperti nella necropoli di Narce
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0179
345
dei fittili iscritti scoperti nella necropoli di narce
34G
arnuna: nome del defunto con il suffisso na,
indicante la discendenza o provenienza da armi.
turanirias: gen. femm. in ias, e che trae la
sua origine da turan = Venus ; come dicesse Vene-
rosae, nome della madre di Arnuna.
e k a = Me (cf. Pauli e Deecke, Etrus. Farseli.,
1884, p. 8).
s e 1 e t a : probabilmente ha qui il significato di
sedei, iacet: ma nulla si può accertare in così po-
vero materiale di lingua.
X u n a m e : questa voce, che si ripete due volte, può
derivare dal verbo xavvifii, o dal nome %àiia, ed ot-
terrebbe il significato di elevazione di terra, cioè tu-
mulo o tomba.
vus vaka : spiegherei vos vocat; e cosi ha inteso
pure il Deecke il vaka (Elras. Forsch., VI, p. 49).
va 0 enei kania: non dubito che siano due nomi
di donna riferentisi alla stessa persona. Se nel primo
la v si cambia nell'aspirata p, avremmo atenei
A imenei a od 'A&rjvaCa, nome dato a Minerva, cioè
Atheniensis Canta, che ci riporta all'antico commercio
dell'Attica in questa parte dell'Etruria.
Termino qui concludendo, che da queste iscrizioni
di Narce resulta primamente, che l'alfabeto provenne
da Cerveteri, ed in conseguenza è prettamente etrusco,
o come lo ricevettero gli Etruschi, e di origine dorica
e non calcidese. Che la separazione delle parole con
tre punti e talvolta con quattro trova il suo riscontro
nelle iscrizioni specialmente della Laconia, ed il me-
desimo riscontro avviene nella lettera s di forma ser-
peggiante. Da che converrebbe ammettere un' influenza
almeno commerciale delle colonie doriche nella con-
trada falisca, confermando in qualche modo le leggen-
darie tradizioni della venuta colà della gente argiva.
Inoltre mancano in quelle epigrafi i soliti prenomi
familiari tanto etruschi quanto falisci: indizio non
lieve, che molto probabilmente si tratta di gente
venuta dal di fuori. Ma che la popolazione di Narce
fosse mista, cioè nativa e forestiera, si può ancora
desumere dall'ampio e vario corredo delle sue tombe.
G. F. Gamurrini.
dei fittili iscritti scoperti nella necropoli di narce
34G
arnuna: nome del defunto con il suffisso na,
indicante la discendenza o provenienza da armi.
turanirias: gen. femm. in ias, e che trae la
sua origine da turan = Venus ; come dicesse Vene-
rosae, nome della madre di Arnuna.
e k a = Me (cf. Pauli e Deecke, Etrus. Farseli.,
1884, p. 8).
s e 1 e t a : probabilmente ha qui il significato di
sedei, iacet: ma nulla si può accertare in così po-
vero materiale di lingua.
X u n a m e : questa voce, che si ripete due volte, può
derivare dal verbo xavvifii, o dal nome %àiia, ed ot-
terrebbe il significato di elevazione di terra, cioè tu-
mulo o tomba.
vus vaka : spiegherei vos vocat; e cosi ha inteso
pure il Deecke il vaka (Elras. Forsch., VI, p. 49).
va 0 enei kania: non dubito che siano due nomi
di donna riferentisi alla stessa persona. Se nel primo
la v si cambia nell'aspirata p, avremmo atenei
A imenei a od 'A&rjvaCa, nome dato a Minerva, cioè
Atheniensis Canta, che ci riporta all'antico commercio
dell'Attica in questa parte dell'Etruria.
Termino qui concludendo, che da queste iscrizioni
di Narce resulta primamente, che l'alfabeto provenne
da Cerveteri, ed in conseguenza è prettamente etrusco,
o come lo ricevettero gli Etruschi, e di origine dorica
e non calcidese. Che la separazione delle parole con
tre punti e talvolta con quattro trova il suo riscontro
nelle iscrizioni specialmente della Laconia, ed il me-
desimo riscontro avviene nella lettera s di forma ser-
peggiante. Da che converrebbe ammettere un' influenza
almeno commerciale delle colonie doriche nella con-
trada falisca, confermando in qualche modo le leggen-
darie tradizioni della venuta colà della gente argiva.
Inoltre mancano in quelle epigrafi i soliti prenomi
familiari tanto etruschi quanto falisci: indizio non
lieve, che molto probabilmente si tratta di gente
venuta dal di fuori. Ma che la popolazione di Narce
fosse mista, cioè nativa e forestiera, si può ancora
desumere dall'ampio e vario corredo delle sue tombe.
G. F. Gamurrini.