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267

ANTICHITÀ CRETESI

268

« dorico o piuttosto una base di colonna, sul tipo

« di quelle di Tirinto e di Troia. Ad ogni modo pre-

« sento qui le dimensioni.

« Diametro della colonna m. 0,25

« altezza dell'abaco » 0,09

« ampiezza dell'echino » 0,10

« altezza del collare dell'echino » 0,05
« innalzamento dell'echino « 0,04

« Così pure non mi riesce di determinare a quale

« edificio appartenga questa base o capitello ili co-

« lonna. ».

Pie. 74

sia greco, dopoché è accertato che massi parallelepi-
pedi orano usati durante la civiltà micenea ed anche
iliaca, tanto più che la regione stessa offriva gli
esempì di un materiale molto accomodabile. Più re-
golare sembra un edificio a sud del colle nord, benché
la regolarità stia solo alla superficie (fig. 75).

Io credo che anche questo edificio sia del tempo mede-
simo degli altri. E poi, dato pure che esso sia d'età clas-
sica, la sua presenza come quella di qualche stoviglia e
di un capitello (?) (') non infirma che la città sia stata

Fig. 7.r>

In questo luogo, disabitato, non sono stati mai
praticati scavi regolari, ed a scopo scientifico. Poca
è quindi la suppellettile che si conosce come prove-
niente da Gulàs; noto tuttavia che i cocci, radunati
principalmente nel fondo della conca, hanno quasi
tutti carattere proellenico ('); tra gli altri alcuni
frammenti di terra rossa brunita, neri all'interno, ri-
chiamano alla mente i frammenti simili, caratteristici
di Troia; altri sottilissimi di terra gialletta, appar-
tenenti a vasi di forme bombate richiamano i ci-
priotti; altri nerastri hanno analogia coi vasi neri
troiani ecc. Nessun oggetto sicuramente greco, nes-
suna iscrizione è stata rinvenuta a Gulàs, nessuna
moneta, tranne una arcaicissima di Lyttos (2). Nelle
vicinanze il signor Evans trovò un piccolo rilievo in
terracotta importantissimo, di tipo orientale ; e di qui
provengono anche molte pietre insulari ed altri fram-
menti di massimo interesse.

Tutto ciò che ho premesso e le molte osservazioni
minuziose che ho fatto in questa città mi hanno per-
suaso che essa ò preellenica. Nessuno degli edifici
propri della città ha carattere greco. Già la mag-
giore regolarità dei massi non implica che un edificio

(') Il Taramelli lui rinvenuto qualche raro esempio di vasi
a vernice nera lucente, probabilmente attici.

(2) In arg., posseduta dal dott. Sfakianaki di Candia, la
quale mi fu detto provenire da Gulàs.

in origine e al tempo della sua massima grandezza,
polasgica, perchè tale è il carattere del suo maggiore
complesso ; prova solo la persistenza dell'abitato, e
sopra tutto del culto in epoca classica, e ciò è un fatto
che si riscontra costantemente in tali luoghi celebri
in epoca preellenica, come ha notato il Doerpfeld a
Micene, Tirinto, Troia, ecc. (2).

Il solo edificio che con qualche probabilità si può
far discendere ai tempi storici è il tempio scoperto
dall'Evans ed esaminato dal mio collega sull' acropoli
sud, benché la sua costruzione arcaicissima, rilevata
dallo stesso Taramelli, possa rimontare ai preludi
della architettura propriamente detta greca.

« L'acropoli sud di Gulàs è molto importante.
« Essa è il punto più alto del cerchio a cui ho ac-
« cennato; la sua configurazione ricorda la forma di
* una falce colla curva rivolta verso la conca. La soni-
li mità di questa acropoli è verso est, ma qui l'erosione
i atmosferica ha reso la vetta dell' acropoli stretta

(') Anch'io, come il Taramelli, credo piuttosto una base di
colonna fatta di legno uguale a quella di Micene e Tirinto ;
cf. Zakro, pag. 294, fig. 82.

(2) Il Doerpfeld osserva pure che il culto sopra luoghi
di città antiche si mantiene anche in epoca cristiana; infatti
ciò avviene anche in Creta: a Dreros, a Praesos, a Kani Kastelli,
Rotassi, ecc.; quasi ovunque fu una città antica, esiste una o
più chiesette medievali. Non manca neppure a Gulàs, ove ab-
biamo sulle pendici del monte la chiesetta di s. Antonio.
 
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