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RELIQUIE DI FIRENZE ANTICA

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italici del Centro di Firenze non si riferiscano ad
un unico sepolcreto, ma piuttosto a due sepolcreti
distinti o separati, come quelli, ad esempio, della ne-
cropoli visentina ('). Nò credo che possa contraddire
codesta congettura il fatto che la tomba n. 1 e le
tombe un. 2-5 si trovarono quasi sul medesimo allinea-
mento lungo la fabbrica Simonelli, nè la notizia forni-
tami dall'architetto Corinti, che lungo il detto allinea-
mento sarebbero apparsi sporadicamente in vari tempi
dei cocci analoghi a quelli delle nostre tombe.

ì'ig. 12 a.

Che la tomba n. 1 e le tombe un. 2-5 fossero
associate ad altre intermedio andate distrutte, oltre
che dall'anzidetta notizia dell'architetto Corinti, viene
confermato tanto dalla circostanza, per sè notevole,
che finora sarebbero apparse solamente tombe con
suppellettili muliebri, quanto dallo studio delle co-
struzioni romane e medioevali fondate dentro i limiti
del sepolcreto italico.

IL Avanzi romani del Centro.
Tempio di Giove Capitolino.

Il gruppo delle tombe del Gambrinus (nn. 2-5)
stava come incastrato in un piccolo sodo renoso, sito fra
due colonne di costruzione romana e limitato, a setten-
trione da un muro romano, a mezzogiorno da una
torre medioevale. Fu quindi un vero miracolo se queste
tombe rimasero salve nelle peripezie secolari del luogo

(«j V. Milani in Notizie 1894. p, 125 gèg,

dove erano state seppellite; se rimasero salve, si deve
altresì alla felice circostanza che giacevano sotto
il vicolo medioevalo del Campidoglio. Sopra di esse,
a m. 0,80, stava inoltre un soffitto di stucco romano
crollato per incendio (fig. 14).

Per dare un'idea chiara della topografia delle nostre
tombe, in rapporto con le diverse costruzioni da cui
erano circondate, e per ilare una notizia, per quanto
è possibile esatta, di queste stesse costruzioni, avvicen-
datesi l'una sull'altra in vari tempi, offro la qui unita
pianta (fig. 13), rilevata da quella generale dell'antico
Centro di Firenze, che si sta eseguendo dall'architetto
Corinti a cura della prelodata Commissione storico-
artistica comunale.

Nella nostra pianta sono indicate con linea tratteg-
giata le costruzioni medioevali e con linea continua
quelle romane.

Il sito delle tombe del Gambrinus corrisponde alla
lettera E ; il sito della tomba n. 6 è presso il muro
G, limite delle Terme lungo via dei Vecchietti. Presso
le tombe nn. 2-5, nel punto E della pianta, sono in-
dicate tre colonne non equidistanti l'una dall'altra,
ma parallele al muro romano P> con cui sembrano
coordinate.

Queste colonne (diam. m. 0,58) erano costrutte di
bozze di pietra, rivestite di stucco dipinto, e stavano
ad un livello per m. 0,80 inferiore ad alcune decora-
zioni di stucco trovate nell'intercolumnio sotto cui gia-
cevano le tombe.

La forte differenza di livello fra la base delle co-
lonne e le decorazioni di stucco, e la circostanza che
immediatamente sotto non vi erano macerie, ma un
terrapieno compatto, escluderebbero l'ipotesi che prima
mi si presentò di un portico sostenuto dalle dette co-
lonne e decorato di stucchi.

Le impronte lasciate dalle canne dello stuoiato che
reggeva lo stucco, misero subito in chiaro che tratta-
vasi di un soffitto ; lo strato carbonoso, che lo copriva,
dava segno dell'incendio che determinò la sua rovina ;
ed un asse di Claudio del 41 d. Cr. ( = Cohen 21,
pag. 257, n. 84), consunto dal fuoco, trovato fra i
carboni nel levar il soffitto dal posto, servì egregiamente
a fissare l'epoca e il terminus post quetn dell'incendio,
avvenuto presumibilmente, ancora regnante Claudio,
nel cuore del sec. I d. Cr.

Offro il disegno del pezzo di soffitto che fu possibile
 
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