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339

ANTICHITÀ CRETESI

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esempio identico (') ed in un altro molto somigliante (2)
la forma fig. 8, 8 a. Soltanto nei vasi Therei la fattura
è più grossolana e perciò più primitiva ; le forme sono
storte, le pareti grosse, la decorazione più trascurata
e rozza (3).

Come la sintassi decorativa ed i principi della
composizione (4) dei nostri vasi siano inspirati allo
stesso gusto artistico della ceramica micenea, abbiamo
già avuto occasione di notare (5).

E che anche i tipi della decorazione siano di spic-
cato carattere « miceneo », mi pare troppo ovvio per
corroborarlo con un minuto riscontro delle singole
forme (r'). Accennerò soltanto ad alcuni motivi carat-
teristici, che in modo particolare denotano l'identità
dell' ispirazione artistica.

Così anche la ceramica micenea fa larghissimo uso

(') Fouqud, tav. XL, 1, 2 = Dumont-Chaplain, tav. II, 10,
12. von Rohden in Baumeister, fìenkm. Ili, pag. 1937, fìg. 2055.

(2) Fouqué, tav. XLII, 1 = Dumont-Chaplain, tav. II 14,
MV, pag. 19 seg. fìg. 6. Baumeister, L c. fìg. 205C. Perrot-Chi-
piez. llist. de l'art, VI, tav. XX, 2. Un secondo esemplare di
Micene: Furtwaengler-Loeschcke, Myk. Thongefàsse (= MT.),
tav. X, 50 =M V. tav. XLIV, 3.

(3) Boccali simili a quello di fìg. 14: MV.. tav. XLIV, 5,
6, 53; MT. tav. IX, 44; X, 46; XI, 51. Cfr. anche la nostra tav.
XVI, 23 (di Phaestos), e Duemmler, Athen. Mitt.d. Inst., XI,
1886, pag. 32, 40. Per il becco a fìnestretta (39) v. MV., tav.
XVIII, 128; XIX, 136 (Aliki); cfr. anche il vaso della Caria,
Journ. o filali, stud., VIII, 1887, pag. 69, fìg. 4. Per il vaso a
tazza (44): MT., tav. XI, 53. Per le situle a cordone (35, 40)
avranno servito di modello vasi in mcfallo quali ]. e. ScLlic-
mann, Mykenae, fìg. 340, 478.

(4) V. sopra pag. 337; cfr. anche Biegl, Stilfragen, pag. 147.

(5) Anche per il modo di scompartire i campi si avvicina
di più alla nostra fìg. 8 un vaso di Thera, M V., pag. 20, a. Di
stile troppo diverso per essere allegato qui, è un vaso della
Caria, Winter, Ath. Mitt. d. Inst., XII, 1887, pag. 226, fìg. 3.

(G) V. p. e. per gli spicchi a S, n. 33 etc. : Dumont-
Chaplain, op. cit., tav. II, 19. MV., tav. VIII, 50; XIII, 89 ; XV,
102; XVI, 108; XX, 148. Flinders Petrie, Illahun, Kahun
and Ourob, tav. 1,10. Per le spighe o rami, n. 26: MV., tav. V,
28; XXVII, 215, 216, ed in ispecie per la decorazione di n. 35
e 40, il nappo d'oro Schliemann, Mykenae fìg. 453. l'or il
tortiglione, n.4: MV., t XVHI, 131; XXXI, 290; XXXII, 314;
XXXVI, 376. L'ornato a tessitura di n. 4 somiglia a MV.,
tav. XXIV, 183. Il motivo della raggiera semicircolare (n. 28
e 38), è frequente nella decorazione dei vasi micenei, p. e. MV.
tav. IV, 27; XVII, 117; XVIII, 122, 124; XIX, 134; XXX, 264-
269 etc. I due restauri possibili per la figura n. 27, di cui
però mi sembra più probabile quello in una croce intramez-
zata da palline, danno un ornato conosciuto non solo da vasi
micenei (MT., fav. Ili, 10, 11; MV. tav. XXVI, 193, 194, 195,
198), ma anche da bottoni d'oro (Schliemann, Mykenae fig.
404; cfr. 316 411).

di puntini o perline (') per riempire fondi (2) o l'in-
terno di figure (3), o per accompagnarne i contorni (4),
sognare gli orli (5), o dar maggiore vivacità a singole
parti distinte del disegno (fi).

