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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice; Pasqui, Angiolo: Degli oggetti di ornamento personale, delle armi e degli altri istrumenti del corredo funebre
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0205
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degm ornamenti personali, delle armi e degli utensili

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deposto anche il carro, di cui si trovarono cospicui
avanzi (tìg. 59, 60, 74). Dobbiamo qui . aggiungere
che carri o armature di carri fecero parte pure del
corredo funebre di alcune tombe a pozzo; e basti qui

*

citare la tomba 6 del terzo e la tomba 20 del quinto
sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 J L, tav. Ili J L;
N. XVIII, 3-10, XIX, 5, 6). Nella prima si rin-
vennero anelli di bronzo e di avorio, simili a quelli
che si trovarono in altre tombe coi pezzi dell'arma-
tura del carro. Nell'altra si recuperarono pezzi del-
l'armatura del carro sufficientemente conservati. Anzi
è nostra opinione che nelle tombe a fossa con grande
loculo sepolcrale l'aggiunta del carro al corredo fu-
nebre fosse stata quasi costante ; e se pochissimi fu-
rono i frammenti che fino a noi se ne mantennero,
ciò deriva dal perchè raramente questi carri furono
fasciati o rinforzati col bronzo, e per lo più ebbero
leggiera armatura di ferro. Un carro bellissimo con
armatura di bronzo dovè essere quello che si depose
nella tomba 8 del sepolcreto a sud sud-est di con-
trada Morgi (tìg. 3 P, tav. Ili P; N. LXI, 2, 10).
Forse coli'aiuto delle pitture dei vasi greci di stile
arcaico sarà facile ricommetterne tutti i pezzi che fu
possibile di recuperare. E qui ci basti il dire che essi
appartengono alle testate del giogo, al timone, alle
branche di legno che formavano la spalliera del carro
ed alle ruote.

Quasi sempre associati al carro trovammo gli anelli
ed i ganci per tirelle ; e non mancarono mai i morsi da

cavallo. Due di questi sono riprodotti nella tav. XI.
Il primo (fig. 20) proviene dalla tomba 18 del quinto
sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 L, tav.
Ili L ; N. XXXIX, 1) ; il secondo appartiene alla
tomba XXVI del sepolcreto di Montarano nella ne-
cropoli falisca, donde si ebbe la spada con disegni di
stile orientale superiormente ricordata. Quest' ultimo
piuttosto che ad un morso corrisponde ai moderni
filetti, ed è simile ai tanti che sincoparono così nelle
tombe del territorio falisco come nelle necropoli del-
l'Etruria e della Cispadana. Filetti più semplici, cioè
con montanti a più ordini di anelli, si ebbero in ferro
ed in bronzo in molte tombe di Narce e di Falerii e
sono simili ai morsi più comuni venuti in luce nei cor-
redi funebri delle necropoli italiche.

In parecchie tombe unitamente ai resti dell'arma-
tura del carro si rinvennero grossi cucchiai di bronzo,
che con molta probabilità furono adoperati come strigili
da cavalli. Uno ben conservato ne diede la tomba 1 del
sepolcreto nell'alto della Petrina, cioè quella stessa ove
si trovarono i tre scudi sopra ricordati (N. LXII, 5).
Un altro fu trovato nella tomba XXXVIII della ne-
cropoli falisca (cfr. Notizie, 1887, p. 310. tav. VI,
tìg. 5). Esempì simili si ebbero anche negli scavi del
territorio felsineo (cfr. Zannoni, La Fonderia, tav. XLV1,
fig. 15, 18, 22).

F. Barnabei.
A. Pasqui.
 
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