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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice; Pasqui, Angiolo: Degli oggetti di ornamento personale, delle armi e degli altri istrumenti del corredo funebre
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0189
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365

DEGLI ORNAMENTI PERSONALI, DELLE ARMI E DEGLI UTENSILI

366

Alcune hanno l'arco meno incurvato, solcato in
giro con stilature interrotte da nodi sferoidali, attorno
ai quali, per mezzo di trapano, furono praticati incavi,
molto profondi. Nel mezzo di questi, per effetto dello
strumento perforante, rimasero piccole spine. Hanno
pure la staffa terminata da scudetto spiraliforme, ed
attorno ai margini di questo che è tirato a martello,
ricorrono sottili gruppi di lineette graffite, interrotti
da linee ondulate. Nel mezzo della spirale si ripetono,
impresse con punzone, alcune figure di oche. Una di
tali fibule è rappresentata nella tav. X, fig. 2, e si
ebbe dalla stessa tomba III di Monte s. Angelo (').

Provengono eziandio dalla necropoli di Monte s. An-
gelo, e sono esse pure del periodo più antico, le fibule
ad arco formato con dischi ritagliati in lamine di rame,
di vario diametro, decrescente a mano a mano che i
dischi discendono verso la spirale dell'ardiglione e verso
la staffa. Sono infilati in una spina quadrangolare di
bronzo, che da per sè costituisce un arco semplice di
fibula, e sono tenuti a distanze uguali da una maglia
od anelletto di filo attortigliato in giro alla spina.
Non ne trovammo nessun esemplare interamente con-
servato. Nondimeno gli avanzi raccolti provano che
la loro staffa doveva essere inginocchiata e compita
da scudetto spiraliforme, in modo identico a quello
delle fibule superiormente descritte. L'esempio che ne
è rappresentato nella tav. X, fig. 3 fu offerto dalla
tomba IV del sepolcreto di Monte s. Angelo (p. 78).

Nelle tombe di Narce e di Falerii non ricorrono
queste forme, ma vi abbondano le fibule ad arco sem-
plice. Esse però vanno distinte in due ordini. Alcune
sono ad arco sottile, e riproducono senza nodi od in-
terruzioni la forma delle così dette fibule dell'Asia
Minore ad arco semplice (cfr. Daremberg et Saglio,
o. e, IV, p. 2005, fig. 2980). Si trovarono nelle
tombe più antiche tanto a pozzo che a fossa; ed una
ne è rappresentata nella tav. X, fig. 5. Proviene da
una tomba a pozzo del sepolcreto di Montarano, la
quale è segnata col n. III nella serie delle tombe fa-
lische (2).

(') Fibule di questa forma si scoprirono in tombe a pozzo
della necropoli di Vetulonia (Falchi, Notizie, 1885, tav. IX,
fig. 19).

(?) Fibule simili furono frequenti nelle tombe arcaiche della
necropoli tarquiniese [Ann. List., 1883, p. 287 ; Mori., voi. XI,
tav. LIX, fig. 14).

Altre sono ad arco piuttosto rigonfio, in modo
da somigliare a quelle conosciute col nome di fibule
a sanguisuga (cfr. Daremberg et Saglio, o. e, IV,
pag. 2005, fig. 2987), salvo che il loro arco è pieno.
Sono comuni nelle tombe a pozzo ed a fossa, e benché
in numero assai scarso, continua il loro uso fino nelle
prime tombe a camera, cioè in quelle con sarcofago
a coperchio fastigiato. Un esempio ne è rappresentato
nella tav. X, fig. 10, e proviene da una tomba a fossa
del sepolcreto di Celle, segnata col n. XXV nella serie
delle tombe falische.

Varie volte trovammo queste fibule ad arco rigonfio
infilate l'ima nell'altra, ed in numero molto maggiore
di quello che poteva essere necessario; inoltre poste
in modo da formare una catena di nessun uso pratico.
Ciò potemmo osservare nella tomba 18 del sepolcreto
di Monte lo Greco (N. XXXII, 4, 22), ove presso la
spalla sinistra dei due defunti erano state deposte
queste fibule ammagliate, come vedesi nella fig. 56.
Sono esse rappresentate nella tav. X, fig. 20, 22.
Da ciò potemmo argomentare, il che per altre ci
fu confermato da altri esempì, che non sempre si usò
di mettere al morto gli ornamenti nel posto preciso
che ad essi spettava, ma si posero come per provvista,
a portata di mano del defunto, se mai nell'altra vita
avesse voluto adornarsene. Così nella tomba sopra ci-
tata i due braccialetti della donna erano posati accanto
alle spalle; ed infilate in essi erano due fibule con ri-
vestimento di ambra (tav. X, fig. 16); e sul lato si-
nistro della donna e su quello della bambina erano
posate le fibule ammagliate (').

Si ebbero anche dalle nostre tombe fibule ad arco
semplice e rigonfio, come le precedenti, con la varietà
di due o più appendici o protuberanze, talvolta in
forma di oche (2). Quella rappresentata nella tav. X,
fig. 8 proviene dalla tomba 16 del sepolcreto della
Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A; N. XXIV, 4). Somigliano
a quelle denominate assai vagamente fibule italiche
(cfr. Daremberg et Saglio, o. e, IV, p. 2005, fig. 2988).

Ma le fibule che in maggior numero e più varie

(!) Fibule ammagliate tra loro si trovarono pure nella ne-
cropoli felsinea (/arnioni, Gli scavi della Certosa, tav. CXLVI,
fig. 1 e 7).

(2) Fibule simili si ebbero da tombe a fossa della necro-
poli tarquiniese (Ann. List., 1883, p. 287 ; Mon., voi. XI,
tav. LIX, fig. 23).
 
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