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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice; Pasqui, Angiolo: Degli oggetti di ornamento personale, delle armi e degli altri istrumenti del corredo funebre
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0184
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355

DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

35G

sotto rimanessero nascosti e difesi i ganci e gli occhielli
per l'affibbiatura. È il lavoro stesso che tanto si am-
mira nelle oreficerie famose della tomba di Palestrina.

Un fermaglio più piccolo pure di elettro, della forma
stessa, e condotto con lo stesso magistero, si scoprì
nella tomba 4 del secondo sepolcreto a sud di Pizzo
Piede (fig. 3 I, tav. Ili I ; N. XXXVIII, G). La tomba
era a fossa con grande loculo sepolcrale, e conteneva
oggetti del tempo in cui il commercio fenicio era
maggiormente in fiore.

Un altro fermaglio, pure di elettro, ma meno com-
plicato, si rinvenne nella tomba 8 del quinto sepol-
creto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 L, tav. Ili L ;
N. XXXVII, 1), cioè nella tomba a loculo sepolcrale,
di cui fu data la pianta nella fig. 58. Si distingue anche
per la particolarità che vi sono superiormente incasto-
nati dei piccoli tasselli di ambra.

Ma ciò che qui importa di notare si è che questi
fermagli sono oltremodo rari nelle tombe a fossa, e per
lo più, benché sempre rari trattandosi di oggetti di
grande valore, si incontrano nelle tombe a camera
con sarcofago a coperchio fastigiato, ossia nelle ca-
mere della forma più antica, costantemente associati
alle prime figuline dell'arcipelago che furono portate
fra noi. Ciò viene confermato dalla tomba a camera
di Palestrina, dall'altra tomba a camera della necro-
poli di Falerii, e della tomba a camera segnata col
n. 73 nel sepolcreto di Monte Cerreto (fig. 3 M,
tav. Ili M; N. LII, 5), ove si raccolsero i fili del pettine
di un fibbione simile.

Tutti questi fermagli si rinvennero unitamente ad
armi, ad arnesi di bardatura di cavalli e ad attrezzi
per carri; onde apparisce manifesto che avessero ser-
vito per l'ornamento di guerrieri.

Fra gli oggetti di elettro dobbiamo ricordare una
fibula od arco ondulato, in cui apparisce la forma più
semplice della fibula prenestina. Proviene dalla tomba 4
del secondo sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 I,
tav. III I ; N. XXXVIII, 2).

Argento.

Anche gli ornamenti d'argento si trovarono in nu-
mero limitato nelle tombe più antiche di Narce e di
Falerii, e pochi di essi servirono all'uso della vita. Ab-
biamo innanzi tutto le grandi spirali a somiglianza

di quelle di oro, già descritte, che furono adoperate
per l'acconciatura dei capelli. Sono di filo più robusto,
raddoppiato e girato a tre o quattro spire e chiuso
ai capi con occhietto, dove rare volte fu applicato un
piccolo bottone convesso. Se ne trovarono tanto in
tombe a fossa con loculo di corredo, quanto in tombe
a fossa con grande loculo sepolcrale. Una ne è rap-
presentata nella tav. X, fig. 28, e proviene dalla
tomba 17 del sepolcreto di Monte lo Greco (fig. 3 D,
tav. Ili D; N. XXX, 8).

50 ne trovarono pure nelle tombe a camera più
antiche, cioè in quelle con sarcofago a coperchio fa-
stigiato ; e quivi generalmente in luogo di essere fatte
con un filo raddoppiato, sono di un semplice filo in-
grossato ai capi. Due di queste, benissimo conservate,
si scoprirono nella tomba a camera segnata col n. 22
nel quinto sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 L,
tav. Ili L; N. LVII, 1).

All'acconciatura dei capelli servirono anche spirali
di filo argenteo più piccole, esse pure trovate sempre
in numero di due, e larghe appena un centimetro.
Sono fatte con un solo filo' sottilissimo, come quello
delle piccole spirali d'oro (fig. 172), e semplicemente
avvolto a più giri, senza che i capi fossero ingrossati
o compiti da bottoncino. Se ne trovarono così nelle
tombe a fossa con loculo pel vasellame di corredo,
come in quelle a fossa con loculo sepolcrale ; ma per
la loro sottigliezza si raccolsero solo in minuti fram-
menti. Esempì ben conservati ne diedero le tombe 15
e 30 del sepolcreto della Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A;
X. XXII, 2; XXV, 1). Erano ambedue a fossa con
loculo pel vasellame del corredo. Un altro esempio co
ne diede la tomba 15 del quinto sepolcreto a sud di
Pizzo Piede (fig. 3 L, tav. Ili L; N. XLIX, 1), la
quale era a fossa con grande loculo sepolcrale.

51 ebbero pure fili d'argento sottilissimo, che accen-
nano a grandi spirali, di circa quattro centimetri di
diametro, e che in gran parte si raccolsero in minu-
tissimi frammenti a motivo della loro sottigliezza.
Non è improbabile che queste spirali fossero usate
per orecchini (').

(') In una tomba della necropoli di Torre del Mordillo, nel
territorio di Sibari, si trovò aderente al cranio e nel punto
 
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