Nel n. 12 poi, il movimento delle appendici che
partono dalla rosetta centrale, fa l'impressione, come
se la figura si trovasse in rotazione. Un concetto si-
mile, che pare quasi ispirato ai movimenti di girel-
lini, ha dato origine a vari disegni nel patrimonio
ornamentale specialmente dell'oreficeria micenea (").

Che i pesci (n. 5, 8) siano, come tutta la fauna
marina, un soggetto prediletto dei pittori vascolari
micenei, è cosa notissima (8). E lo stesso si ha a dire
delle configurazioni geometriche che rassomigliano i
fiori di gigliacee o rosacee (n. 11, 42) (').

Anche le figuline trovate insieme e figurate ai
num. 20, 22, 24 ricordano nella loro modellatura lo
stile miceneo. Cf. p. e. il frammento di testa di bove
n. 22 con i bovi sul vaso di Vaphio ('"), l'altra tosta
di bove con quella proveniente da Karpathos (' '). Pel
cinghiale (24) cfr. il becco di un vaso di Milatos,
tav. XII, fig. 51.

(') Vd. sopra pag. 336.

(*) P. e. MV., tav. XXI, 153; XXVI, 195. In doppia fila:

XXVII, 212.

(3) MV. t. XIII, 81 (di Knossos); XV, 97; XIX, 131;
XXXI, 296; XXXIII, 331; per il n. 9 cfr. particolarmente: ib.
tav. XXIX, 257. I puntini riempiono anche figure di animali
(vd. il nostro n. 5): ib. tav. XXXIX, 405, 407, 408; XL, 414 b,
418 a; Schliemann, Tiryns, tav.XXI, a, b. Cfr. inoltre i guerrieri
MV., tav. XLII, 430; XLIII, 431.

C4) MT., tav. Ili, 9, 12 a; MV., tav. Ili, 19, 20 (cfr. i nostri
n. 5, 7); XI, 72; XIV, 86, 87 (entrambi di Knossos); XVII.
117; XXII, 100; XXVII, 209, 214; XXVIII, 224-227, 229-232,
235-237 etc.

(5) MV., tav. XXI, 153; XXIV, 181; XXVIII, 224, 237,
240, 246.

(6) Cfr. MT., tav. VII, 42; MV., tav. XXV, 188; XXIX,
253, 258 (v. pag. 60); 259. Cfr. anche MT, tav. II, 8.

(7) Cfr. gli oggetti in oro Schliemann, Mykenae, fìg. 239,
244, 245, 314, 358, 383, 385, 422, 459, 517 ed'altri; così in un
frammento di vaso: MV., tav. XXVII, 207. Gli avanzi di ornato
MT., tav. VI, 30, 31, 32 potrebbero anche supplirsi in volute.

(8) Kohler, Athen. Mitt. d. Inst, III, 1878, pag. 6. Furt-
waengler e Loeschcke, MV., pag. X.

(') Furtwaengler e Loeschcke, 1. c. Particolarmente si-
mili al n. 11 sono lo rosacee MV., tav. XIV, 87 (di Creta);

XXVIII, 243; cfr. XXV, 191. Col n. 42 cfr. MV., tav. XXV, 191 ;
XXVIII, 233.

(i») E<p. 'Aqx. 1889, tav. 9. Bull. d. Corr. IMI., XV, 1891,
tav. XIII, XIV. Tsountas, Mvxrjvat, tav. X. Perrot-Chipiez, VI,
tav. XV.

(") Journ. of IMI. stud., 1887, tav. LXXXIIL n. 9.
 
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